11. A S H L E Y

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11. A S H L E Y

Ad essere onesta sono un po'ansiosa. Io e Silvia abbiamo appuntamento alle cinque davanti le porte del grande centro commerciale, io sono arrivata per le cinque e cinque, ma ancora di lei nessuna traccia. E se se ne fosse pentita? E se non volesse più venire? Osservo le tante famiglie entrare e uscire e sospiro. "Ash!" Silvia corre nella mia direzione. "Ehi." Sorrido sospirando sollevata mentalmente. "Scusa i dieci minuti di ritardo, non trovavo le chiavi della macchina." "Tranquilla, sono arrivata cinque minuti fa, sono passata dal meccanico prima." Le spiego. "Oh, avevi la macchina in riparazione?" chiede mentre mi fa cenno di entrare. "Sì, non ricordo che problema fosse, ma adesso è tutto a posto." Rispondo. "Allora, dove vogliamo entrare?" chiede euforica. "Non saprei in realtà, guidami tu." Accenno una risata. "Budget?" "Mmh, magari non oltre i mille." È vero che il mio stipendio è aumentato e vorrei comunque non spendere molto, ma si tratta comunque di un evento importante e non posso presentarmi di certo con qualcosa di sciatto." "Mmh... proviamo allora Dolce&Gabbana, ho comprato svariate cose lì." "Va bene." Annuisco seguendola dentro lo store.

Il nostro giro sembra essere un fallimento in quanto i vestiti troppo stravaganti non attirano per niente la mia attenzione. "Gucci?" propone. "Gucci non delude mai." Aggiunge facendomi ridacchiare. Entrati nello store, rimango incantata dai mille abiti esposti. Rossi, neri, blu e di tante altre fantasie. "Se vuoi un consiglio, vai sul rosso o sul nero. È un classico e sei tranquilla." Suggerisce la ragazza. "Nero sia." Annuisco in accordo. Osservano la moltitudine di abiti, i miei occhi si soffermano su un particolare abito nero. È lungo, liscio e aperto sulla schiena e i fianchi. "Che ne dici?" Silvia si avvicina nella mia direzione e subito un grande sorrido si espande sul suo viso. "Provalo." È l'unica cosa che dice.

Mi svesto, indossando l'abito e quasi non rimango senza fiato. Evidenzia le mie forme al punto giusto e non è nemmeno volgare. Caspita... esco dal camerino tenendo i bordi del vestito e Silvia non perde tempo a tirare un urlo soddisfatto. "Santo cielo, sei meravigliosa!" esclama stupita. "Tieni i capelli fermi, come se avessi uno chignon basso." Istruisce mentre io faccio come mi dice. "Oddio, oddio, sei bellissima! Questo è assolutamente il tuo abito." Saltella sul posto. "Lo prendo." Sorrido fiera. "Costa mille e tre, ma penso si possa fare un'eccezione." Mi guarda. "Assolutamente." Concordo. E non so per quale assurdo motivo, ma mentre ci avviamo alla cassa i miei pensieri finiscono all'uomo dalle labbra rosse e gli occhi verdi.

Una volta aver finito di fare spese, ci dirigiamo alle macchine. Non sapendo dove stia Clara seguo la macchina di Silvia. Arrivate a destinazione sorrido a Silvia mentre suona al campanello. "Ragazze!" Clara ci accoglie entrambe con un breve abbraccio. "Cosa ci offre la padrone di casa questa sera?" scherza Silvia. "Per cominciare – si allunga verso due bicchieri di vino bianco per poi porgerceli – quest'ottimo vino e per cena pizza. Non volevo preparare qualcosa di particolare non conoscendo molto i vostri gusti." Spiega. "Ma passiamo oltre, i vostri acquisti!" trilla osservando i sacchetti che teniamo tra le mani. "Ash ha comprato un abito Gucci strepitoso, Cla." Mi guarda adorante Silvia mentre io arrossisco. "Voglio vederlo!" sorrido ed estraggo l'abito dalla confezione. "Oddio, è sensazionale! Dovremmo scambiarci i numeri e fare tipo un gruppo Whatsapp così ci mandi le tue foto appena sarai pronta." Propone subito. "Sì, è un'idea fantastica!" esclama Silvia. "Per me va benissimo. Potete contarci." Sorrido felice. Sto cominciando a sentirmi più tranquilla con loro, sembrano essere simpatiche e alla mano. Non mi trattano diversamente solo perché sono nuova o ci metto un po' di più a relazionarmi.

