Capitolo 34

3.2K 160 8
                                    

Pov Isabel

Oddio cos, cosa è. Chi chiama a quest'ora. Afferrai il telefono sporgendomi dal letto, allungando il braccio nel cuscino.

Vidi nel display "Cristel"

Sbarrai gli occhi, mi ha chiamata, non posso crederci, cosa, cosa le dico?
Ansia.

Rispondo subito iniziando a parlare. Ma subito fui interrotta da una voce, quella di Anastasia, perché ha chiamato lei?

<<Isabel sono Ana>> disse lei.

Ma perché mi stava chiamando col suo telefono, magari a Cristel non gli andava di parlare con me.
Le chiesi ad Anastasia di passarmela.

<<Isabel sono in ospedale>> sbarrai gli occhi a quell'esclamazione

Iniziarono a bagnarsi gli occhi, sapevo cosa stava per dirmi, quella maledetta fitta era dovuta a qualcosa.

<<Cristel ha avuto un un grave incidente>> continuò lei piangendo.

No non poteva essere vero, stava scherzando, no. No. No.
Porca troia no.
Mi sentì morire d'improvviso.
Il cuore inizio a perdere battiti.
Le lacrime iniziarono a scendere.
No, non poteva capitare, la ragazza che amo ha appena avuto un grave incidente è tutta colpa mia.
Mi odio.

Mi diressi in ospedale correndo.
Come poteva essere accaduto davvero. Cristel porca troia cosa cazzo hai fatto. No.
È tutta colpa mia, se tu non mi avessi accompagnata non sarebbe successo tutto questo, tu non saresti lì, non avresti avuto un incidente, e tutta colpa mia, solo ed esclusivamente colpa mia. Ti ho fatta soffrire, tutto questo è accaduto per colpa mia. Mi odio.

Corsi, non mi importava se stavo quasi per svenire, non mi importava, mi importava solo della ragazza che amo, di vederla, di scusarmi, di dirle che l'amo, di baciarla, di dirle che voglio stare tutta la vita con lei.
Anche se ci sono tanti problemi, li affronteremo a poco a poco insieme, ma io con lei, e lei con me.
La amo, voglio lei nella mia vita.
Perché, perché adesso si trova lì?
Perché ha avuto un incidente?
Perché non sono rimasta lì con lei, sarebbe successo ad entrambe, ma non l'avrei lasciata sola, avrei preferito morire io piuttosto che sapere che lei è lì.

Arrivai in ospedale e subito davanti ai miei occhi, in fondo, Anastasia in lacrime.

Corsi verso lei e mi scaraventai tra le sue braccia, avevo bisogno di qualcuno, piangevamo insieme, lei mi stringeva forte, e mi diceva di stare tranquilla che tutto si sarebbe subito sistemato.

<<Perfavore fammela vedere Anastasia, ti prego>> le dissi tra le lacrime, implorandola.

Lei mi asciugò le lacrime.

<<Isabel, non si può, non puoi andarci, purtroppo le condizioni di Cristel sono gravi>> Disse lei tra un singhiozzo e l'altro, mi sentivo sempre più morire.

<<Lei è in terapia intensiva, non fanno entrare nessuno, mi hanno detto ch->>Disse per poi fermarsi un attimo per prendere un respiro profondo.

Cosa? Cosa le hanno detto?

<<Mi hanno detto che le possibilità che lei ce la faccia sono minime>> disse tutto di un fiato.

No ti prego non può essere vero.

No non poteva essere, non può andare via, non può lasciarmi sola, io, io non vivo senza di lei. Non può essere. No.

<<Ma stanno facendo il possibile per per salvarla>> mi disse.

Mi abbracciò. Speravo solo che tutto questo potesse essere solo un brutto incubo, dalla quale risvegliarmi.
Ma non era così.

<<Non, non può essere vero, no no cazzo, no>> Urlai.

Anastasia mi prese.

<<Devi stare tranquilla, tutto si sistemerà, è forte lei>> Cercava di tranquillizzarmi.

<<Io la amo Anastasia, io la amo>>
Dissi tutto ad un fiato.

Lei mi abbracciò.

<<Lo so, lo so Isabel>>
Mi asciugava le lacrime.
Non riuscivo a tenerle dentro.
Non potevo credere che la persona che amo è in queste condizioni.

Ci sedemmo un po'. Fin quando un medico uscì dalla stanza di Cristel.
Anastasia si alzò e si diresse verso lui.
Ed io andai nella sua stessa direzione, accanto a lei.

<<Allora? Come sta?? >> disse lei.

<<La ragazza, la ragazza è entrata in coma>> vidi Isabel stringermi la mano.

Non poteva essere vero, come in coma? No. No. 

Ero sotto shock, non riuscivo a crederci, mi sentivo morire. Anastasia mi prese la mano e mi fece sedere, io scoppiai nuovamente a piangere e ad urlare.

<<Anastasia, è tutta colpa mia>>
Dissi tra le lacrime.

<<No Isabel non dire questo, non centri tu niente in tutto questo. >> mi disse lei.

<<Si Anastasia si, se non avessi accettato che lei mi accompagnasse, lei era a casa, con te, al sicuro, se io non l'avessi distrutta con quella scena del cazzo che si è subita, non si sarebbe incazzata e non avreb->> mi fermò.

<<Tu non centri Isabel, no, non centri niente, la colpa è stata di chi glie andato incontro facendola schiantare>> disse.

<<No no, figlio di puttana, deve morire male, e invece guarda qui l'unica che sta male è lei, nessun'altro ha subito danni nell'incidente eccetto lei. Non può andare così. Non può.
Io la amo Anastasia non vivrei senza di lei >> iniziai ad urlare, dovevo urlare, non mi importava dove ero, non mi importava nulla.

Anastasia mi afferrò
<<Andiamo a casa >>

<<No, no, voglio vederla, adesso >>
Urlai.

<<Isabel, Isabel calmati un attimo, non si può entrare adesso, domani >>

Mi afferrò e ci dirigemmo all'uscita.
Dopo poco tempo arrivammo a casa mia. Le dissi se voleva entrare ma mi disse che doveva tornare a casa e che domani mi sarebbe venuta a prendere per andare da Cristel.

Entrai in casa, si poteva dire che oramai vivevo sola, i miei nonni stavano al piano sotto ed io sopra dove di norma dovrebbero esserci i miei, ma che non ci sono perché lavorano fuori.

Mi buttai nel divano, distrutta.
Le lacrime iniziarono a rigarmi il viso.
Non potevo ancora riuscire a credere a tutto quello che è successo.
E pensare che poche ore prima lei era lì davanti a me che mi stava cantando una canzone, che la dedicava a me.
Come avrei voluto scaraventarmi sulle sue labbra e non staccarmi più, come il nostro primo bacio, su quel pavimento gelido, eravamo lì in preda ad una magia che ci circondava, era tutto così bello. Così dolce.
Non posso crederci che lei adesso è lì, in fin di vita. No, e soprattutto per colpa mia, il senso di colpa mi riempie l'anima.

Non vivrei senza lei, senza vederla, senza abbracciarla, senza i suoi sorrisi ed i suoi immensi smeraldi.
Non vivrei assolutamente, o per lo meno, vivrei, ma a metà.

Giuro che se dovessi incontrare chi gli è andato incontro, riducendola così, lo uccido.

Cristel devi farcela, ti amo.

Due destini uniti da una foto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora