54. A S H L E Y
I primi nove giorni sono volati: ho passato il week-end insieme a Silvia ed Harry, troppo spaventati all'idea di farmi vagare per le strade di Londra da sola, tra bancarelle, musei e monumenti che a fatica riuscirò a dimenticare. Adesso, seduta dietro alla mia scrivania, penso a come manchino solo cinque miseri giorni prima di ritornare a Seattle. I lamenti di Silvia e il rumore di qualcosa che si scontra con il pavimento mi fanno scattare in direzione della porta del mio ufficio che apro all'istante.
"Silvia!" esclamo spaventata notando la ragazza per terra. "Silvia, cosa-" la voce di Harry si sovrappone alla mia, ma non ci faccio nemmeno caso troppo preoccupata per la mia amica. "Robert? Che diamine ci fai tu qui?" sbuffa Harry. "Stai bene? Cosa è successo?" chiedo alla bionda. "Sto bene, sono solo inciampata per lo spavento." Spiega Silvia. "Scusami, dolcezza. Stai bene adesso?" chiede la miniatura di Harry. "Allora vedo bene. Si moltiplicano, Ashley?" mi guarda sconvolta Silvia. "Silvia, questo è Robert, mio fratello minore." Sospira Harry. "Ehi, tu sei quella del supermercato – si volta nella mia direzione – sei più carina da vicino." Il suo occhiolino mi fa stringere le braccia al petto. "Stai flirtando con me?" chiedo divertita. "Non lo so, lo sto facendo?" si avvicina. "Robert, che diamine ci fai qui?" lo riprende Harry. "Volevo solo salutare il mio fratellone, parto tra due giorni." "E dove andresti questa volta?" chiede Harry. "Costa Rica, si respira una bella aria." Risponde Robert. "Grazie a Dio, almeno lasci in pace un po' la mamma." Alza gli occhi al cielo Harry. "Dolcezze, c'è posto anche per voi." Ammicca nella nostra direzione il ragazzino. "Ma quanti anni hai, sedici?" lo guarda sconvolta Silvia. "Diciotto, dolcezza. E tu, splendore – mi guarda – sei disponibile?" "No, non penso proprio." Lo guardo. "Andiamo, ci divertiremo!" cerca di convincermi. "Sei carino e tutto, ma io preferisco gli uomini ai ragazzini." Sorrido accarezzandogli l'ammasso di ricci. "Sono già un uomo." "Non hai nemmeno l'età per bere." Gli ricordo. "In America, forse, ma non qui." Mi ricorda. "Sta di fatto che non potresti portarmi in nessun locale americano senza dover ordinare una limonata." Rido contagiando Silvia. "Bene. Te ne pentirai comunque." Ribatte voltandosi in direzione del fratello. "Tieni a bada i tuoi dipendenti, fratello." Borbotta. "Torna a casa, Rob." Risponde Harry ignorando il suo commento. "Oh, mio Dio, fa troppo ridere." Parla Silvia. "Che carino però, cercava di convincerci in tutti i modi." Le ricordo. "Scusatelo, ha diciotto anni e gli ormoni impazziti." "Chissà, magari una scappatella." Gli faccio un occhiolino. "Ashley." Mi avverte. "Sta tranquillo, tu rimani al primo posto nella mia Top Ten di persone con cui andrei a letto." Lo rassicuro bisbigliando al suo orecchio. "Mi farai impazzire." Sospira Harry. "E ci terrei a sapere chi c'è in questa lista, più tardi." Mi avvisa. "Ceno da te stasera." Lo avverto ormai arrivata davanti alla porta del mio ufficio. "Non è una novità." Ribatte.
