18. A S H L E Y

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me: e niente... (vado a l'iper... skerzetto simpatiko) ho aggiornato adesso così stasera non mi dimentico di farlo e in più volevo continuare la OS dal punto di vista di Harry, quindi... eccovi il capitoloh. Ciao, gioie! 

18. A S H L E Y

L'attico di Harry è proprio enorme, considerando che solo la sua cucina è grande tanto quanto il mio soggiorno... direi che tre stanze di questo posto costituiscono casa mia. "Mi fai vedere casa tua?" chiedo. "Dobbiamo-" "Harry, per favore." Sospiro. stiamo discutendo di questa stupida fusione da circa un'ora e mezza, non ha nemmeno preparato ancora la cena e vuole continuare a tenermi legata a questi stupidi fogli? "Un giro veloce." "E poi mi prepari la cena." "Se non ricordo male qui il capo-detta-regole sono io." Il suo sguardo potrebbe incenerirmi da un momento all'altro, ma non mi importa. "Io sono l'ospite e tra l'altro ti sto aiutando oltre l'orario lavorativo." Gli faccio presente. "Sei pagata anche per questo e smettila di tirare fuori la carta dell'ospite." Alza gli occhi al cielo trascinandomi dentro una stanza: la sua.

 Presa dalla fretta della scorsa volta osservo incantata la cabina armadio e sospiro avvicinandomi

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Presa dalla fretta della scorsa volta osservo incantata la cabina armadio e sospiro avvicinandomi. "Hai un sacco di camicie bianche e nere." Osservo passando la mano sui tessuti freschi. "Sai com'è, fanno parte dei completi che indosso." Dice sarcastico.

 "Ne hai tantissimi e sono tutti favolosi

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"Ne hai tantissimi e sono tutti favolosi." Osservo ogni giacca, fermandomi su una particolare. "Questa la indossavi la prima volta che ti ho visto, sai quando ti ho insultato inconsapevolmente..." rilascio una piccola risatina mentre Harry continua ad osservarmi. "E questa – indico una giacca grigia – la prima volta che sono entrata nel tuo ufficio." È strano che io ricordi dettagli del genere, ma è difficile non farlo quando si parla di una persona del genere. Lentamente lascio il materiale stretto tra le mani e mi avvicino a lui pronta per esaminare un'altra stanza del suo favoloso attico. "Come mai hai deciso di fare ogni stanza diversa dall'altra?" domando mentre entriamo dentro il suo soggiorno.

"Caspita

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"Caspita." Mormoro. "Non lo so, mi piaceva l'idea di ogni persona che ha progettato l'attico e così hanno messo tutto insieme." Spiega. "Cosa ti piace di più di questa stanza?" "La libreria, è sensazionale." Ammette. Annuisco in accordo e piango mentalmente all'idea di non poter avere io una casa del genere.

Visitiamo il secondo bagno e giuro che potrei urlare dalla disperazione. Ovviamente ha un fottuto camino in bagno. "Ma è legale?" lo guardo sconvolta.

 "Ma è legale?" lo guardo sconvolta

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"Certo che è legale." Ribatte ovvio. Forse sarà meglio non commentare il fatto che a volte i miei riscaldamenti nemmeno funzionano bene. Mi conduce al suo studio, simile a quello in ufficio e poi nella piccola palestra dove si allena regolarmente ogni sera. "Okay, credo di essermi già persa." Lo guardo spaesata non ricordando la strada per la cucina. Harry alza gli occhi al cielo e mi trascina verso il corridoio. "Se pensi che questo sia grande non hai visto quello di Londra." Borbotta. "Ne hai un altro?!" chiedo sconvolta. "In realtà ne ho tre, ma quello in Jamaica lo utilizzo solo quando sono in ferie e i miei non sono a Londra." "Oh mio Dio." Mormoro scioccata mentre prendo posto su uno sgabello. La mia famiglia ha sempre vissuto egregiamente, certo, anche loro potevano permettersi di comprare una casa, ma un attico.... per non parlare del fatto che siano stanze tutte differenti e non ne ha solo uno, bensì tre! "Che vuoi per cena?" "La cosa meno cara che possiedi." Lo guardo. "Non mangio pollo con contorno di diamanti o zucchine ripiene di oro, Ashley. Puoi dirmi cosa vuoi, adesso?" sospira. "Va bene qualsiasi cosa tu faccia." Ammetto. "Suppongo che andrà bene l'insalata allora." Sbuffo una piccola risata alzandomi. "Ascolta, puoi anche preparare una fetta di carne per cena, ma io l'insalata non la mangio." Lo avverto. "Allora aiutami a scegliere." Sbuffa esasperato. "Non litigherò con te sulla cena perché sono pessima a dare consigli, quindi adesso prendo questi – indico i fogli – e me ne vado in soggiorno. Chiamami quando è pronto." Accenno un sorriso e filo via in corridoio, non dovrebbe essere difficile trovare il soggiorno.

Quando lo trovo mi avvicino subito alla libreria cercando qualche libro da sfogliare. Trovo "Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mr Hyde" e subito lo afferro per poi prendere posto sul divano e cominciare la mia lettura. L'ho già letto un paio di volte, ma mi piace da morire e quindi non è un problema per me rifarlo.

"Vedo che ti stai impegnando molto." sobbalzo notando la figura di Harry appoggiata sullo stipite della porta. "Ho finito in anticipo e ho preso qualcosa da leggere." Non sto mentendo del tutto, solo sulla prima parte. "Mmh. La cena è pronta." Mi avverte prima di uscire dalla stanza. Che dolce da parte sua aspettarmi. Alzo gli occhi al cielo e lo seguo fuori.

*

Harry è alle prese con i suoi documenti tra le mani, io invece ho ripreso a leggere da dove avevo interrotto. La cena è sta piacevole a silenziosa, ma ammetto di essermi sentita un po' a disagio visto che le uniche volte in cui abbiamo conversato sono state per i tovaglioli e i documenti pronti per domani.

"Ash." Mi richiama. "Mmh?" chiedo abbassando il libro dalla faccia. "Letto." Dice solamente alzandosi dal suo posto. Il mio corpo si infiamma all'istante mentre con un gesto veloce mi attira tra le sue braccia e incolla le sue labbra sulle mie.

me pt.2: perché non sono ricca e non ho un attico? Piango.

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