Capitolo 8

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Pov Isabel

Ero lì seduta davanti a lei, i suoi smeraldi mi guardavano fissa per tutto il tempo del racconto.
Mi faceva stare bene. Anche se con il cuore accelerato.

Mi ha raccontato di come l'ha colpita quella foto, dove io ero anche raffigurata.

Mi ha detto che non aveva neanche finito di mangiare che si scaraventò fuori dal bar, e si mise a correre verso il posto dove ero io, voleva vedermi, voleva vedere se ero ancora lì.

Ma perché?? Glie lo chiesi.

<<Perché>> le dissi.

A quella domanda vidi lei, fare una faccia strana.

<<Non lo so, volevo vedere se eri ancora lì, non so cosa mi ha spinto>>
Disse lei.

<<Poi questa mattina ti ho vista al supermercato, e non potevo non avvicinarmi e presentarmi.
Presentarmi alla ragazza che adesso io ho come ritratto appeso nel mio studio. Dovevo >> continuò.

Era diventata fuoco.

Era bellissima. Quegli occhi verdi così belli, profondi, mi ci immergo dentro.
Quel suo sorriso, accompagnato dalle sue labbra, così belle, il suo sguardo, da togliere il fiato.

Nono aspetta ma che sto dicendo, stop.

Ma non capisco, perché ha attaccato proprio quella foto. Perché l'ha sviluppata in dimensioni così grandi e appesa qui, nel suo studio, ero curiosa e glie lo chiesi.

<<Perché l'hai attaccata qui nel tuo studio questa foto? perché in queste dimensioni?>> Lei mi sorrise.

Mi rispose in modo da farmi restare senza fiato.

<<Sai, io non sapevo della tua esistenza, non sapevo ci fosse una ragazza così bella, perché davvero, sei una bella ragazza. Appena vidi quella foto, mi colpì subito tutto. La tua bellezza, con quello sguardo rivolto verso fuori, e quegli occhi di un azzurro acceso, illuminato dal cielo.
Mi colpirono le tue mani, vedi?>> disse indicandomele.

Ero sotto shock nel sentirla parlare in quella maniera, era così dolce.
Seguivo il suo sguardo attentamente.

<<Sono bellissime queste mani. Curate, davvero belle. Amo andare in fondo ai particolari. Ma una cosa che mi colpì molto, sai qual'è??>> continuò.

<< No qual'è?? >> Dissi io ormai curiosa.

<<Il modo in cui tenevi il tuo libro. Come se fosse non un semplice oggetto, ma una parte di te, come se quel libro in quel momento ti stesse salvando>> Disse.

<<Salvando da un qualcosa che ti fa star male. >> Continuò lei guardandomi negli occhi.

A quelle ultime parole il cuore mi si fermò.

Come ha fatto a leggermi dentro.

Sentivo gli occhi bagnarsi. No.
Non dovevo, non potevo piangere davanti a lei, che neanche conosco.

Pensavo a quello che mi faceva John.

Fino a quando ad un tratto una lacrima, mi scivolò per tutto il viso.
Iniziai a piangere.

All'improvviso, lei, mi prese e mi avvolse tra le sue braccia, mille pensieri mi passavano in mente, ma in quel momento sentivo solo di star bene tra le sue braccia.
E la strinsi più forte.

Pov Cristel

Dopo che le dissi la motivazione del perché, quel quadro era lì, e in quelle dimensioni. Vidi i suoi occhi lucidi, vidi quegli occhi blu come il mare, inumidirsi.

Capì che forse era davvero così, c'era qualcosa che la faceva stare male.

Ma chi poteva far star male un essere così meraviglioso.

Iniziò a piangere.

Non so il perché, ma sentì di doverla abbracciare, la trascinai verso me e la avvolsi tra le mie braccia.

All'inizio la sua presa era lenta.
Ma dopo sentì stringermi più forte.
Il mio cuore batteva come non mai.

Pensai che forse tra le mie braccia lei stava bene.

Ed ero tremendamente FELICE.

In quell'abbraccio persi il mio scudo.
Quello scudo che mi ha resa dura tutti questi anni.

Lei, una ragazze che conosco da pochissimo ha distrutto quella corazza.

Quel mio carattere, duro e aggressivo col mondo.

Come ha fatto non lo so, ma ci è riuscita.

Mi ha fatto diventare la ragazza che ero un tempo.

Mi sentivo diversa, strana.
Ma allo stesso tempo felice.
Molto felice.

Due destini uniti da una foto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora