Capitolo 88

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I nostri occhi sono fissi l'uno nell'altra, l'aria si fa pesante ed io non so come farò a non crollare, lui è bellissimo come sempre, il completo grigio scuro che sembra cucitogli addosso, la camicia bianca e la cravatta nera che si allenta mentre continua a fissarmi, rimango pietrificata sul posto, non riesco a dire nulla. Si avvicina a me lentamente, sorride e mi fa cenno con la mano di fargli posto accanto a me, lentamente mi sposto portandomi le ginocchia al petto,

- Come stai Jessica? - mi chiede avvicinando la mano alla mia guancia

Per un attimo mi godo quella dolce carezza chiudendo gli occhi ma subito realizzo che non devo assolutamente lasciarmi prendere in giro,

- Bene finché non sei arrivato tu- dico spostando lo sguardo verso il paradisiaco panorama della natura

- Ah- risponde con tono sconfortato - Jessica per favore fammi spiegare - mi prende una mano facendomi voltare verso di lui

Non ce la faccio sto per scoppiare, il dolore di quella sera torna ed io sento di starmi frantumando in mille pezzi,

-Cosa c'è da spiegare Andrew, era molto chiaro ciò che ho visto, non credo di aver bisogno di nessun tipo di spiegazioni - dico con tono arrogante e dispiaciuto

-Jessica guardami - ordina

Non mi volto, non voglio dargli la soddisfazione di vedere le lacrime scendere, di fargli vedere quanto mi abbia ferita,

- Per favore Jess.. Guardami - mi prende il viso e lo gira verso di lui

Appena vede le mie lacrime il suo viso diventa triste, consapevole ed in colpa,

- Ti prego piccola non piangere - cerca di asciugarmi le lacrime con le mani

- Perché Andrew? Perché mi hai voluta ferire ed umiliare in quel modo? Sapevi tutto quello che ho passato e mi hai voluta ferire comunque - inizio a singhiozzare mentre le lacrime si fanno più intense

- Vieni qui amore mio - mi stringe a se ed io nonostante tutto riesco a sentirmi bene tra le sue braccia - Piccola ti chiedo di perdonarmi, sono stato un odiota colossale - la voce gli trema mentre mi stringe forte a se

- Come posso farlo Andrew? io.. Io ti credevo diverso.. Migliore degli altri ed invece.. - cerco di dire tra un singhiozzo e l'altro

- Piccola ti giuro che non volevo, è successo tutto così.. Così in fretta - sospira tristemente - Ero con questi investitori Russi, ho chiuso un contratto da cento milioni con loro e gli ho offerto da bere, poi hanno fatto arrivare queste ragazze con la vodka, ed abbiamo cominciato a bere e bere finché non ho più capito nulla di quello che stava succedendo - sembra davvero dispiaciuto

Resto in silenzio cercando di capire cosa dire ma è tutto inutile, mi sento mancare l'aria e non riesco a smettere di piangere. Mi libero dal suo abbraccio e mi alzo, nel farlo il cardigan si apre e scivola dalle mie spalle lasciandomi con addosso solo un body in pizzo nero e delle parigine dello stesso colore, lui mi contempla come se fossi un quadro di Da Vinci mentre io mi volto verso il lago ed inizio a camminare senza meta,

- Jess.. - mi chiama ma non posso fermarmi, ho bisogno di respirare

Appena supero il porticato sento la pioggia fredda posarsi sul mio corpo ma la sensazione è piacevole, continuo a camminare con gli occhi fissi nel vuoto e la testa che sta per scoppiare, le sue parole rimbombano in essa, cosa ho fatto di male per meritarmi questo?

