Appena terminiamo di cambiarci, la professoressa ci riaccompagna nella nostra aula. Dopo aver dato una rapida spiegazione, all'insegnate dell'ora dopo, del perché del nostro ritardo di circa dieci minuti a rientrare in classe, iniziamo finalmente l'ultima ora di oggi.
La prof di matematica trascorre tutta la sua lezione a parlare della verifica che avremo il giorno dopo, rispiegando alcune cose e facendoci fare altri esercizi. So che dovrei ascoltare, capendo magari qualcosa di più, ma ho troppi pensieri per la testa. Conoscere Giovanni mi ha stravolta, ora non riesco più ad eliminarlo dalla mia mente. Sono certa che tra noi nascerà una grande amicizia.
Quando finalmente suona la campanella, prendo il mio zaino e esco dalla classe. Mentre scendo al piano di sotto, rivolgo più volte lo sguardo verso la rampa di scale che porta al terzo piano. Purtroppo tra tutti i ragazzi non riesco a vedere Giovanni.
Un momento...
Perché lo sto cercando?
Dopotutto lo conosco solo da questa mattina, non ho mai legato così in fretta con una persona. Scrollo la testa, cercando di riprendermi, e inizio a scendere velocemente i gradini, ma qualcuno poggia la sua mano sulla mia spalla.
<<Cosa fai, non mi aspetti?>> chiede sorridendo il "Signor Genio della Matematica".
Ricambio il sorriso con un altro davvero molto sincero. Non è da me essere così socievole, ma lui mi fa questo effetto. Sento di poterlo ritenere un vero amico, pur non conoscendolo ancora quasi per niente. Ho il presentimento che sarà una persona molto importante nella mia vita.
Sto esagerando? Forse si. Anzi, probabilmente si.<<Peccato che mi hai vista, cercavo di evitarti.>> rispondo scherzosamente al ragazzo, ridendo.
<<Sempre gentile la ragazza...>> commenta scrollando il capo e sospirando.
<<Sono o non sono la "Signorina Cafona"?>>
Usciamo dalla scuola insieme e ci fermiamo davanti all'entrata per salutarci.
<<Vai a casa a piedi?>> chiedo notando che non si preoccupa di perdere il pullman o di raggiungere la fermata.
<<No, sono qui con la mia bellissima ferrari!>> risponde indicando un furgone grigio poco lontano da li.
<<Wow! Deve esserti costata un occhio della testa!>> esclamo ridendo, stando al gioco.
<<Eh si...Oggi sono venuto con la macchina ma domani verrò con la Ducati!>>
<<Bene, per te la Ducati sarebbe la bicicletta?>> domando ridendo, prendendolo in giro.
<<No, il mio bellissimo motorino. SH 125.>> risponde lui, concludendo la frase con un occhiolino.
<<Ah ecco, mi pare giusto.>> affermo con un risolino.Ridendo ci salutiamo e ci promettiamo di vederci domani mattina, dandoci appuntamento sempre qui davanti a scuola.
Parto sul mio scooter e vado verso la scuola elementare, andando a riprendere mia sorella. Lei finisce le lezioni dieci minuti prima di me, ma non credo sia un problema se arrivo con un po' di ritardo.
Appena parcheggio davanti all'edificio, riconosco subito mia sorella. E' seduta su un muretto accanto alla scuola e sta parlando con un insegnante. Vado verso di lei, sorridendo.
Anna mi fissa senza salutarmi mentre la sua maestra ricambia il mio sorriso, stringendomi poi la mano.<<Lei deve essere la mamma di Anna.>> afferma gentilmente, aggiustandosi i sottili occhialetti poggiati sul suo naso.
<<No, in realtà sono sua sorella...>> rispondo imbarazzata, spostando lo sguardo verso Anna. Speravo che almeno l'avesse avvertita che sarei arrivata in ritardo perché finisco scuola dopo di lei, ma a quanto pare la donna non sa neanche chi sono.
<<Oh, scusami. Perdona la domanda, ma quanti anni ha?>> chiede sempre con una vocina dolce e pacata, risparmiando le formalità. Se solo fossi una persona diversa magari l'avrei trovata una persona adorabile, ma sinceramente mi sta infastidendo.
<<18, quasi 19.>> dico velocemente.
<<Quindi...la bambina deve tornare a casa con lei?>>
<<Si. Qualche problema?>> rispondo porgendo il casco a mia sorella.
<<No, no. Assolutamente. Ma vostra madre è d'accordo che venga con te sul motorino?>> domanda notando il mezzo alle nostre spalle.
<<Non sono problemi suoi. Possiamo andare? O ha altro da commentare?>> chiedo aspramente, forse anche con una certa maleducazione.
<<No, prego, andate pure.>> la maestra sorride forzatamente, salutando poi mia sorella con un gesto della mano.Afferrò mia sorella per una mano e la porto velocemente verso il motorino. Voglio tornare a casa il più presto possibile, tutto il buon umore che mi aveva travolta dopo la conversazione con Giovanni è stato spazzato via da questa donna. Probabilmente voleva solo essere premurosa con mia sorella, ma mi ha comunque dato molto fastidio.
Prima di aiutare mia sorella a salire, mi abbasso alla sua altezza e l'abbraccio, senza un apparente motivo. Parlare con Giovanni dell'importanza di un fratello/sorella, mi ha fatto riflettere sul legame tra me e Anna. In tutti questi anni l'ho sempre tratta male, senza mai soffermarmi a pensare. Ho deciso che cercherò di migliorare il nostro rapporto. Lei è ancora piccola, sono in tempo per cambiare le cose tra di noi.
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Change Your Mind •~Spawn~•
Fanfiction¤Drammatica¤ Una persona può cambiarti la vita? ~Tratto dalla storia~ "Maia, non devi essere perfetta per tutti, basta essere speciale per qualcuno. Giovanni ti ama, e ti amerà per sempre, ma una cosa che non ha mai sopportato è il vederti soffrire...