Capitolo 15

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Sussurro, portando il mio sguardo a vedere la sua figura, da tempo troppo magra e sottile.

Federica ha la treccia messa da un lato completamente disordinata, gli occhi rossi e lucidi, le guance rosse e con delle scie di lacrime secche.
Ha la mano chiusa in un pugno sopra il labbro.

"Entra"
Le dico sentendo solamente i suoi singhiozzi.

Ha le gambe scoperte, una gonna plisettata rosa chiaro  che al copre da metà coscia, ed una giacchetta bianca a maniche lunghe per il di sopra.

Ai piedi ha delle Superga alte bianche.
Ed una piccola tracolla vintage nera.

Ha uno zigomo tendente al viola e giallo, ma quello che lasciano a bocca aperta sono le gambe completamente irriconoscibili.

La faccio sedere, prendo un bicchiere d'acqua con un po' di zucchero.

Torno dalla mia amica e manda giù il liquido in un colpo solo.

"Ma che cazzo è successo?"
Sono rimasta calma per tutto il tempo, non sono durata tanto a vederla ridotta così.

"Ero... ero con Marco"
Continua a singhiozzare e non riesce neanche a respirare bene.

Unisco le nostre mani in una forte stretta, così da poterle trasmettere in qualche modo: forza, fiducia e calma.

"Poi abbiamo incontrato a Pablo, l'ho salutato e non so come li ho trovati a picchiarsi.
Mi sono messa in mezzo, ed entrambi mi hanno dato qualche colpo, in qualche modo sono caduta a terra e non appena ho visto le mie gambe"
Prende un bel respiro, sta parlando troppo velocemente.

"È tornato uno dei miei attacchi di panico, sono andata via come una pazza"
Ritorna a piangere.

Ma com'è possibile?
Tutto questo nel giro di qualche secondo.

"Ti preparo qualcosa da mangiare"
Neanche il tempo di alzarmi che mi tira.

"No, non ne ho voglia"
Mi innervosisco subito.

Tempo fa è stata in Germania, quattro mesi.

Si copriva sempre di più, ed era normale ma il suo viso ed incarnato cambiavano.

Il viso sempre più scavato e le sue guance rosee, bianche.

Si era dimenticata di fare la spesa un giorno, così decise di rimandare, aveva visto che riusciva stare anche con poco cibo ed iniziò a mangiare sempre meno.

"No!
Tu mangi"
Sa quanto mi sono incazzata a sapere che stava per diventare anoressica, infatti non controbatte.

Prendo un altro panino e lo faccio bello imbottito.

Mangiamo insieme, mezz'ora dopo qualcun'altro bussa e preme freneticamente il campanello.

Oggi è una persecuzione.

Un amore impossibile 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora