57. A S H L E Y

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57. A S H L E Y 

Gioco distrattamente con il mio pranzo in attesa della fine della pausa pranzo mentre Silvia e Clara parlano di programmi in tv e modelle anoressiche. "Ashley!" mi richiama Clara. "Sì?" "Quel figo della contabilità sta venendo qui." mi informa. "Chi, Marc?" chiedo sospirando. Oggi è una di quelle giornate piatte in cui non succede nulla di nuovo... beh, fino ad ora. Prima che Clara possa rispondere alla mia domanda Marc si avvicina al nostro tavolo. "Ciao, ragazze." ci saluta. "Ehi." ricambiamo tutte il saluto. "Non vi dispiace se vi rubo Ashley per qualche secondo, giusto?" sorride. "No, certo che no." risponde Clara. "Bene." annuisce. Mi costringo ad alzarmi e seguirlo fuori dalla stanza per poi aspettare in attesa. "Allora, Ashley... com'è andata a Londra?" chiede. "Tutto bene, è un posto bellissimo." rispondo sorridente. "Sì, lo è." concorda. "Dunque, ti ho chiesto di venire con me perché volevo parlarti..." mi guarda. "Certo, dimmi tutto." "Ashley, non so se tu te ne sia già accorta, ma mi piaci... molto." mi osserva. "Oh, io... beh, scusami, mi prendi un po' alla sprovvista." mi muovo a disagio sul mio posto. "Sì, lo capisco. Stavo- stavo pensando che magari potremmo uscire insieme una di queste sere." mi guarda, un piccolo sorriso nervoso sulle labbra. "Io... non so davvero cosa dire." sbuffo una piccola risata incredula. "Magari potresti dire di sì." alle sue parole rido capendo quanto ci tenga. "Va bene, allora. Vedremo dove ci porterà quest'appuntamento." concordo con un lieve sorriso. Non ho la forza di dirgli di no e poi non devo necessariamente avere una relazione con lui. Sono ben consapevole dei sentimenti che sto cominciando a provare nei confronti di Harry e forse Marc sarà quella persona che riuscirà a farli annullare completamente. "Allora che ne dici se ti passo a prendere domani sera alle sette e mezza?"chiede sorridente e più tranquillo. "Direi che è perfetto." annuisco. "Bene, ti lascio tornare dalle tue amiche – sorride – buona giornata."

"Allora?" mi guardano in attesa Silvia e Clara. "Mi ha chiesto di uscire domani sera..." le guardo. "Non ci credo." dice Silvia. "Oh mio Dio, pensavo ci avrebbe messo più di un mese, invece..." ridacchia Clara. "Non me la sono sentita di dirgli di no." spiego. "Non è necessario che tu debba starci insieme, Ash. Uscite e vedi un po' come va." sorride Silvia. "La bionda ha ragione, Ash." concorda Clara. "Bene... adesso vado in bagno prima di tornare a lavoro. Ci vediamo dopo, ragazze." sorrido.

*

"Quindi, cosa farai per il tuo compleanno?" domando rimettendomi la felpa. "Niente, che dovrei fare?" mi guarda Harry poggiato alla testiera del letto intento a leggere alcune email. "Non so, tipo... festeggiare?!" lo guardo ovvia per poi prendere posto sotto le coperte. "Odio festeggiare, è un giorno qualunque." sbuffa, posando il cellulare sul comodino accanto a lui. "Ma è un modo carino di passare la giornata, Harry." borbotto. "A proposito di giornate – mi osserva – Louis vuole sapere se domani ci sei per la cena da lui." sospira. "Ehm, no, non ci sono e poi scusa, perché non lo ha chiesto direttamente a me?" domando confusa. "Gli ho detto che eri qui con me. Perché non puoi venire?" chiede casualmente. "Diciamo che Marc mi ha chiesto di uscire e io ho accettato, non ce l'ho fatta a dirgli di no." spiego, non azzardandomi a fissarlo negli occhi. "Quel Marc?" chiede aspettando la mia conferma. "Hm-hm." "Ah." dice solamente. "Divertiti." aggiunge poi cogliendomi alla sprovvista. Per quanto io custodissi quella piccola speranza nel mio cuore di ottenere una qualche reazione negativa da parte sua, ancora una volta sono costretta a deglutire e non commentare oltre. Non gli importa di me. Non gli importa di niente se non il sesso e cascasse il mondo farò di tutto pur di non far sviluppare oltre i miei sentimenti. Marc sarà la mia possibilità di chiudere definitivamente la cosa malata che si è creata tra me ed Harry.

Scosto le coperte dal mio corpo per poi rimettere i jeans e gli stivaletti lasciati accanto al comodino. Mi alzo sistemando i capelli disordinatamente dietro le spalle. "Te ne vai?" domanda tranquillamente. "Sì, ci vediamo." rispondo solamente prima di lasciare la stanza a passi svelti, recuperare il resto delle mie cose e avviarmi verso l'ascensore.

"Ashley." mi richiama Harry. "Sì?" chiedo fermando le porte dell'ascensore. "Hai dimenticato questo." dice cedendomi il bracciale che sono solita lasciare a destra e manca. Lo afferro scuotendo lievemente il capo con un piccolo sorriso arrendevole sul volto. "Grazie." lo ringrazio con ironia per poi aspettare la chiusura delle porte.

Vaffanculo a tutto quanto.


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