33. A S H L E Y

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33. A S H L E Y

Il risveglio è stranamente positivo, i piedi mi fanno meno male e non sembra esserci molto freddo oggi per essere il ventitré dicembre e soprattutto l'ultimo giorno di lavoro prima delle ferie natalizie.

Oggi indosso degli stivaletti bassi, un paio di pantaloni neri, una camicia bianca e una giacca nera in modo da non risultare poco elegante. I miei capelli sono stretti in una treccia che osservo allo specchio dell'ascensore mentre aspetto di arrivare all'ultimo piano.

Mentre cammino verso il mio ufficio – dopo aver salutato Silvia, ovviamente – penso a cosa poter comprare a Louis per il suo compleanno e ai miei genitori. Forse dovrei far un pensierino anche a Silvia, Clara, Will, Zayn e persino Harry. borbotto qualcosa di incomprensibile e comincio la mia solita routine.

*

Alle cinque e un quarto sono diretta verso il centro commerciale, se c'è qualcosa che ho appreso è che lì dentro riesco sempre a trovare di tutto. Parcheggio e mi affretto ad entrare, mi dirigo subito verso un bar e ordino un caffè lungo da portare via, poi sono pronta a cominciare il mio giro. Andrò prima ad acquistare il vaso in vetro di cui mi ha parlato mia madre due settimane fa e poi un nuovo cappello per mio padre visto che si lamenta sempre del suo. Successivamente decido di comprare un profumo sia a Silvia che a Clara, suppongo che se lo regalassi anche Zayn sarebbe perfetto... adesso rimangono Will, Louis ed Harry. Per Will avevo pensato ad un bracciale con un piccolo sole sopra ed è proprio quello che gli prenderò, per quanto riguarda Louis... credo proprio che due biglietti per vedere i Seattle Sounders gli faranno davvero molto piacere. Adesso non mi resta che l'incognita Harry: che cosa regalo ad un uomo che ha praticamente l'intera America ai suoi piedi? Sospiro fermandomi su una panchina, poi è come se avessi un'illuminazione osservando l'agenzia di fronte a me.

A Harry: Sei a casa?

Da Harry: Ti serve altro ghiaccio?

A Harry: Ah-ah. Sei a casa sì o no?

Da Harry: Sì, ma sto lavorando.

A Harry: Apri, sono qui sotto.

Da Harry: Sei per caso una specie di stalker o qualcosa del genere?

A Harry: muoviti.

Nervosa del mio regalo di Natale mordicchio il mio labbro inferiore aspettando che le porte dell'ascensore aprano del tutto. Entrata nell'attico Harry è come se fosse sparito, ciò significa che sta davvero lavorando nel suo ufficio. "Ti avverto che sei qui per cenare a mie spese, potresti farlo molto tardi." "Niente cena, non ho fame. In realtà ero passata per darti una cosa..." ammetto imbarazzata. "Sarebbe?" attiro la sua attenzione. "Non sarò qui per Natale e visto che tornerò il ventisei, non potrò darti questa." Parlo cedendogli una busta. "Aspetta, mi hai fatto un regalo di Natale?" chiede confuso e oserei dire, sorpreso. "Ho preso qualcosa a tutti e visto che mi offri sempre la cena e sei stato gentile con me aiutandomi più volte... beh, ho pensato che sarebbe stato carino fare un regalo anche a te e basta." I suoi occhi leggono attentamente il depliant, poi si posano su di me. "Lago Washington..." legge ad alta voce. "So che tu non prendi pause dal lavoro perché gli affari prima di tutto e bla bla bla, ma ho pensato che potrebbe farti bene un week-end a Bellevue. Il Lago Washington offre tanto relax e in più nel tuo regalo è compresa una gita in barca. Ho pensato che l'hotel l'avresti scelto tu visto che preferisci i cinque stelle e io faccio schifo a trovarli, quindi ecco... visto che l'impresa non apre fino al giorno cinque e tu sarai probabilmente avanti con il lavoro potresti andare lì e rilassarti un po'." Spiego divagando più del dovuto. "Oh, quasi dimenticavo, c'è il più uno, puoi portarti chi vuoi o puoi andare solo se non vuoi distuhrbi... è uguale." Aggiungo schiaffeggiandomi mentalmente per l'imbarazzo. Probabilmente il mio regalo non gli piacerà e io mi sarò resa ridicola... "Non so cosa dire." Ammette sempre più sorpreso. "Harry, io volevo solo farti un piacere.... se non ti piace, va comunque bene, posso sempre ritirare tutto e pensare a qualcos'altro." Sorrido esitante. "No, no, io... apprezzo il regalo, solo che non saprei come fare con il lavoro e-" "Harry, scommetto qualsiasi cosa sul fatto che tu sia stato tutto il giorno qui dentro e sono certa che ti sia portato fin troppo avanti con il lavoro. Accetta semplicemente il regalo e goditi due giorni di relax, te lo meriti." "Io... vedrò di organizzarmi e andare il prossimo fine settimana." Sospira. "Bene – sorrido fiera della sua scelta – adesso vado a prepararti qualcosa." "Ah, davvero?" mi guarda curioso. "Ti ho detto che me la cavo, sono solo pigra e comunque lo faccio solo perché mi fai pena e sei mio amico." "Da quando siamo amici?" "Ah, non saprei." Sbuffo una risata per poi dirigermi in cucina.


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