Passiamo tutta la serata a parlare di vestiti e cibo, poi tocchiamo l'argomento ragazzi ed è un delirio. "Tu, Ash, ragazzi in vista?" chiede Silvia dal divano. "Non al momento." rispondo. "Sai con chi ti vedo bene?" ridacchia ammiccando. "Styles!" risponde al suo posto Clara mentre lei annuisce soddisfatta. "No, assolutamente no!" mi copro il volto con le mani. "Dai, perché no? È super sexy e attraente. Alto, bello e ha tutto al posto giusto." Dice Clara. "Non lo so, è il mio capo... è strano pensarlo sotto quel punto di vista." Borbotto imbarazzata. "Però ti piace." Ride Silvia. "A chi non piacerebbe uno come lui, siamo sincere." Ribatto. "A me!" esclama Clara. Io e Silvia ridiamo scuotendo il capo. Clara ci ha rivelato di essere lesbica alcune ore fa, ma a noi non crea disturbo. Ecco a cosa mi riferivo prima... sanno farti sentire al tuo agio e non si fanno alcun problema. Sono terribilmente simpatiche. "Silvia, quanti ragazzi hai avuto?" chiede Clara. "A dir la verità credo cinque in tutta la mia vita." Risponde. "Tu, Ash?" "È imbarazzante se dico due soltanto?" le guardo preoccupata. "Certo che no!" mi rassicurano. "Non devi necessariamente avere trenta ragazzi ogni tre mesi per essere una ragazza. È assurdo come non avere un ragazzo sia così importante al giorno d'oggi." Sbuffa Silvia. "Esatto. Non devi preoccuparti, Ash. Io ho avuto solo un ragazzo e poi una ragazza." Alza le spalle Clara rassicurandomi. "Credo che perdere la verginità con il mio secondo ragazzo sia stata la cosa più umiliante di sempre." Sospiro. "Perché?" chiede Silvia. "Avevo diciannove anni ed ero ancora vergine. Immagina che trauma per lui. quando eravamo sul punto di farlo gliel'ho detto e dopo avermi umiliata e derisa, mi ha portata a letto. Ai tempi ero arrabbiata per non averlo ancora fatto e quindi ho colto la palla al balzo anche dopo essere stata derisa. Troppo stupida." Spiego. "Mmh. Io la verginità l'ho persa a quindici anni e me ne sono pentita. Non era quello giusto." Sbuffa Silvia. "Io a ventuno." Ammette Clara. "Adesso dai un peso alla cosa?" mi chiede Silvia. "In realtà no. L'ho fatto con altri due ragazzi senza stare insieme, tipo una notte e via, ma non me ne pento. Sono dell'idea che fare l'amore con la persona giusta può capitare anche a quarant'anni, quindi non me ne faccio un problema." "Giusto!" ammette Clara.

E dopo tanti discorsi e bicchieri di vino, finiamo con l'addormentarci tutte sui divani di Clara.

me: doppio aggiornamento per farmi perdonare del capitolo 10 cortissimo. La storia potrà sembrarvi monotona o confusionaria al momento, ma pian piano ogni pezzettino andrà al suo posto. In più come vi ho già detto siamo all'inizio :) 

Grazie per seguirmi anche in Magnets e spero vivamente di non deludere nessuno di voi :) 

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