50. A S H L E Y

10.4K 361 11
                                    

50. A S H L E Y

Quest'impresa è davvero sensazionale, ma un po' più piccola rispetto alla sede a Seattle, tuttavia mi trovo benissimo nel mio ufficio accanto a quello di Silvia – sì, ha un ufficio qui – e quello un po' più distante di Harry. Stamattina, quando Silvia ci ha raggiunti, si è accorta dell'aria fredda che tirava e no, non mi riferisco soltanto al clima, così dopo esserci presentate ai vari dipendenti ed esserci sistemate nei nostri uffici, per la pausa pranzo ci siamo date appuntamento nel mio ufficio per parlare. Adesso, intenta a risolvere un piccolo problema con il mio account, quasi non sobbalzo quando la mia porta viene aperta e Silvia fa il suo ingresso con due sacchetti del Mc. "E quelli quando te li sei procurata?" la guardo sorpresa. "Ho chiamato poco fa. Basta lavoro, abbiamo quarantacinque minuti di pausa tutti interi." "Perché loro qui ne hanno di più mentre noi ne abbiamo dai venticinque ai trenta massimo?" sbuffo aprendo la carta del sacchetto che mi ha appena ceduto Silvia. "Perché qui lavorano meno. Voglio dire, hai visto che serenità che si respira qua dentro? Sono tutti spaventati da Harry, ma non hanno lo stesso lavoro che abbiamo noi a Seattle e di conseguenza lavorano meglio." "Voglio rimanere qui." Borbotto prima di addentare una patatina. "Ah, anche io... se solo non fosse per il fatto che il mio ragazzo e i miei amici stanno tutti a Seattle." Sbuffa scartando un pezzo di cipolla dal suo panino. "Hai ragione, punto tuo." Annuisco per poi addentare il mio panino. "Allora, cosa succede tra te ed Harry?" domanda finalmente. "Niente." "Certo e io mi chiamo Julia." Sbuffa. "Non ti starebbe male." Dico ricevendo un'occhiata da parte sua. "Okay, okay, abbiamo discusso. Ti ricordi di quell'accordo e bla bla, ecco... mi ha di nuovo chiesto se provassi qualcosa per lui." sospiro. "E tu gli hai risposto di 'sì'? È per questo che è arrabbiato con te?" "No, io gli ho risposto che non provo niente per lui e che se anche fosse lui non avrebbe di certo problemi a trovarne un'altra visto che Cassandra mi sembra più che disposta." Spiego, gesticolando con una patatina tra le mani. "Ma questa è una bugia." Mi guarda confusa. "Perché sarebbe una bugia?" chiedo stranita. "Perché tu provi, di fatto, qualcosa per lui." risponde ovvia. "E questo chi lo dice?" mi metto sulla difensiva. "Sia i tuoi gesti che i tuoi occhi e questo vale pure per Mr. Styles. Direi che è cotto a puntino, ma non lo capisce." "Certo come no. Harry non mi piace se non soltanto da un punto di vista fisico." "Stai cercando di convincere me o te stessa? Ad ogni modo, io penso proprio che dovresti mettere Cassandra da parte visto che non c'è e pensare a voi due." "Che intendi?" chiedo confusa. "Intendo, che dovreste tipo... non lo so, magari spingervi oltre i vostri limiti? Potresti provocarlo un po' ad esempio o flirtare con qualcuno qui dentro davanti ai suoi occhi... cose del genere. Sono certa che riceverai una qualche risposta da parte sua." "Certo, Silvia. Mi licenzia, ecco la sua risposta!" sbuffo ad alta voce. "Ma che dici?! Quello non riesce a stare senza di te nemmeno per un giorno, figurati una vita intera." Ribatte la mia amica. "Tu e le tue strane idee, sei proprio pazza." "Anche Lou me lo ripete spesso, faccio del mio meglio." ride per poi alzarsi dalla sedia in cui era seduta. "Adesso vado, chiamo quello squilibrato del mio ragazzo e poi torno a lavoro. A più tardi. Fammi sapere se sei a casa stasera o sei da Harry." mi fa un occhiolino. "Sono a casa ovviamente." Rispondo un attimo prima che la mia porta d'ufficio venga aperta proprio da Harry in persona. "Stasera ceni da me, ho dei documenti da farti revisionare e sono strettamente necessari per domani mattina." "Eh?" lo guardo confusa. "Te l'avevo detto." Bisbiglia al mio orecchio Silvia. "A domani, ragazzi!" ci saluta la bionda per poi uscire dal mio ufficio. "Non ci sono mezzi a orari tardi, Harry." "Infatti rimani a dormire, mi sembrava fosse ovvio." "No, direi di no." Rispondo. "Bene, adesso lo sai. Piantala con queste risposte acide, vedrò di farti addolcire con il mio dolce." Le mie sopracciglia si sollevano sorprese dalle sue parole. "Se il dolce è quello lì – indico con il mento la protuberanza in mezzo ai suoi pantaloni – no grazie, passo." Incrocio le gambe al petto. "Per quanto possa essere dolce no, non mi riferivo a quello." Lo sento sbuffare una piccola risata. Progressi per l'umanità. Harry Styles sta sorridendo. "Vedrò di esserci." Lo liquido.


Magnets || H.S. || A.U.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora