INKED

Capitolo 8

Dalla sfilata il nostro centralino non la finisce più di suonare, siamo così pieni di lavoro che in un mese il fatturato è aumentato del sessanta percento ed è una cosa grandiosa, in poco più di un anno stiamo facendo cifre da record.

- Si.. Anche secondo me... dovremmo fare qualcosa non è giusto... stasera?... ok, vedrò cosa posso fare... ciao – sento Mike al telefono

- Cosa c'è stasera? – chiedo incuriosita

- Uhm.. Stavo organizzando una festa per il nostro successo – dice con la faccia furbetta

- Wow, figo, è un sacco che non usciamo – rispondo felice

- Cacchio pensavo non saresti venuta, invece grazie al cielo sei d'accordo – sorride

- So che sono stata una vecchia nell'ultimo periodo però stasera mi va di svagarmi un po', dopotutto ce lo meritiamo – dico sinceramente

- Allora finisco di fare un paio di chiamate e ci vediamo a casa ok? –

- Ok, a dopo –

Ordiniamo giapponese per cena e dopo aver divorato tutto vado a farmi una doccia per poi lasciare Mike mettersi all'opera su di me con trucco e capelli stupendi, per non parlare dell'outfit tronchetti alla caviglia neri e minigonna a vita alta in pelle ed un mini top senza maniche con scollo a cuore e pietre colorate, sono davvero sexy, mi consiglia di mettere la crema sui tatuaggi e dopo averlo fatto sembro una di quelle modelle tatuate fighissime, mentre si prepara pure lui iniziamo a bere ed inutile dire che usciamo di casa già alticci. È uno di quei locali stile discoteca con spogliarelliste ed al nostro tavolo ci sono alcuni nostri dipendenti, subito cominciamo a brindare e divertirci, l'ultima volta che mi sono divertita così è stato in Grecia, da quando sono tornata ho passato tutto il mio tempo a lavoro ed ora sono ubriaca e spensierata,

- Jess, mi accompagni di là devo incontrare una persona – dice Mike trascinandomi verso una porta.

Dietro la porta la luce è soffusa e la musica assordante sparita lasciando posto a musica sexy, ci sono tante stanze alcune aperte e vuote ed altre chiuse, camminiamo per un po' finché non ci ritroviamo davanti ad una piscina idromassaggio dove c'è una coppietta che vi lascio immaginare cosa stanno facendo,

- Mike cosa ci facciamo qui? – chiedo perplessa

- Devo trovare un mio amico, tieni – mi da una bottiglia di rum - Vado di là a cercarlo – dice prima di scomparire dietro ad una tenda lasciandomi li in compagnia della coppia dentro la piscina, comincio a bere dalla bottiglia girata dalla parte opposta per evitare di guardare,

- Ti unisci a noi baby? – chiede la ragazza ammiccante

- N.. no! – dico prima di infilarmi dietro la tenda dov'è andato Mike di corsa.

È pieno di altre stanze tutte chiuse, mi chiedo chi debba cercare Mike in questo posto, la musica sexy e l'alcool fanno un brutto effetto sul mio corpo, sono mesi che non vado a letto con nessuno e quel luogo nel quale mi trovo trasuda sesso da ogni parete, non riesco a vedere Mike da nessuna parte e quando vedo una stanza aperta mi ci infilo senza pensarci, c'è un letto a baldacchino al centro con sopra le lenzuola di seta rosse ed un odore molto sensuale sale su per il naso,

- Jessica, che ci fai qui? – la voce di Edward mi fa girare di colpo

- S.. Stavo cercando Mike – dico un po' biascicante – Tu invece? –

- Ero al mio addio al celibato, Dennis mi ha portato qui – si avvicina piano – sei ubriaca? –

- Non sono ubriaca – biascico, e lui guarda la bottiglia nelle mie mani – Forse un pochetto – scoppio a ridere

- Jessica non puoi stare qui – mi prende la bottiglia dalla mano

- E perché mai? – alzo un sopracciglio

- Qualcuno potrebbe approfittarsi di te –

- E chi? – mi avvicino a lui mettendo una mano sul suo petto – Per caso tu vuoi approfittarti di me? – la bocca a pochi centimetri dalla sua, sentendo il suo battito accelerare sotto la mia mano

- Jessica, sei ubriaca ti porto via – cerca di prendermi una mano ma mi allontano

- Non ti piaccio più? O Ivy ti ha tolto anche la virilità? – dico sdraiandomi sensualmente sul letto.

Non so da dove ho preso tutta questa sfacciataggine, ma l'alcool, il posto e l'uomo che ho davanti a me, mi fottono il cervello,

- Jessica, sei la donna più sexy che io abbia mai visto e fosse per me ti strapperei via quei vestiti all'istante – si passa la mano sulla bocca – ma so che non vuoi, ed è solo l'alcool che non ti fa ragionare –

- E se invece è proprio l'alcool che mi aiuta a fare quello che voglio? – sussuro alzandomi ed avvicinandomi di nuovo a lui,

- Jess – ingoia rumorosamente quando passo lentamente un dito sulle sue labbra.

Vado a chiudere a chiave la porta,

- Sai, l'altro giorno in ascensore avrei voluto gridarti che sei un idiota, che il giorno in cui sono venuta a ritirare le mie cose e mi hai detto che mi amavi, stavo per cedere e tornare tra le tue braccia, che non ho fatto altro che pensarti, e che non dovresti sposare Ivy come pensano tutti, che ti avrei dato una seconda chance ma non ce l'ho fatta – sono in piedi davanti a lui – avrei voluto picchiarti fino allo sfinimento perché sei un idiota, se fossi stata ubriaca forse, avrei avuto più palle per dirti ciò che avrei voluto – sorrido – e probabilmente saresti pieno di lividi –

- Jessica, io.. –

- shhhh.. – metto un dito davanti alla sua bocca per zittirlo – quindi ora, dato che sono ubriaca e so cosa voglio, se la tua virilità non ti è stata portata via vorrei essere presa e sbattuta contro la prima superficie utilizzabile per essere scopata –

- Non posso Jessica.. – mi sussura all'orecchio – se io ti scopassi ora.. e domani tu non volessi di nuovo più palarmi.. o peggio.. se tu mi odiassi per averlo fatto più di quanto già mi odi non me lo perdonerei mai – prende fiato – Ti amo più di quanto tu possa mai immaginare e preferisco prima riconquistarti ed essere sicuro che è una cosa che tu vuoi insieme a me, piuttosto che approfittarmi di te ora e sapere che questa è l'ultima volta che sarai mia –

Le lacrime inondano il mio viso ed il mio cuore sprofonda, mi lascio andare tra le sue braccia mentre la mia bocca si unisce alla sua, lui infine ricambia e nulla ha più un senso.