Capitolo 54

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Pov Cristel

Erano passati un po' di giorni dalla mia malattia, fortunatamente pochi giorni dopo mi sono rimessa del tutto, grazie anche a Isabel che, prontamente, stava accanto a me, e mi curava come è giusto fare, e grazie anche ad Anastasia, che mi stava vicino. Rifletto a volte sulla fortuna, davvero immensa che ho nella vita, ho la fortuna di avere accanto delle amiche, vere, che mi sostengono, ho la grandissima fortuna di avere ancora respiro nei polmoni dopo che ho rischiato la morte, sono davvero fortunata.

Ci sono tante cose nella mia vita, che se sarebbero andate meglio, di sicuro ne sarei stata molto più felice. Mi sarei sentita molto più serena, magari, avendo una famiglia accanto a me.

Ce l'ho una famiglia, ma loro non sono ormai più parte di me, non faccio più parte di loro.

Mia madre? Chissà cosa farà, che cosa combina, se sta bene. Nonostante quello che mi ha fatto e comunque sia mia madre, va bene che, magari non c'è più l'affetto di una volta nei suoi confronti, di come quando ero piccola, ma è comunque sia la donna che mi ha messo al mondo, e se non era per lei, di sicuro io non ci sarei stata. Non perdonerò mai quello che ha fatto, mi ha sbattuto fuori, solo perché ho dei gusti rispettivamente diversi, da tutti quelli che la circondano.

Che problema c'è nell'amore?
Che problema c'è se invece di un uomo voglio farmi coccolare dalle mani dolci di una donna?
Che problema c'è se mi innamoro di una persona del mio stesso sesso?
Non c'è nessun problema. Ma vallo poi a spiegare a lei, a mia madre, la donna che dovrebbe ricevere un premio per:
"la donna più chiusa di mentalità in tutto l'intero universo".

E mio fratello Chris? Lui non c'era quel periodo, non l'ho potuto salutare un ultima volta, era in viaggio.
Cosa pensava lui? Era forse dalla stessa idea di mia madre? Chissà se magari ho qualche nipotino. Avrei tanto voluto vederlo anche per vedere com'è, se è cambiato, se ha trovato un lavoro che gli piaceva, dato che non è ha mai trovato uno che gli andasse bene. Chissà se lui era d'accordo con mia madre di sbattermi fuori, o invece mi capiva. Come avrei voluto tanto saperlo.

Ma vabbè, vuol dire che la mia vita, ha voluto così. Ed io sono felice così, se non mi accettano non trovo motivazione per la quale io debba starci male, sto bene così.

Adesso è meglio se la smetto di pensare a ciò, liberarmi la testa da questi pensieri di sicuro mi farà stare meglio.

Driiiiiin Driiiiiin

Il campanello, fu il primo a distogliermi dai pensieri, da quelle miriade di cose che frullavano nella mia testa cercando di farmi crollare.

<<Tesoro>> esclamò Anastasia entrando in cucina, dove ero seduta mentre bevevo un po' di the.

<<Ei Ana, sono pronta>> dissi io, dovevamo fare un giro in macchina. Si sedette accanto a me a tavola, e gli offrì un po' di the, ormai l'avevo fatta fissare con questa bevanda. E la soddisfazione è grandissima.

<<Allora cosa hai fatto questa mattina? Racconta>> disse lei mettendo il discorso.

<<Oh nulla di che, ho pensato molto, riflettuto su ciò che ho, al passato, diciamo un po' di tutto>> dissi io abbassando lo sguardo. Lei restò un po' in silenzio e poi prese parola.

<<Alla tua famiglia?>> disse lei quasi come un sussurro, mi voltai a guardarla e le sorrisi in maniera forzata.

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