Capitolo 27

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Torno a casa verso le sette per cenare insieme a Mike, mangio di nuovo poco e racconto la mia giornata al mio amico che finalmente è guarito, guardiamo un po' di televisione e ci accordiamo per l'orario della sveglia di domani.

Domani è un giorno molto doloroso per me ed è tutta la settimana che ci penso, un giorno nel quale ogni mia emozione mi abbandona, facendomi diventare fredda e distaccata, l'unica cosa che sento è il dolore che si fa più vivo che mai quando arriva questo giorno, domani sono sette anni da quando lei ha dato la sua vita per salvare la mia, sette anni nei quali la sua mancanza ha lasciato un vuoto incolmabile dentro di me.

La sveglia suona e nonostante abbia riposato si e no due ore mi alzo e vado a prepararmi, asciugo i capelli senza truccarmi notando le occhiaie nere che rabbuiano il mio viso, indosso un abito a tubino nero che arriva sotto le ginocchia e le décolleté nere, quando mi guardo allo specchio non riesco a riconoscermi, sembro l'involucro vuoto di quello che rimane di me.
Scendo le scale e trovo Mike che mi viene in contro stringendomi a se,

-Jessica, so che oggi è un giorno doloroso per te, e che non vorrai parlare ne con me ne con nessun altro, ma sappi che per me tu sei la persona più importante in assoluto, che sei la mia eroina e fonte di ispirazione costante, sei la mia famiglia, se lei fosse qui ti direbbe che è fiera di te lo sai vero? -

-Ti voglio bene Mike- riesco a rispondere solamente

Cerca di convincermi a mangiare qualcosa prima di andare ma senza riuscirci, tutto il peso di queste tre settimane, della storia con Edward e di Dennis aumentano il peso su di me e credo che potrei collassare da un momento all'altro. Resto l'intera mattina al cimitero sulla tomba di Candice a raccontarle tutti gli avvenimenti di quest'ultimo anno come se lei fosse li con me e potesse sentirmi, le chiedo di continuare a starmi accanto e vegliare su di me ed infine quando si fanno le tre andiamo verso l'ufficio, Mike cerca di convincermi a mangiare qualcosa per pranzo ma riesce solo a farmi mandare giù un frullato, so che non è salutare questo modo ma non ho davvero fame e non me la sento.

Questa mattina Nicole, Matthew e Jade l'assistente di Mike hanno preso a lavorare dalla postazione a loro adibita all'ultimo piano, finalmente i lavori sono finiti e Mike non vede l'ora di lavorare dal suo nuovo ufficio, entriamo nell'ascensore privato che va oltre il quarto piano, può essere usato solo dai dipendenti quindi i vari clienti non possono andare oltre il quarto piano dove c'è lo store, le porte si aprono su un salone enorme arredato moderno con al centro una grande reception nella quale lavorano i nostri assistenti, a fianco c'è la sala d'attesa dalla quale esce Dennis,

-Jessica, ti sto aspettando da ore, ho bisogno di parlarti - sembra disperato,

Vengo subito colpita dalle parole di Edward dove dice che si scopa ancora quelle ragazze, so benissimo che può fare quello che vuole quando non è con me dato che non stiamo insieme ma la verità fa male ed oggi non credo di farcela a sopportare questo discorso, ricordandomi che Mike aveva detto che il mio ufficio era al lato destro mi avvio verso esso senza dire nulla,

-Dennis ascoltami, non è la giornata giusta per favore puoi parlarle domani- cerca di spiegargli la situazione il mio amico,

-Cazzo Mike no! Devo parlarle ora- urla Dennis

-Ti prego, è una giornata dolorosa per lei oggi e non vuole parlare con nessuno-

-Porca puttana Mike, come cazzo fai a vederla ridotta così e comportarti come se non fosse nulla?- urla - Che amico di merda sei?-

Sento un forte tonfo che posso sicuramente ricollegare ad uno schiaffo forte,

- Vattene via! Ora! - sento Mike urlare incazzato

Non posso reggere altro quindi mi chiudo in ufficio ed inizio a tirare fuori tutta la frustrazione, il dolore e lo stress in un pianto senza fine.
Verso le sei Mike entra nel mio ufficio dandomi al massimo un'ora ancora prima di portarmi a casa, non mi lascerà lavorare un minuto in più e nonostante vorrei restare chiusa qui dentro per i prossimi vent'anni dico che va bene ed un'ora più tardi scendo.

Trovo Mike fermo ad aspettarmi fuori dalla porta di ingresso,

-Stavo per salire e caricarti a spalla- scherza

- Ma alla fine sono stata di parola ed eccomi qui - sorrido

Sento girare la testa forte e perdo i sensi per qualche secondo contro il mio amico,

-Jess.. Jess.. cazzo- lo sento imprecare

- Sto.. sto bene, ho solo bisogno di riposare - dico quando mi riprendo,

-Andiamo a casa - risponde accompagnandomi verso lo sportello del lato passeggero.

Nel tragitto verso casa mi parla un po' di alcune sue idee, sono davvero interessanti ma mentre parla pian piano mi sento andare verso il mondo dei sogni fin quando non mi addormento come un sasso.

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