60. A S H L E Y & H A R R Y

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60. A S H L E Y

Attualmente sono distesa sul materasso di Harry con addosso alcuni dei suoi vestiti che non mi sono preoccupata di chiedergli in prestito, io ho dimenticato il mio cambio a casa e non ho intenzione di dormire nuda con questo freddo.

Da Sophia: Che ne dici di Terence?

A Sophia: Terence Payne... strano ma figo, mi piace. Il mio piccolo T

Da Sophia: Aww, anche a me!!

Sorrido scambiando un altro paio di messaggi con Sophia fino a quando Harry non si decide ad uscire dalla doccia. "Liam e Sophia hanno scelto i nomi dei bambini – lo informo casualmente – se sarà maschio lo chiameranno Terence, se invece sarà femmina Tania." "Ma Tania è terrificante... Tania Payne ancor di più." borbotta. "Ma no, è carino invece! Io chiamerò il mio primo figlio Tyler e se è una femmina suppongo... Grace o una cosa del genere." "Pensi troppo in avanti." "Tu come lo chiameresti?" domando curiosa sedendomi sul materasso. "Non lo chiamerei. Non voglio e non ho il tempo per cose del genere e fidati, i bambini richiedono parecchio tempo." "Quindi non vuoi nemmeno sposarti?" lo guardo sconvolta. "Esattamente." "Oh mio Dio, sei proprio uno stupido." scuoto il capo. "E perché? Non perdo tempo nemmeno a trovarmi una ragazza figuriamoci una moglie o un figlio." sbuffa afferrando il suo portatile dopo essersi vestito e posizionato sotto le coperte. "Okay, chiaramente devi aver sbattuto da qualche parte o la cosa è davvero assurda." "Cosa c'è di assurdo?" "Harry, nella vita non bisogna trascurare se stessi per il lavoro. È assurdo solo il fatto che tu le pensi queste cose, lo capisci? Va bene, forse non vuoi dei figli o un matrimonio, ma sono gioie della vita che puoi goderti solo adesso. E onestamente mi dispiace che tu non lo capisca." ammetto dispiaciuta sul serio per poi alzarmi. "Dove vai e perché hai i miei vestiti addosso?" "Vado a farmi una cioccolata calda e sentivo freddo così li ho messi, non rompermi le palle." "Si dia il caso che quelli siano i miei vestiti." puntualizza. "E si dia il caso che io sto morendo dal freddo e me ne sbatto di quello che dici." ribatto per poi lasciare la stanza.

H A R R Y

Non capisco perché questi scatti. Voglio dire, saranno cazzi miei se non voglio sposarmi o avere figli o sbaglio? Sembra come infastidita dal fatto che io metta il lavoro al primo posto, ma questo l'ho sempre confermato. Il mio lavoro è l'unica cosa in grado di soddisfarmi a pieno in questa vita di merda che io riesco a sopportare a malapena. Ammetto di aver pensato a lavorare di meno, ma non sono mai riuscito a farlo; il mio lavoro mi permette di sentirmi appagato da un punto di vista sociale e familiare, mi permette di dimenticarmi di essere un figlio senza un padre e questo mi sembra abbastanza per metterlo al primo posto. Non c'è niente in grado di distrarmi persino dal lavoro al tal punto di farlo passare in secondo piano, niente. Sbuffo infastidito dal suo comportamento e continuo a visualizzare alcune email lasciate in sospeso. Quando Ashley ritorna in camera sono le due del mattino e io ho appena spento il portatile. Senza spiccicare parola si infila sotto le coperte per poi darmi le spalle e – suppongo – chiudere gli occhi pronta ad addormentarsi. Sospiro pesantemente per poi tornare alla mia posizione precedente e chiudere gli occhi anche io. Questa ragazza mi farà impazzire del tutto un giorno di questi.

Il mattino seguente quando apro gli occhi non vedo nessuno accanto a me e non sento nessuno trafficare in cucina, segno che Ashley è andata via. Ignoro il lieve fastidio che si insinua nella mia mente all'idea di non averla accanto e sospiro pesantemente, pronto ad un'altra giornata di urla, nervi distrutti e licenziamenti.

La giornata inizia con due licenziamenti, tre sfuriate e i lamenti di Silvia per la stampante non funzionante. Al quarto lamento della bionda decido di dare un'occhiata io stesso. "Sei un caso perso." ride Ashley seduta sulla scrivania di Silvia. l'idea di scoparla su quella scrivania mi entusiasma e non poco, ma sono costretto a pensarci dopo. "Non l'ho rotta, lo giuro! Se Harry dovesse pensare che l'ho rotta penso che mi butterebbe giù da questo piano." sospira tristemente la bionda inginocchiata accanto alla stampante. "In realtà direttamente dal terrazzo." la correggo. "Oddio!" strilla spaventata. "Io organizzo il funerale!" scherza Ashley. "Tu – la indico – nel mio ufficio e tu – indico Silvia – ordinane un'altra e se distrugge anche quella allora vedrò di far fare questo lavoro a qualcun'altro." fingo di minacciarla. "No! No, non si ripeterà!" esclama subito facendomi sorridere compiaciuto. "Benissimo."

"Vuoi illuminarmi sul perché non eri a lavoro?" le chiedo una volta entrati nel mio ufficio. "E tu vuoi illuminarmi sul perché hai minacciato di licenziare Silvia?!" trilla. "Posso fare quello che mi pare nella mia impresa, abbassa i toni e rispondi alla domanda." l'avverto. "Hai detto che ogni dipendente può prendersi dieci minuti di pausa durante la giornata, quelli erano i miei." risponde stizzita. "Bene. Puoi andare adesso." "Un giorno di questi sarò pazza abbastanza da licenziarmi, sei davvero assurdo." sibila per poi uscire dal mio ufficio.

Me: Winter is coming.... (no, non seguo got, ma dovevo dirlo perché rende l'idea)


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