Passa un mese da quando ho cominciato a lavorare, mi sono ambientata benissimo ed i ragazzi mi adorano, Edward dice di essere contento di aver trovato una receptionist alla quale il suo cane non voglia mangiare un braccio, ha aggiunto anche che da quando sono qui il lavoro è aumentato quindi si dice contento della scelta che ha fatto, ieri è anche arrivato lo stipendio che è il triplo di quello che prendevo prima per fare il doppio del lavoro di adesso, va tutto alla grande e quindi decido di andare a festeggiare in un pub in centro con Mike, Luke il suo ragazzo e Kimberly un amica di Portland che è venuta a trovarci. Troviamo subito un tavolo vuoto del quale appropriarci quando arriviamo, tiro subito fuori il camionista che era in me ordinando un boccale da un litro di birra mentre Mike e Luke ordinano due cocktail e Kimberly due bicchieri di sambuca liscia, non so come faccia a berne così tanta, a me solo l'odore dolciastro mi nausea.
Un oretta più tardi Kim è ubriaca non so dove, mentre io Mike e Luke sbronzi cantiamo le canzoni che passano, il locale è stra pieno e con tutto il rumore che c'è nessuno si accorge di questi tre idioti che cantano a squarciagola. Quando mi volto per guardare dietro di me vedo Kim tornare al tavolo con due uomini sbianco all'istante, la sto ammazzando in almeno venti modi diversi nella mia testa, informo Mike di chi sono quei due ragazzi con Kim, sia lui che Luke fanno subito commenti da censura prima di ricordargli che ruolo avevano per me quei due signori, cerco di rendermi il più seria che posso ma il solo guardare in faccia i miei amici lo rende impossibile quindi mi rassegno all'idea del licenziamento istantaneo dentro un pub,
- Ragazzi guardate che bei manzi che ho trovato – impreco in Afgano nella mia mente quando sento la voce di Kim dietro di me, non mi giro ovviamente per evitare la figura di merda ma guardare le facce con la bocca aperta dei miei amici davanti a me è impagabile.
'Eh si il mio capo ed il suo collaboratore sono due pezzi di fighi indescrivibili' penso immaginandomi mentre spolvero una spalla con fare vittorioso,
- Piacere Luke – dice il castano davanti a me alzandosi e porgendo la mano
- Io sono Mike – si presenta il mio amico – e questa maleducata è Jessie – dice prendendosi un vaffanculo silenzioso da parte mia.
A mio malgrado mi giro facendo finta di essere scioccata quando li vedo,
- Edward, Dennis – dico i loro nomi
- Jessica – il mio capo si siede accanto a me – che ci fai qui? – chiede
- Ehm.. potrei cercare mille scuse per spiegare perché sono qui con questi amici infami – dò un occhiataccia ai miei amici – ma la verità e che sono troppo sbronza per farlo e niente, giuro che domani vado agli alcolisti anonimi e mi disintossico – si mettono a ridere tutti quando finisco il mio monologo
- Tranquilla Jessica – iniza – sei un essere umano anche tu, e non è orario lavorativo quindi puoi bere serenamente ed io non ti giudicherò – fa un sorriso leva mutandine che già vedo le mie lanciate chissà dove,
- Io non ne sarei molto sicura, cioè questa sera volevo sfoggiare il lato peggiore del camionista che è in me quindi... - fermo una cameriera chiedendole un altro boccale di birra, Edward ordina un Whisky per lui e per Dennis e gli altri lo stesso che avevano bevuto fino ad ora.
