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65. A S H L E Y

65. A S H L E Y 

Svegliarmi nel familiare letto di Harry mi rassicura talmente tanto da farmi alleggerire il peso sul petto. Respiro profondamente notando la schiena coperta da una maglia nera di Harry, i suoi capelli sono più lunghi adesso e il suo respiro è lento, segno che sta ancora dormendo. Mi avvicino poggiando la mia fronte sulla sua schiena mentre sento piccole lacrime sgorgare dai miei occhi: essere qui è tutto quello che voglio, mi sento al sicuro con lui e vorrei non lasciarlo mai ma so che tutto questo sarà provvisorio, so che se sta facendo tutto queste cose per me è solo perché probabilmente gli faccio pena. E ieri sera avrei voluto dirgli quanto lo avrei voluto con me durante le notti passate a casa da sola, avrei voluto dirgli di quante volte sono stata tentata di chiamarlo durante la notte e svelargli tutti i miei sentimenti. Lievi movimenti mi fanno sobbalzare leggermente segno che Harry si sta svegliando. "Ash, piccola?" mi richiama confuso e preoccupato girandosi all'istante. "Che succede?" chiede. "Ho solo avuto un incubo." lo rassicuro. "Vieni qui." mi accoglie fra le sue braccia e io vorrei che fosse sempre così con me: gentile e premuroso. "Va bene se – singhiozzo – se prendo qualche giorno di malattia? Non... non sono concentrata abbastanza e ti causerei solo casini." mormoro. "Certo che sì, è comprensibile." annuisce. "Ci terrei che rimanessi qui per almeno la settimana, dei tecnici installeranno le telecamere e il sistema di sicurezza in questi giorni e in più preferirei averti sott'occhio." dice. "Okay." bisbiglio piano. "Io adesso devo andare, non posso perdere questa giornata, ho un sacco di cose da fare, ma vedrò di fare il prima possibile, d'accordo?" dice distanziandosi un po'. "Sì." annuisco. "Torna a dormire, ti lascio qualcosa per la colazione."

*

Harry non scherzava quando mi ha detto che sarei rimasta da lui per la settimana: alcuni dei ragazzi sono venuti a farmi visita e io pian piano sto ricominciando a riprendere i ritmi che avevo prima. Marc è in cella per accusa di violenza sessuale e stalking considerando che nel suo appartamento sono state trovate cartelline piene di mie foto con ogni spostamento. Al solo pensiero rabbrividisco, così mi costringo a vestire con un semplice jeans e un maglioncino per poi salutare Will una volta arrivata alla sua auto. "Allora, hai deciso cosa prendergli?" domanda entrando in auto. "Lui indossa un sacco di anelli, pensavo di aggiungerne un altro alla sua collezione." commento. "Carina come idea, niente male." risponde. "Come ti senti?" aggiunge poi. "Sto meglio, sul serio. Tutto lo shock iniziale e la confusione... è stato solo un enorme casino e sono decisa a metterlo da parte." spiego più serena. "Benissimo, è quello che voglio sentire. Come vanno le cose con Harry?" "Normali. Lui è gentile con me e conversiamo civilmente." "Ottimo. Sei pronta a tornare a casa?" "Sì, gli sono stata fin troppo tra i piedi." accenno una risata. "Sono certo che non se ne sarà fatto un problema, Ashley." dice continuando a guidare tranquillamente. "Lo spero." sospiro.

Arrivati in gioielleria mi dirigo subito verso la sezione degli anelli pronta a fare il mio grande acquisto della giornata.

Il compleanno di Harry e fra due giorni e io non ho ancora nemmeno un vestito, ecco perché insieme a Will ci dirigiamo verso il primo store disponibile sperando di trovare qualcosa. Opto per un abito aderente e dalla fantasia particolare con un misto di blu, bianco e giallo, strano ma davvero carino ai miei occhi. "Ehi." richiamo Will. "Sì?" chiede prendendo un sorso di frullato. "Voglio fare una pazzia." "Sentiamo cos'hai in mente." il mio dito punta verso una salone di bellezza e non ho bisogno di aggiungere altro. 

me: avevo detto ad una di voi nei commenti che questo capitolo sarebbe stato boom invece mi sono confusa AHAHAHAHAH. Sorry. Non dovrete aspettare chissà quanto comunque. X