34. H A R R Y

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34. H A R R Y

Il compleanno di Louis. La vigilia di Natale. Il mio cellulare completamente pieno di messaggi d'auguri. Il fatto che Louis abbia deciso di cambiare radicalmente tutto e festeggiare il suo compleanno a tema natalizio mi fa impazzire del tutto perché so perfettamente che mi obbligherà ad indossare qualcosa a che fare con il Natale.

Sospiro pensando a cosa poter indossare mentre mi avvio verso la cabina armadio. I miei occhi catturano qualcosa di luccicante sul pavimento così mi avvicino e raccolgo quello che sembra essere un bracciale o una cavigliera, non saprei, quei cosi sono tutti uguali. Riconosco il ciondolo della bilancia e capisco che appartiene ad Ashley, deve averlo dimenticato qui ieri sera. Poso il bracciale sul comodino e osservo i vari completi, optando per giacca e pantalone dello stesso colore marrone a quadretti.

Alle sei e dieci l'ennesima chiamata di Louis-assillo-Tomlinson mi invita a raggiungerlo a casa sua insieme a Zayn per bere un drink prima della festa, quindi finisco di sistemarmi e mi dirigo verso l'ascensore

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Alle sei e dieci l'ennesima chiamata di Louis-assillo-Tomlinson mi invita a raggiungerlo a casa sua insieme a Zayn per bere un drink prima della festa, quindi finisco di sistemarmi e mi dirigo verso l'ascensore.

Esattamente trenta minuti dopo suono al campanello di casa Tomlinson, ad accogliermi proprio il mio migliore amico. "Harry!" esclama. "Buon compleanno, per l'ennesima volta, Lou." Sorrido abbracciandolo. "Harry, avevo detto che il mio compleanno sarebbe stato in tema col Natale... esattamente, da cosa ti sei vestito tu? Un tronco? O forse... aspetta, ci sono, ci sono, una corteccia!" esclama trionfante. "Secondo me l'invecchiamento ti ha colpito il cervello, razza di cretino." Alzo gli occhi al cielo. "No, sul serio, da cosa ti sei vestito? Sembra la federa di un divano." Ride prendendomi in giro. E così, la serata ha inizio.

Verso le otto e venti Silvia fa la sua presenza, dietro di lei Liam e Sophia. Di Ashley nessuna traccia. Alle otto e quarantacinque suonano così osservo Louis avvicinarsi alla porta e aprire ad un euforico Niall Horan, golfista accanto e amico di vecchia data di Louis. Quando Louis sta per chiudere la porta, però, viene fermato da una mano. Il sorriso sul volto di Louis si amplia nel momento in cui Ashley varca la soglia di casa facendomi rimanere completamente a bocca aperta. Cazzo, ho sempre apprezzato i suoi vestiti, ma questo... è divina, sexy e giuro che se potessi, la trascinerei dentro un bagno. Il suo corpo è fasciato da un vestito rosso e lungo, i suoi capelli acconciati perfettamente e le sue labbra.. diamine, le sue labbra sembrano dipinte dal più bravo pittore mai conosciuto. Louis l'abbraccia brevemente per poi chiudere la porta alle sue spalle e dirigersi verso il divano dove alcuni dei nostri amici in comune sono seduti. Non mi passano inosservate le parole che Silvia rivolge ad Ashley facendola arrossire. "Diamine, se c'è qualcuno che porta divinamente il rosso quella sei proprio tu." Si complimenta la bionda e io non potrei essere più d'accordo di adesso. "Guarda che nemmeno tu sei ci scherzi, avevi un sacco di uomini che ti facevano la corte all'evento." Sorride Ashley. "Al momento sono già impegnata." Sbuffa una risata Silvia. "Ehi, ho visto Marc prima... sembra non riuscire a toglierti gli occhi di dosso." Aggiunge. Il suo commento mi infastidisce per non so quale assurda ragione, così sorseggio il mio drink continuando a rimanere appoggialo alla spalliera del divano. "Mmh." "Non te lo fili proprio, eh?" "No, è simpatico... solo che, non lo so, mi sembra strano." Risponde Ashley. "In che senso?" "Nel senso che.. non so, mi da la sensazione di non essere quello che dice di essere. È una strana sensazione." Ammette imbarazzata. "Beh, se la senti allora non starci da sola. Fai in modo di avere sempre qualcuno accanto." "Hai ragione. Ehm, signor Styles – mi richiama la bionda – venga qui, non stia da solo." "Direi che puoi anche chiamarmi Harry, Silvia, non siamo a lavoro." Accenno un sorriso tirato. "Giusto, Harry." arrossisce. "Beh, mi dispiace lasciarvi, ma Louis gesticola da mezz'ora e credo stia andando nel panico perché manca la torta." Si alza dal divano lasciandomi il suo posto.

