Un amore impossibile 3

Speciale!

Inizio, come sempre per dirvi grazie, per aver commentato, letto e votato la mia storia.

Solamente dedicandole del tempo.

Grazie a chi mi ha sempre supportato, in particolar modo in questi ultimi giorni.

Bene, vi avviso che il libro, con il primo capitolo di Un amore impossibile 4 è online.

ORA... SPECIALE!

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Sprofondai fra le sue braccia.
Anche se non ne avevo bisogno, riesco a stare senza gli abbracci di Nicolas, figurarsi dei suoi.

Evidentemente il mio messaggio non gli è ben chiaro, prima poi dovrà capirlo.

"So che ti sto dando fastidio, ma ho bisogno di te per un poco"

Sospirai, in disaccordo.

Però, ancora non ho fatto la mia azione buona quotidiana.

Almeno togliamoci il pensiero, io posso tagliare uno step e lui è contento.

Ricorda molto un bambino, fra le braccia del suo super eroe.

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"Riccardo per favore!"
Piansi, in maniera talmente forte e stancante che iniziai ad avere degli spasmi e forti singhiozzi.

Non poteva togliermi questo, è un punto di svolto.

Devo andare, alla fine sono grande e vaccinata.

Prima o poi capirà, forse mi perdonerà o forse no, comunque ci andrò.

L'unica opportunità per avere un qualcosa di normale o nitido nella mia vita e non gli permetterò di mettermi i bastoni fra le ruote.

Partirò.

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Sentire le sue urla, nitide e chiare, nonostante i kilometri di distanza, fa paura.

Ho davanti a me la scena, nonostante la distanza.

È tutta colpa mia, sta troppo male.

E questo fa male anche a me.

Perché è tutto così difficile?

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Dopo tanto tempo, vederlo qui, a pochi centimetri da me.

Lui più alto, i capelli più chiari insieme al colore della carnagione che fa dedurre al poco sole ed al suo stato di salute.

Causato da me.
Purtroppo.

Io invece con una pancia più gonfia, appena tornata dalla ginecologa.

Il momento perfetto.

Non riesco a resistere, mi era mancato troppo ed il mio corpo voleva solo a lui.

Avvolta fra le sue braccia, ci lasciammo andare ai pianti, ai baci.

"Ti amo.
Per favore, non mi lasciare mai più"

Mai più, mai più.
Si ripeteva nella mia mente.

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"Io mi fidavo di te!"

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"Nicolas"
Balbettai il suo nome, come un gemito.

Il dolore è indescrivibile.

"Ahahha.
Divertente, tanto non ci casco più"
Come dargli torto, l'ho preso per il culo tante di quelle volte.

Lo fissai dritto negli occhi, a ripetergli che devo andare in una clinica o ospedale.

"O cazzarola!"
Urlò quando si rese conto, che non fingevo.

Buonanotte!!