Continuo a camminare sul piccolo pontile in legno per poi fermarmi sull'orlo, Andrew si ferma al mio fianco senza dire nulla, mi prende una mano nella sua ma rimane in silenzio cone se sapesse che è ciò di cui ho bisogno, mi godo per qualche attimo la pioggia che scivola sulla mia pelle, è come se spegnesse tutti i miei problemi. Ad un certo punto lascio la sua mano e mi lascio cadere in acqua, è fredda ma piacevole, sento Andrew urlare il mio nome ma io mi sento così bene dentro l'acqua, penso a ciò che mi ha detto di quella sera, al fatto di come l'alcool possa avergli annebbiato la mente, alla fine succede a tutti di lasciarsi andare dopo una sbronza leggendaria, mi ha ferita nel profondo ma a pensarla tutta ho perdonato e dato più di una chance a chi mi ha fatto peggio, mi lascio andare per un po' ai miei pensieri forse anche per troppo tempo perché inizio a sentirmi mancare l'aria, ad un tratto mi sento afferrare per un braccio e tirare verso l'alto,

- Jessica.. Jess - la voce di Andrew rimbomba nelle mie orecchie - Jessica rispondi, stai bene piccola? - mi chiede spaventato

Apro gli occhi di scatto, sento la stessa sensazione di quando bevi un paio di bicchieri di vodka e la tua testa è più leggera e tu più sereno,

- Andrew.. - sospiro guardandolo negli occhi mentre galleggiamo nell'acqua - Sei bellissimo -  sorrido a pochi millimetri dalla sua bocca

-Tu sei bellissima piccola - i suoi occhi sono fissi nei miei - E sono un completo idiota del cazzo per averti fatta sentire come ti senti ora- chiude gli occhi poggiando la fronte contro la mia - Ti prego di perdonarmi Jessica, giuro sulla mia vita che non accadrà mai più - riapre gli occhi tristi

Sono così un'idiota da pensare di voler perdonarlo? Tutta questa tristezza e dolore sono così insopportabili, così brutti ed inutili, sono così stanca di pensare e di stare male per ora gli darò il beneficio del dubbio, sicuramente non sarà tutto come prima ma vale la pena tentare, dopotutto tolto questo episodio siamo sempre andati d'amore e d'accordo. Poggio le braccia sul suo collo stringendolo in un abbraccio che lui ricambia subito e nonostante il freddo tra le sue braccia mi sento al caldo e serena, nonostante tutto,

- Ti prego - supplica con gli occhi persi nei miei

Non credo che il grande Andrew Solo abbia mai dovuto pregare e supplicare qualcuno per qualcosa, con uno schiocco delle dita ha tutto quello che vuole, eppure è qui, in mezzo a questo lago freddo, sotto la pioggia che mi supplica di perdonarlo, se non ci tenesse non sarebbe qui no?

Poggio la fronte contro la sua senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi poi prendo un lungo respiro e lascio andare le mie labbra sulle sue, non esita un attimo a ricambiare il bacio, le nostre lingue danzano insieme mentre mi stringe a se con tutta la forza che ha, come se avesse paura che scappi,

- Sei la mia vita piccola, ti prego di perdonarmi, non avrei mai voluto ferirti.. mai - mi sussurra quando il bacio finisce

- Shhh.. - gli poso un dito sulla bocca

Inizio a tremare per il freddo, penso di aver anche perso sensibilità alle gambe,

- Stai tremando piccola, torniamo dentro? -

Annuisco e mi prende in braccio tornando verso casa.

Mi faccio un bel bagno caldo per riprendere temperatura, chissà cosa mi è preso quando ho deciso di buttarmi dentro al lago con questo freddo, indosso un maglione caldo che arriva a metà coscia color crema e le parigine dello stesso colore e torno in camera lasciandomi andare sul letto, Andrew mi ha acceso il camino ed è andato nell'altra camera a farsi un bagno anche lui, i pensieri iniziano a riempire la mia testa ed il ricordo della notte passata con Dennis mi torna in mente, dio mio ora che abbiamo calmato le acque non voglio rovinare tutto, so che Andrew non la prenderà bene ma è stata solo colpa sua, e del mio non riuscire a resistere a Dennis, ed ora che faccio?

-Avanti - dico quando bussano alla porta riportandomi alla realtà

Andrew entra in camera ed io mi ritrovo a fissarlo, è davvero bellissimo nonostante il look sportivo, indossa una maglietta bianca e dei pantaloni della tuta neri, è così diverso dal solito, dal solito Andrew tutto d'un pezzo, si avvivina al letto e si mette al mio fianco, appoggio la testa sul suo petto e lui subito mi accarezza i capelli, mi lascio andare a quella dolcezza lentamente finché non mi addormento tra le sue braccia.

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