"Hai fatto qualcosa ai capelli? Sembrano più gonfi." Mi osserva curiosa Ashley. "Non li ho pettinati dopo la doccia." Rispondo semplicemente. "Mi piacciono." Sorride. "Hai dimenticato questo da me ieri sera." Dico cedendogli il bracciale. "Oh, grazie. Spero per te che non sia rotto." Mi avverte. "Vorrei sapere piuttosto perché la bilancia." La guardo attentamente. "La bilancia è il simbolo dell'equilibrio e lo squilibrio... sono stata molte volte sull'orlo di perdere l'equilibrio ed è difficile mantenerlo quando la tua vita va a rotoli. Io sono riuscita a superare il mio squilibrio e adesso faccio di tutto per restare così come sono. Ho preso questo ciondolo per ricordarlo sempre." Spiega ed è come se si stesse spogliando sempre di più di fronte ai miei occhi. "Ci sono parecchie cose che non dici." Mi lascio scappare. "Direi che vale lo stesso per te." Ribatte. "Vieni, usciamo fuori." Mi alzo mentre Ashley copia le mie azioni. Senza dire altro, usciamo fuori sul terrazzino che offre la vista dello skyline di Seattle. "Perché siamo qui? Fa freddo." Rabbrividisce. "Lì dentro fa troppo caldo." Rispondo. "Non hai fatto conversazione con nessuno, com'è possibile?" mi osserva curiosa. "Non sono molto di buon umore oggi, ma è il compleanno di Louis, quindi..." sospiro. "Perché, ci sono giorni in cui lo sei?" scherza. "Sì, Ashley, certo." Sbuffo ovvio. "Ehi, che farai domani?" domanda. "La mia famiglia arriva domani mattina qui con il mio jet, saranno già in viaggio suppongo." Spiego. "Oh, capito. Io parto verso l'una del mattino, quindi esattamente fra... tre ore." "Non sembri molto entusiasta della cosa." Osservo. "Non amo volare, ma è la mia famiglia quindi..." "Ti fermi fino al?" "Tecnicamente fino al ventisei, la sera stessa ho il volo." Spiega, strofinando le sue braccia scoperte. Sospiro togliendomi la giacca per poi cedergliela. "Tieni, stai gelando." "No, non importa, davvero." Tenta di sorridere. "Non fare tante storie e prendila. Suppongo ci rivedremo il ventisette allora." Parlo. "Hm-hm. Vedi di non divertirti troppo con la tua mano in mia assenza." Sbuffa una risata divertita. "Ah-ah. La mia mano starà a riposo, sarò in forma per quanto tornerai." La guardo intensamente. "Regola numero cinque: niente provocazioni." Mi ricorda avvicinandosi. "È la vigilia di Natale, puoi fare uno strappo alle regole come il sottoscritto." Sistemo la mia giacca sulla sua spalla scoperta. "Oh, è che tipo di regola stai per infrangere?" domanda curiosa avvicinandosi ancora un po'. "Regola numero sei: niente baci al di fuori del sesso." Mormoro ormai sulle sue labbra mentre sento la sua mano stringere la mia spalla. "Mmh." Mormora ad occhi chiusi. Sto per premere le mie labbra sulle sue quando la voce pimpante di Liam ci arriva alle orecchie. "Louis vuole aprire adesso i regali, entrate." "Arriviamo." Lo rassicuro. La fronte di Ashley si poggia sulla mia spalla mentre sento una piccola risatina rilasciare le sue labbra. "Non ridere di me, Ashley." L'avviso. "No, no, assolutamente." Mi rassicura, rossore sulle sue guance. "Entriamo o Louis ci pesta." Sorride ancora una volta prima di voltarsi in direzione delle porte scorrevoli.


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