Uniti da un amore forte ed ineguagliabile, resto insieme i nostri protagonisti.
Decisi ad affrontare le nuove avversità, perché si sa.
La pace non dura in eterno, e loro lo sanno bene.
Ancora ci sono tantissimi punti interrogativi.
Il passato di Giu...
In camera nostra, dentro l'armadio, vedo una valigia già pronta.
Ovviamente la sua, dico io non poteva fare la mia? Tanto a lui cosa gli serve, una maglietta, un paio di jeans spazzolino, boxer, dopo barba, una lametta e le scarpe.
Invece a me, intimo, due o tre paia di jeans, t-shirt, un vestito elegante, tacchi, scarpe, accessori, spazzola, spazzolino, forcine, elastici, calzini, giacche e profumi o deodorante.
Già ho il panico a pensare. Come diavolo farò a chiudere quella povera valigia?!
Inutile dirlo, poi ci ricordiamo di cose mentre siamo pronte per partire e dobbiamo aprire quella bomba ad orologeria.
Ma non si sa, secondo quale magia, riusciamo sempre a cavarcela. Tranne io che con la mia fortuna, al ritorno da una vacanza mi si è rotta la cerniera del borsone.
"Amore sei pronta?" Fulmino con lo sguardo il mio ragazzo, intento ad aspettarmi.
"Ma sai che pensavo di sedermi sul divano" Il mio sguardo assassino dovrebbe vincere delle medaglie da Obama, ah no adesso ci sono le parrucche di Trump.
"Bravo" Mormoro, tornando attenta alla mia valigia ancora vuota.
Dal bagno prendo il dentifricio, la mia spazzola, spazzolino e deodorante. Poi due paia di scarpe da tennis, un vestito, due jeans uno scuro ed uno chiaro entrambi strappati, ma non eccessivamente, tre paia di calzini, intimo. Trucchi, mollette ed accessori.
Cose piccole.
Lascio un messaggio a Fede che trovo con una gamba fuori dal materasso, il cuscino a terra ed un peluche fra le sue braccia.
Vedo la stessa scena da quando siamo piccole. Rimarrà la solita bambina cucciolosa di sempre.
Avverto con un messaggio Pablo, così da non lasciarla sola e perché voglio vederli insieme.
"Pronta?" Domanda a bassa voce. Annuisco e saliamo in macchina.
Volevo passare del tempo a parlare, ma invece chiudo gli occhi.
Mi risveglio, dal rumore di uno sportello che sbatte. Mi guardo in torno e vedo, un edificio color perla, qualche decoro di pittura nero, grandi finestre ed un giardino ben curato.
Direi che siamo arrivati.
Se non è un posto di benessere questo. Ancora assonnata, prendo dalla mia valigia, con la stessa velocità di un bradipo.
Nicholas mi prende in giro, ma lo lascio fare. Ride bene chi ride ultimo.
Arriviamo alla reception e ci danno la chiave della stanza n 3.
Entro e mi sveglio del tutto a vedere questo splendore di camera.
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Hanno scelto i colori giusti per portarti in uno stato di relax.
"Se vuoi c'è la vasca già pronta" Va bene viziarmi, ma se iniziamo così non me ne vado più.
E così all'una meno venti siamo immersi in questa vasca, piena di acqua viola e con dei fiori del medesimo colore che galleggiano in mezzo a noi.
La cerniera del borsone, viene da una storia vera. La mia. Non potete immaginare il panico di quel mezzogiorno.