Pov Isabel
Vedevo la sofferenza nei suoi occhi, ed un coraggio a provarci, provare a fare qualche passo, ero indecisa, da una parte volevo aiutarla, ma dall'altra avevo una paura tremenda che lei potesse farsi male.
Ma volevo aiutarla, mi ha chiesto aiuto a me, e di questo ne sono felice.La presi in braccio, la portai verso me, ce l' avevo addosso, mi dimenticai della differenza d'altezza che c'era tra di noi. Ma feci uscire da dentro me tutta quella forza, una forza potente.
Che non sapevo nemmeno di avere.
Non potevo permettere che lei si facesse male, che lei cadesse.La abbracciai, la avvolsi tra le mie braccia e la tenni stretta. Per un attimo avevo bisogno di lei, dei suoi occhi, di dirle che con me poteva stare al sicuro, che si poteva fidare.
Mi voltai cercando il suo sguardo, mi sporsi con la testa all'indietro facendo in modo che potessi incrociare i suoi occhi, lei alzò il suo, e fu lì che mi persi un attimo a guardarla.<<Ce la puoi fare, io sono qui, ti tengo io>> le dissi quasi come un sussurro.
Ci tenevo a farglielo sapere, a tranquillizzarla, la vidi spaventata.
Prese un boccone d'aria, sentì la sua stretta farsi più forte, le sue mani stringevano i miei fianchi, avevo paura, forse più di lei.Provò a fare un piccolo passo.
<<Non ce la faccio, non ce la faccio>>
Iniziò a dire tra le lacrime.<<Dai, ce la puoi fare, sei forte, io sono qui, non ti lascio cadere, dai Cristel >> dissi io, con un tono soffocato dalla sua pesantezza, ma non ci feci caso, non mollavo.
<<Tienimi ti prego, non lasciarmi>>
Mi disse guardandomi fissa negli occhi, i suoi smeraldi avevano una patina lucida che li ricopriva, erano così belli, mi persi nei suoi occhi.<<No, non, non ti lascio, io ti tengo stretta, non ti lascerò mai. >> Le dissi, abbozzando un piccolo sorriso.
Le lacrime presono il sopravvento nel mio volto.<<Dai prova a fare un piccolo passo, ce la puoi fare Cristel>> esclamai.
Provò a fare un piccolo passo. Il suo piede si girò, non ci riusciva, ci tentava, e non si fermava.
Alla vista della sua sofferenza il mio cuore si rimpicciolì. Non sopportavo vederla così.I suoi piedi si girarono <<Cazzo>> esclamò lei, cadde tra le mie braccia, riuscì a sostenerla, e la spinsi con tutta la mia forza sul letto, lei non lasciava la presa dalla mia maglietta. Scoppiò a piangere a dirotto, non si fermava. La sedetti sul letto, e le sue gambe rimasero fuori dal letto, pensolanti.
Mi avvicinai a lei, l'abbracciai forte e lei ricambiò, non smetteva di piangere <<ascoltami, ascoltami Cristel>> le dissi, aveva ancora lo sguardo abbassato senza smettere di piangere, misi due mani attorno al suo viso, l'afferrai e feci scontrare i nostri occhi, con i pollici asciugai le lacrime scendere dai suoi occhi fino ad arrivare alle guance <<Fa niente, ascoltami, camminerai, te lo prometto, tu, tu sei forte, ritornerai a camminare, davvero, magari adesso no, ma aspetta, devi aspettare e ti assicuro che tornerai a camminare>> le dissi io piangendo insieme a lei, rivolgendole un piccolo sorriso.
Amore camminerai, sei forte.
Avevo un bisogno di baciarla, di dirle tutto, ma non potevo, volevo dimostrarle tutto l'amore che provo per lei, ma non potevo purtroppo.
<<No, no, non camminerò mai più >>
Urlò lei tra le lacrime.Non potevo vederla così, non lo potevo permettere, non riuscivo, soffrivo da impazzire a vederla così, mi sentivo morire a poco a poco.
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Due destini uniti da una foto.
RomanceDue destini uniti da una foto: Una fotografa di alto livello, mentre quel pomeriggio sfoglia le sue innumerevoli foto, si accorge che dietro quella vetrata che ha immortalato è presente una ragazza seduta in un tavolo mentre legge un libro...Può que...