*
"Allora, adesso che sei stata servita e sei soddisfatta del tuo pasto, parlami di questa Top Ten." Mi guarda curioso Harry. "Sono dieci ragazzi con cui andrei volentieri a letto, ma come ti ho già detto tu sei il primo considerando che non sono mai stata a letto con loro." Spiego volendolo stuzzicare un po'. "E chi sono questi tipi?" "Dunque al decimo posto c'è Chris Evans – cioè, per me sarebbero tutti da primo posto – poi abbiamo Ryan Kelley" "E chi è questo?" "Un attore di una serie tv che tu non conosci. Poi Tom Hiddleston all''ottavo posto..." ci penso su. "Al settimo ci metterei Christopher Mason – un modello o dovrei dire Dio Greco – sesto posto penso Charles Michael Davis o Channing Tatum, la sfida è davvero ardua..." "Perché io non ne conosco nemmeno uno?" "Perché sei stupido. Quinto posto Christopher Wood, quarto Daniel Sharman, terzo Matthew Daddario, secondo Ian Somerhalder e beh, al primo posto ci sei tu." Concludo soddisfatta. "Io sono al primo posto perché sono il migliore, Ashley." Sbuffa infastidito prendendo il suo Iphone. "Adesso li cerco uno per uno, voglio proprio vedere." Borbotta infastidito. "Sicuro di non voler perdere un po' di autostima?" "Io ne acquisisco altra guardandoli, piccola." Risponde concentrato. Mi ha appena chiamata piccola? Oh, signore. "C'è di meglio... può fare di più- che cazzo di capelli ha? Mai visto niente di più terribile. Sembra basso. È biondo. Io sono certamente migliore... dove sono i suoi addominali? Occhi troppo grandi. Femminuccia.. troppo... troppo non me." Conclude la sua sfilza di insulti facendomi alzare gli occhi al cielo. "Io sono il migliore, senza ombra di dubbio." Dice fissandomi. "Se ti fa dormire la notte." Lo assecondo. "E poi scusami, a chi hai dato della femminuccia?!" chiedo ricordandomi del suo commento assurdo. "A Daniel Sharqualcosa. Voglio dire, sembra che un soffio di vento possa metterlo al tappeto in un solo colpo." Commenta altezzoso. "Evidentemente non hai visto cosa c'è sotto quella maglia, Harry, ma non preoccuparti... purtroppo capita di trovare qualcuno migliore di te a volte." Continuo a punzecchiarlo. "Ashley, giuro su Dio che se non la smetti di parlare adesso, a costo di rimanere in astinenza io stesso, smetto di scoparti per i prossimi tre mesi." Mi avverte. "Non penso che questo sia un problema per te, hai Cassandra e io Marc, o sbaglio?" la frecciatina che gli lancio non gli passa inosservata e questo mi fa sorridere soddisfatta. "Hai finito?" domanda infastidito. "Forse." Replico con tono di sfida. "Bene." detto questo, si alza dal suo posto per poi lasciarmi da sola in cucina come una perfetta idiota.
"Harry!" lo richiamo sbuffando mentre lo seguo dentro la sua stanza. "Che vuoi?" ribatte. "Te la sei davvero presa?" lo guardo sorpresa. "Mi da fastidio, sì. Abbiamo messo da parte tutta quella storia perché pensavo di averti dimostrato che ho capito di aver sbagliato, ma tu continui a riportarla a galla e lo odio, per non parlare del fatto che continuo ad immaginare te a letto con quel damerino pompato. Piantala, Ashley." Sbotta arrabbiato. "Harry – sospiro – stavo solo scherzando, appunto perché abbiamo superato la cosa. E non so quante altre volte dovrò dirti di non preoccuparti di Marc." Alzo gli occhi al cielo. Posso comprendere il suo fastidio, ma addirittura rabbia? Sembra proprio incazzato. "Sono sempre quelli più innocenti di cui devi preoccuparti." Borbotta infilandosi un paio di pantaloni di tuta grigi e una maglia bianca. "Oh, avanti, piantala di fare il broncio e comincia a spogliarmi." Sorrido dolcemente. Inizia a piacermi il fatto che possa davvero essere infastidito dall'idea di me e un altro... "No." Ribatte. "Va bene, vorrà dire che adesso io mi spoglierò e andrò in bagno a prendermi cura di me stessa senza il tuo aiuto." Lo guardo cominciando a rimuovere i miei vestiti fino a rimanere in intimo. I suoi occhi scandiscono ogni centimetro del mio corpo infondendomi coraggio a continuare. Raggiungo la porta del suo bagno per poi fermarmi e slacciare il mio reggiseno, successivamente faccio scivolare giù per le mie gambe gli slip in pizzo per poi aprire la porta ed entrare dentro. Non devo attendere molto affinché la porta venga riaperta e le sue labbra si impossessino delle mie in un gesto affrettato.
me: a voi i commenti sulle mie crushhhhhh
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Magnets || H.S. || A.U.
Fanfiction"L'amore è un potere misterioso e alchemico che mette in sintonia due sensibilità lontane ancor prima che lo sappiano. La forza è irrefrenabile, ecco perché parlo di anime calamite. Noi possiamo sviscerare tutti i pregi e tutti i difetti delle perso...