Mike e Luke continuano a fare domande al mio capo mentre Kim dopo essersi quasi scopata Dennis sul tavolo davanti a noi si congeda andando via con lui, per quanto riguarda me sono ubriaca, ecco ora che ho puntualizzato questa cosa posso dire che fantasticavo cose indicibili col mio capo, continuo a fissarlo come una trota, quelle braccia muscolose che gesticolano mentre spiega cose ai ragazzi davanti a noi, i capelli castani tirati tutti dietro, la barba sfumata che incornicia il viso, gli occhi verdi magnetici per non parlare del corpo, i pettorali ed i muscoli della schiena che ad ogni suo movimento spero che la maglietta attillata che indossa si stracci come quella di Hulk quando si arrabbia,
- Jessie, noi ci ritiriamo ci vediamo dopo a casa – dice Mike facendomi uscire dalle mie fantasticherie
- E io? – chiedo tornando nel mondo reale
- Come e tu ? - dice facendomi la faccia perplessa – Hai detto che saresti rimasta qui a tenere compagnia al tuo capo ancora un po' –
- L'ho detto? - chiedo facendoli ridere
- È ovvio che è ubriaca – puntualizza Edward – se vuoi andare vai pure, io mi bevo un altro bicchiere e mi ritiro –
- Oh. No no .. non ti preoccupare – alzo le mani per far capire meglio la mia affermazione – un altro bicchiere posso reggerlo – dico con fare combattiero
Sono a metà del mio terzo boccale di birra e biascico cose a caso facendo ridere il mio capo,
- Dove lo metti tutto questo alcool? – chiede guardando il mio corpo
- Fossi in te non sottovaluterei l'animo del camionista che c'è in me – gli dò un pugnetto sul braccio facendolo ridere
- Non l'ho mai fatto con nessuna ragazza che abbia lavorato per me, però mi piacerebbe uscire a bere qualcosa ogni tanto con te – sorride guardandomi
- Oooh, così mi commuovi – metto una mano sul cuore mentre con l'altra facio finta di asciugare delle finte lacrime
Finiamo di bere i nostri bicchieri parlando dopodiché mi accompagna a casa e come tocco il letto crollo in un sonno profondo.
Le settimane successive passano velocemente, mi sono abituata a cacciare via le ex rompi palle del capo ricevendo insulti e minacce di morte a non finire, i ragazzi invece continuano ad infastidirmi per farmi tatuare da loro, il venerdì sera invece è diventato un appuntamento immancabile al pub col capo, una di quelle sere l'ho aiutato a fare colpo su una ragazza molto bella con la quale ho fatto amicizia, si chiama Christine è mora, alta e molto magra, due occhioni azzurri ed un bellissimo sorriso, Edward sembra molto preso da lei, insieme sono un bella coppia.
La giornata di oggi è stata massacrante, mille chiamate e troppe commissioni per organizzare lo stand all'evento di questo weekend a Miami. Sono le sette e finalmente il mio turno è finito, durante il giro per spegnere le luci mi accorgo che Edward non è ancora andato via, lo trovo seduto alla scrivania che fissa dei fogli,- Non vai a casa? – chiedo entrando nel suo ufficio
- Jessica – dice il mio nome – Certo, finisco di fare questi conti che mi stanno facendo impazzire e poi vado, non ti preoccupare chiudo io –
- Sicuro? Se vuoi ti aiuto sono brava con i conteggi –mi offro
- Sarebbe meraviglioso – gli si illumina il viso - Magari ne capisci qualcosa in più di me –
Mi siedo di fronte a lui prendendo i fogli che mi porge, prendo una penna e giro la calcolatrice dal mio lato, sento il suo sguardo su di me mentre pigio i tasti sulla calcolatrice e scrivo, mi ci vuole davvero poco ed una decina di minuti dopo ho fatto,
- Grazie di cuore, sarei rimasto qui ore senza risolvere nulla da solo –
- Non ti preoccupare, nel mio vecchio lavoro avevo talmente tanti conti da revisionare che ormai sono diventata un genio – sorrido
Dopo aver parlato un po' ed avermi affidato la revisione dei conti, mi riaccompagna a casa.
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INKED
RomanceMi scuso in anticipo per la mancanza di una descrizione ma la storia è ancora in fase di lavorazione, fatemi sapere via commenti o via messaggio cosa ne pensate. Work In Progress.. =)