58. A S H L E Y
Non so cosa aspettarmi da questo appuntamento onestamente, non è che conosca poi così tanto Marc. Indosso un semplice vestito nero con tacchi e borsa abbinati, nulla di straordinario o eccessivamente noioso. Sono le sette e venticinque quando finisco di prepararmi con l'ultimo spruzzo di profumo e suonano al campanello. Marc mi avvisa di essere sotto e così mi affretto ad uscire di casa il prima possibile. Avrei preferito rimanere a casa, è vero, ma almeno eviterò di pensare a quel deficiente di Harry Styles.
"Ehi." mi saluta sorridente per poi porgermi un mazzo di rose rosse. Non impazzisco per le rose, sono un tipo più da peonie o orchidee, ma va bene così, lui è stato carino con me e le accetterò. "Grazie mille, sono bellissime." sorrido per poi poggiarle sul grembo non appena seduta sul sedile. "Ti piace l'italiano?" chiede. "Sì, certo. È uno dei miei preferiti!" sorrido dolcemente. Italiano, che goduria. "Ah, perfetto." ridacchia.
Una volta arrivati al parcheggio Marc lascia l'auto al ragazzo che ci accoglie sorridente. "Vedi di non graffiarmela." Marc lo guarda seriamente. Lo guardo, stranita dal suo commento rude. "Certo, signore. Buona serata." annuisce il ragazzo. "Vogliamo entrare?" domanda sorridente nella mia direzione. "Sì, uhm, certo." annuisco ancora leggermente confusa dal suo comportamento. Il ristorante è davvero molto carino e non appena prendiamo posto al nostro tavolo veniamo subito raggiunti da una cameriera. "Buonasera. Qualcosa da bere?" domanda. "Una bottiglia di Merlot." richiede Marc. "Benissimo. Sapete già cosa ordinare o torno fra poco?" "Oh, no, io so già cosa ordinare." sorrido dolcemente chiudendo il menù. Sembra intimorita dalla figura di Marc, ma è normale esserlo... anche io lo sarei se non lo conoscessi almeno un pochino. "Prendo gli gnocchi al pesto e il pollo con salsa ai peperoni." parlo dando un'ulteriore occhiata al menù. "Anche per me gli gnocchi e al posto del pollo prendo la bistecca con contorno di verdure grigliate." parla Marc. "Ottimo. Qualcos'altro?" "Una bottiglia d'acqua." richiedo. "Perfetto, sarò di ritorno fra qualche minuto con il vostro vino." ci sorride la ragazza prima di allontanarsi in fretta. "Allora, com'è andata la giornata oggi?" chiede Marc. "La solita noia. La tua invece?" chiedo. "Lo stesso. Vedo numeri ovunque, giuro." sbuffa una risata così lo seguo. "Io invece vedo solo chiocciole e buste." "Quante email arrivano al giorno sul tuo pc?" domanda curioso mentre la cameriera ritorna con il nostro vino e lo versa nei nostri bicchieri. "Circa cinquanta al giorno e sono solo le più importanti. Al resto ci pensa Silvia." rispondo. "Beh, caspita... ci credo che vedi solo buste." ride. "Già, non dirlo a me." sbuffo una risata stanca.
I nostri ordini arrivano dopo poco tempo, passiamo la serata a parlare di quello che ci piace fare nel tempo libero e di cosa avremmo fatto se non avessimo lavorato Alla Styles Incorporated. Marc è un brav'uomo, ma non penso che potrà mai essere nient'altro. Io non ce la faccio proprio a farmelo piacere oltre l'amicizia e nemmeno quella, considerando che in comune abbiamo poco e niente e la serata è stata piena di buchi.
"Hai passato bene la serata?" chiede Marc dal posto del guidatore. "Mmh, sì, davvero piacevole." mento. "Bene." mi osserva avvicinandosi lentamente. La mia mano finisce sulla maniglia dello sportello pronta ad uscire, ma non si apre. "Marc?" lo richiamo. "Sì, Ashley?" chiede sospirando. "Perché c'è la sicura attivata?" domando confusa e un po' ansiosa adesso. "Oh, scusami, è un'abitudine. L'aziono sempre quando guido." risponde. Okay, adesso però perché non la sta togliendo? "Va bene e... potresti disattivarla ora?" chiedo esitante. "Vuoi tornare a casa?" chiede un po' deluso. "Sono stanca e domani dobbiamo lavorare, non voglio subirmi nessuna lavata di capo da parte del signor Styles." spiego cercando di risultare un po' convincente. "Sì, hai ragione." borbotta premendo un bottoncino accanto al volante. "Benissimo allora, ci vediamo domani. Buonanotte." mi affretto ad afferrare i suoi fiori per poi uscire subito dalla sua auto. Il suo tono quasi infastidito e il discorso sulla sicura non mi convincono molto e preferirei evitare altri appuntamenti di questo tipo. Estraggo subito il cellulare dalla mia borsetta mentre entro dentro l'entrata del mio edificio e sospiro.
A Will: So che sono le dieci e mezza passate, ma non è che potresti dormire da me stasera?
La risposta non tarda ad arrivare.
Da Will: Sono da te tra quindici minuti X
Rassicurata dall'idea che non sarò sola stanotte mi affretto ad aprire la porta di casa e liberarmi subito dei tacchi fastidiosi.
Una ventina di minuti dopo Will è seduto sul mio divano intento a sgranocchiare delle patatine alla paprika. "Lo sai, non convince per niente nemmeno me." concorda il biondo. "Voglio dire, perché la sicura? È una stronzata la scusa della guida. Nessuno si ricorda nemmeno più di avere una sicura in auto e questo tizio invece la usa persino per guidare?!" mi guarda. "Esatto... è quello che ho pensato anche io. Onestamente ho avuto un po' di timore." ammetto finalmente. "Beh, è stato un appuntamento sicuramente disastroso e vedilo di farlo rimanere uno solo per il resto della tua vita." dice. "Non ho intenzione di uscirci ancora, ho accettato perché mi dispiaceva e poi lui era così eccitato di uscire con me." sospiro. "Ne parlerei anche con il resto dei tuoi amici, meglio essere informati di determinati comportamenti." "No, sono certa che... mi sono immaginata tutto quanto. Stava solo cercando di essere protettivo." provo a giustificarlo. "Cerchi di convincere me o te stessa?" sbuffa il biondo. "Possiamo evitare di parlarne ancora? Piuttosto com'è andata con Kate?"
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Magnets || H.S. || A.U.
Fanfiction"L'amore è un potere misterioso e alchemico che mette in sintonia due sensibilità lontane ancor prima che lo sappiano. La forza è irrefrenabile, ecco perché parlo di anime calamite. Noi possiamo sviscerare tutti i pregi e tutti i difetti delle perso...