44. A S H L E Y & H A R R Y

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ME: Oggi tre aggiornamenti, adoratemi. Anyway, questo è l'ultimo e domani aggiornerò probabilmente solo una volta ahahah. Love you! X

44. A S H L E Y

Cosa c'è di peggio di tornare a lavoro e beccarti l'influenza lo stesso giorno? Niente. Non c'è niente di niente che sia peggiore di questo. Dovrò sbrigarmi a chiamare il mio medico così da poter prevenire febbre o cose peggiori. Il dottor Marshall conosce il mio caso e per questo evita di assegnarmi pillole di alcun tipo, non gli sarò mai grata abbastanza per semplificarmi la vita in questo modo.

"Ashley, Harry vuole vederci tutti per una riunione. Sbrigati." Mi avverte gentilmente Silvia per poi uscire dal mio ufficio. Alzo gli occhi al cielo e sospiro alzandomi dal mio posto un po' dolorante. Cerco di non pensare al mal di testa e prendo posto in sala riunioni proprio accanto a Silvia. "Buongiorno a tutti." Saluta Harry in piedi dal suo posto, mani poggiate sulla sedia posizionata davanti a lui. "Dunque, a causa di alcuni affari, sarò costretto a ritornare nella sede di Londra per alcune settimane o forse un mese, dovrò ancora stabilirlo. L'azienda sarà affidata al signor Grunt come sempre in mia assenza. Con me ci saranno la mia segretaria e la mia assistente personale, quindi non potrete rivolgervi a loro. Per qualsiasi problema rivolgetevi al signor Grunt e a Clara Sanchez, direttrice delle Risorse Umane. Se non riuscirete a gestire la situazione da soli consideratevi pure fuori dalla Styles Incorporated. Questo è tutto, potete andare." Che cosa?! Londra?! Che mi sono persa?! "Qualcuno può spiegarmi?" guardo Silvia ed Harry. "Har- il signor Styles – si corregge subito Silvia – è spesso fuori per controlli di routine e affari, sono stata molte volte con lui quindi non è nulla di nuovo. Non preoccuparti." Mi rassicura Silvia prima di salutare sia me che Harry e uscire fuori dalla stanza. "Sei ancora qui perché?" domanda Harry. "Harry, non mi hai nemmeno accennato la cosa." Gli faccio notare. "Perché non ne avevo il motivo. È stata una cosa decisa proprio questa mattina. Adesso puoi anche andare, ti invierò i dettagli domani, partiamo lunedì prossimo." Spiega. Non rispondo, leggermente infastidita dal suo solito tono freddo e calcolatore. Mi alzo e senza degnarlo di un saluto, esco fuori.

Ma certo, avvisiamo la segretaria personale che tra una settimana partiremo per Londra. Sospiro osservando la nota con su scritto i farmaci da prendere più tardi, metto il cappotto e portando una mano alla testa esco dal mio ufficio. "Ehi, pausa- dove stai andando?" chiede confusa Silvia. "Credo di avere l'influenza e di sicuro non posso fottutamente partire in questo stato, vado in farmacia." Rispondo. "Vuoi che ti accompagni?" chiede premurosa. "No, goditi pure la tua pausa pranzo con Clara." "Ma hai almeno mangiato qualcosa prima di uscire?" "No, stamattina ho dimenticato di azionare la sveglia e non ho fatto colazione. "Io invece penso che tu stia male per il fatto che non mangi abbastanza. Non ti vedo mangiare correttamente da circa... mai." Ribatte preoccupata. "Lo dimentico, non ci faccio molto caso." Provo a giustificarmi. "Come puoi dimenticare di mangiare? Vai in farmacia, appena torni mangi e se Styles ti vede, ci penso io." Dice. "Va bene." annuisco.

Prendo le mie vitamine e inghiotto l'ennesimo pezzetto di pane mentre digito un'email di risposta. "Ashley, ecco- che stai facendo?" mi guarda male Harry. "Scusa, avevo delle vitamine da prendere. Ho solo mangiato una fetta di pane." "Ma tu sai bene che è vietato." Ribatte ovvio. "Lo so, lo so. Per favore, scusami. Non ricapiterà. Ora, sei qui per?" "I dettagli della partenza – sospira – sono riuscito ad ordinarli oggi stesso, ecco qui." Mi cede alcuni fogli. "Va bene, grazie." Afferro i fogli. "Vedi non fare altri errori, Ashley." Dice. "Sì, certo." Annuisco evitando il suo sguardo. Va bene il fatto che voglia mantenere le distanze a lavoro e che sono pur sempre una sua dipendente, ma... gli ho spiegato il mio motivo, avrebbe potuto lasciar perdere la faccenda e invece no. Questo suo comportamento a volte mi fa proprio impazzire.

Alle cinque in punto sono già fuori dal mio ufficio. "Di fretta? Come ti senti?" chiede Silvia. "Informa Louis che stasera non ci sono, va bene? voglio solo riposarmi un po' ed evitare di ammalarmi del tutto." Rispondo. "Certo, tesoro. Fammi sapere come va e mangia, Ash." Mi avverte. "D'accordo." Annuisco per poi avviarmi verso l'uscita.

H A R R Y

Ashley si sta dirigendo verso l'ascensore quando mi avvicino a Silvia. "Oggi l'ho vista molto distratta. Che cos'ha?" le chiedo. "Crede di avere un po' di influenza, io invece penso che sia solo debole perché non mangia abbastanza." Sospira preoccupata la bionda. "Credo che tu abbia ragione. Salta molte pause pranzo e so che la sera non cena spesso. Mi chiedo solo come faccia a tenersi in piedi." Parlo pensieroso. "Dice che non ci fa caso, lo dimentica a volte. Allora le ho chiesto come sia possibile dimenticarsi di mangiare." "Sarà meglio tenerla d'occhio questa settimana. Lunedì prossimo partiamo e lei deve essere in forma e pronta." "Sono d'accordo." Annuisce Silvia. "Più tardi passo da lei, vedremo se avrà cenato." "Potresti mandarmi un'email, vorrei sapere come sta." "Certo. Adesso vai e salutami Louis." "Sarà fatto. Buona serata, capo." Sorride.


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