26. A S H L E Y

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26. A S H L E Y

"Pensavo a qualcosa come una limousine, forse?" Clara parla intenta a scartare vestiti. "Una limousine? Nemmeno Styles arriva in limousine." Controbatte Silvia, un abito rosso tra le mani. "Penso che potremmo andare semplicemente con le nostre macchine." Aggiunge. "Io non guido la mia auto con i tacchi, l'abito perfetto e le unghie appena fatte." "Che ne dite di un taxi?" propongo. "Si può fare, tanto sappiamo benissimo come tornerete a casa tu e miss. Silvia." ci guarda Clara. "Ah, sì? E come?" sbuffo una risata afferrando un abito azzurro che subito poso. Ew. "Tu probabilmente nel letto di Styles e lei – indica Silvia – nel letto di Tomlinson." Commenta. Dovrei davvero ricordare perché ho pensato che parlare con Clara e Silvia di questa cosa sia stata una buona idea... "Ma se con Louis ci esco da tipo una settimana!" esclama Silvia. "E allora? Ad ogni modo, fammi vedere il vestito." Silvia fa come le dice e la mora apre la bocca in stupore. "Caspita." Mormoro. "Dovresti provarlo." Commenta Clara. "Voi dite?" "Assolutamente." Annuisco in accordo. "Moschino non delude mai. E adesso cerchiamo qualcosa per te." Dice la mora trascinandomi verso un altro reparto. "Lungo o corto?" "Lungo stavolta." Rispondo. "Ah, musica per le mie orecchie." Sorride felice. "Sai cosa, prima ho visto un abito lungo davvero sensazionale, aspetta che chiedo alla commessa." Clara mi lascia sola per qualche minuto così mi fermo davanti ai camerini dove Silvia sta appena uscendo. "Oh, cavolo!" esclamo sorpresa. "Sei davvero meravigliosa." Mi congratulo. "Ecco- merda, sei uno schianto!" esclama Clara avvicinandosi a noi.

 "Ecco- merda, sei uno schianto!" esclama Clara avvicinandosi a noi

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"Hai trovato un vestito?" domanda curiosa la bionda. "In realtà è quello di Ashley. Provalo." Il suo enorme sorriso soddisfatto mi fa afferrare il vestito per poi entrare anche io in camerino. I commenti a sfondo sessuale di Clara al di fuori del camerino mi fanno ridere mentre sistemo la stoffa del vestito sul mio corpo. Osservo la mia figura allo specchio rimanendo piuttosto soddisfatta da quello che vedo.

 Osservo la mia figura allo specchio rimanendo piuttosto soddisfatta da quello che vedo

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"Pronte?" chiedo. "Sì!" trillano. Scosto la tenda del camerino e l'urlo euforico delle due mi lascia capire che questo è il vestito che avrò all'evento di beneficenza. "Devi assolutamente prenderlo!" esclama Silvia. "Già pensato." Sbuffo una risata. "Adesso ci cambiamo e poi aiutiamo questa piccola nana malefica a trovare il suo di abito." Ride Silvia. "Guarda che non sono bassa, ehi!" si lamenta Clara.

Dopo svariati tentativi riusciamo anche a trovare un abito per Clara: nero, lungo con spacco fino a metà coscia e uno scollo a balconcino. Davvero bellissimo. Per le sette e un quarto usciamo dal centro commerciale con vestiti e scarpe, io invece ho optato anche per qualche gioiello e alcuni prodotti per capelli. "Lo shopping sarà anche terapeutico, ma sono davvero distrutta." Sospira Silvia. "Mai stata più d'accordo." Borbotta Clara. "Ci vediamo lunedì, ragazze, stasera mi tocca cucinare." Sbadiglio. "Direi che più che cucinare la tua attività stasera sarà dormire." Ride Silvia. "Io credo che tu abbia proprio ragione." Annuisco sorridendo in accordo. "Styles ti tiene troppo sveglia, mmh?" ride Clara. "Piantala!" rido spintonandola. "Okay, okay, mi arrendo solo perché sono super stanca e aspetto Maia per le nove. "Uhh, le cose si fanno serie." Dice Silvia. "Abbastanza." Arrossisce la mora. "Bene, faremo meglio ad andare tutte." Sorride Silvia.

*

Sono le tre del mattino quando sono costretta ad aprire gli occhi a causa del cellulare. "Pronto?" biascico. "Pronto, Ashley, mi senti?" "Will? Che è successo?" mi tiro su a sedere sul divano. "I tuoi amici qui sono ubriachi marci. Se non fosse per me in realtà non saprei come avrebbero fatto a tornare a casa. Pensi di poter venire qui?" urla sopra la musica assordante. "Certo, mandami la tua posizione." Sbadiglio. "Ottimo. Scusa del disturbo."

Indosso un paio di jeansscuri e una felpa sopra la maglia larga di mio padre. Indosso un cappello dilana e il cappotto, poi gli stivaletti neri. I riscaldamenti mi hannoabbandonata di nuovo e io sono molto vicina all'urlare come una squilibrata.Afferro chiavi di casa, cellulare e chiavi della macchina e poi scendovelocemente le scale per poi arrivare di fronte alla mia macchina. 

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