"Scollati!
Subito!"
Gli urlo contro, non appena mi rendo conto di essere schiacciata dal suo corpo.Sorridendo, fa come gli avevo detto, ma ancora ha quella luce negli occhi che mi fa presupporre, in un suo ulteriore avvicinamento.
Altrimenti, perché starmi vicino, seduto, reggendosi da un lato fissandomi.
Neanche fossi un gatto circondato da cani.Non credo proprio, sono sicura che il gatto non spinga ad un uomo, a stringersi il labbro inferiore fra le dita.
Credo proprio di no.
"La smetti di fissarmi così.
Sennò devo credere che tu non abbia mai visto, una donna.
Quindi una essere umano dotato di.."
Ultimamente sono così nervosa ed acida che potrei dire la qualunque e non pentirmene.Ma in futuro si, Matt non so secondo quale grazia di Dio, mi ferma con la sua sonora risata.
"Tranquilla, direi che ne vedo abbastanza.
Però in questo caso, la colpa è tua"
Dice con poco ego direi.Questo è il suo più grande difetto, vantarsi.
Non per forza di avere molte ragazze che lo vorrebbero, ma così in generale.Quando chi sa, magari altre persone dovrebbero vantarsi per altre ragioni e non lo fanno, ma lui si.
Ingiusto.
Senza ombra di dubbio."E perché?"
Interrompo il suo discorso, che parte sicuramente dal suo prolungamento in mezzo alle gambe.Quindi, un discorso stupido.
"Sei una bomba, sei col costume da bagno e ti domandi ancora perché ti guardi così"
Termina, enfatizando il suo senso malizioso, con un sogghigno."E menomale che dovresti diventare avvocato"
Commento con un lieve disgusto, il suo giudizio.Non dico di aspettarmi un linguaggio pari a quello di Dante, ma con un certo livello, come minimo, direi proprio di si.
"O scusa, non pensavo di essere dentro un tribunale"
Scherza, diventando notevolmente antipatico.
Guarda caso.Afferro dalla borsa le mie cuffiette, le collego al telefono, facendomi trascinare in un altro mondo.
Dedicato al mio essere, alla musica ed al relax.
Intorno le diciassette e trenta, torno a casa.
Sciacquo il mio copro, con un bagnoschiuma alla lavanda e shampoo alla vaniglia.Mentre spazzolo ed agito i miei capelli, in modo tale da velocizzare la loro asciugatura con il fon, mi ritornano in mente gli avvertimenti di Riccardo.
Andar a trovare Federica.
Me ne ero completamente dimenticata.
Come ho potuto!
Senza avvisarla, prendo dei leggins con la stampa di jeans, un maglioncino leggero grigio e delle scarpe da tennis, pronta ad andare a casa sua.
Tutto questo è un miracolo.
Perché?Non penso a Nicolas, non penso alla solitudine che mi spetta in questi futuri giorni.
Un anno per l'esattezza.Inizio a premere con una certa insistenza, il campanello di casa sua.
Saltello sul posto e sbuffo, aspettando il suo arrivo.
Resto totalmente spiazzata nel vedere una Federica con le guance completamente rosse.
Come se per lei fosse una novità.
Ma non è inverno, quindi non me lo spiego.
Ed il fiatone.
"Oi tutto bene?"
Le chiedo, non pensando minimamente che potesse avere compagnia in quel momento.Annuisce, provando a prendere fiato.
"Fede tutto bene?"
Un ragazzo.Invece mi sbagliavo con lei c'è un ragazzo!
Ma chi?Non è Pablo dalla voce.
"Forse ritorno più tardi sai"
Commento maliziosa."Nono!
È Marco, stavamo solo parlando e mi sono fatta prendere dal panico.
Sai come sono"
Abbassa il capo, in imbarazzo del suo avvicinamento, probabilmente, con Marco.Cavolo non lo avrei mai detto, la sua voce è diversa.
"Si, Marco.
È una mia amica"
Omette il nome, sicuramente anche lui non ha un buon ricordo di me.La cosa è reciproca.
"Allora io vado"
Sbuca, questo ragazzo molto alto, con un taglio di capelli corti ed occhi chiari.Indossa una canottiera nera, da lì, lungo le braccia si possono vedere cinque tatuaggi.
Tre sul braccio destro e due sul sinistro."Ciao Giulia"
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Un amore impossibile 3
Подростковая литератураUniti da un amore forte ed ineguagliabile, resto insieme i nostri protagonisti. Decisi ad affrontare le nuove avversità, perché si sa. La pace non dura in eterno, e loro lo sanno bene. Ancora ci sono tantissimi punti interrogativi. Il passato di Giu...