me: Louis Tomlinson, gente.
24. A S H L E Y
Evento di beneficenza. Da quando La Styles Inc. ospita eventi di beneficenza? Che mi sono persa in un anno e mezzo di lavoro qui dentro? E poi chi diamine organizza un evento di beneficenza il venti dicembre? Che cazzo?!
Rileggo l'email per circa la trentesima volta e poi il messaggio di Louis arrivato pochi minuti fa.
Da LouisT: Il ventiquattro festeggio a casa mia il mio compleanno, Ashy. Ti converrà presentarti oppure non ti parlerò per il resto della tua lunghissima vita. Baci! Xxxxxxxxxxxxxx
Inutile dire che aveva continuato a mandare 'x' a rafficca vista la mia – ancora – non risposta.
Dopo aver risposto affermativamente, mi rendo conto del terzo problema della giornata: i miei genitori. Adesso chi lo dice a loro che non ci sono per la vigilia...?
*
"Salve, signora S!" colpisco la fronte con il palmo della mia mano pentendomi ogni secondo di più di aver ceduto il mio cellulare a Louis. "Ah- ah. Sì, il suo pasticcino sta benissimo e lavora sempre!" ride, giocando con la poltrona del mio studio mentre Silvia lo osserva divertita dal divanetto. "Dunque, sì, certo- la chiamo per chiederle un favore." Oh, cielo. Oh, cielo. "Il ventiquattro dicembre compio gli anni e mi piacerebbe che sua figlia ci fosse. Siamo grandi amici e ci terrei alla sua presenza. Pensa che possa essere possibile? Le prometto che sua figlia sarà lì per il pranzo di Natale." "Mmh...certo, lo capisco... ne sono felice! – ride il moro – ah, questo è certo, signora S! Okay, allora buona giornata o buonanotte e scusi il disturbo! Arrivederci, signor S!" Louis attacca la chiamata nel momento esatto in cui la porta del mio ufficio viene aperta ed Harry fa la sua comparsa. "E tu stai disturbando le mie dipendenti perché?" sospira aggiustandosi gli occhiali da vista. "Sono in pausa pranzo, non rompere i coglioni." Sbuffa Louis continuando a girare per l'ufficio insieme alla mia poltrona. "Louis." L'avverte Harry. "Allora, Louis Tomlinson, adesso spiegami esattamente come faccio a presentarmi dai miei per pranzo. Sono tutta orecchie." Incrocio le braccia al petto guardandolo sospettosa. "Prendi il mio jet, facile." Esclama ovvio. "Tu mi vuoi morta, ammettilo." Gli punto contro il mio indice. "Ma che dici?! Tua madre era così felice di sapere che stessi andando una festa di compleanno!" esclama allegro. "Questo perché ho la vita sociale attiva tanto quanto quella di un alpaca, Louis." Sospiro. "Adesso restituiscimi la sedia, ho mal di piedi. Vai ad infastidire Silvia, su." Louis si alza sbuffando per poi cedermi la sedia. "Ti stai lamentando per caso? Guarda che sono ancora in tempo per non venire al tuo compleanno." "Tanto verrai, adori il mio faccino." Mi guarda. "Andiamo Silvia, finiamo la pausa pranzo da soli. Ingrati!" esclama fissando prima Harry e poi me. "Presuntuoso." Sospiro. "Ti ho sentito, signorina!" esclama il moro ormai fuori dal mio ufficio. "Bene!" esclamo tornando al mio posto. "Louis, fuori dal mio edificio. La pausa è finita e vorrei che Silvia fosse concentrata solo sul lavoro." Parla Harry osservando Silvia abbastanza in imbarazzo. "Rompi palle." Gli sento dire. "Lou, ci vediamo stasera. Adesso è meglio se vai." Sento parlare Silvia. Harry è ancora fermo sulla soglia della porta del mio ufficio mentre io l'osservo. "Silvia potresti raggiungermi nel mio ufficio insieme ad Ashley? Dobbiamo discutere dei dettagli per l'evento di beneficenza." Sospira Harry uscendo poi dal mio ufficio.
*
Sono esattamente le cinque e mezza quando esco dall'ascensore pronta per andare a casa. Sono già andati tutti via, persino Harry. rimango sorpresa quando poggiato alla mia macchina trovo Will. "E tu che ci fai qui?" sorrido sorpresa mentre il biondo mi attira in un abbraccio. "Oggi avevo la giornata libera e ho pensato di sorprenderti a lavoro per mangiare qualcosa insieme. Come ti sembra l'idea?" sorride fiero della sua idea. "Perfetta! Sei a piedi?" "Sì, ho pensato che avessi tu la macchina e quindi...." "E quindi vuoi che io ti faccia da autista, capito." Finisco la frase per lui facendolo ridere. "Dove mangiamo?" chiedo accendendo il motore dell'auto per poi uscire dal parcheggio. "McDonalds? Ti prego, dimmi di sì, è una vita che non ci vado." "Visto che mi va un hamburger... perché no." Sorrido facendolo esultare. "L'ho detto che sei la migliore! Stupidi coglioni quelli che ti hanno sempre allontanata." Sbuffa accendendo i riscaldamenti. Alzo le spalle continuando a guidare. "Vuoi mangiare lì o portiamo via?" "Ho bisogno di annegare nella puzza di fritto." Respira profondamente ad occhi chiusi. "Tu sei pazzo." Rido divertita dalla sua espressione estasiata.
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Magnets || H.S. || A.U.
Fanfiction"L'amore è un potere misterioso e alchemico che mette in sintonia due sensibilità lontane ancor prima che lo sappiano. La forza è irrefrenabile, ecco perché parlo di anime calamite. Noi possiamo sviscerare tutti i pregi e tutti i difetti delle perso...