Capitolo 73

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Isabel P.O.V

Sono appena uscita dall'ospedale e mi hanno raccontato tutto quello che è successo. Sono felice che Johnathan sia stato arrestato, sono adesso più tranquilla, non mi farà mai più del male. Ma adesso è meglio non pensarci.

Sono in macchina con Cristel e i miei genitori, stiamo andando a casa dei miei genitori.

Poco dopo siamo arrivati e Cristel si tiene pronta a sorreggermi, sorrido al gesto, si preoccupa tanto per me, anche se non ce n'è di bisogno, sono stanca e affaticata si, ma adesso sto bene.

<<Grazie amore>> le sussurro quando arriviamo nella soglia della porta. Lei mi sorride in risposta. I miei genitori erano dietro di noi, ancora non avevo visto la loro nuova casa.

<<Ehm i bacetti dopo>> sbraitò scherzando mio padre, io mi voltai a guardarlo e risi.

Aprì ed entrai, a prima vista mi sembra davvero una bella casa, accogliente, comoda, e anche grande, quindi diciamo che è perfetta.

<<È bellissima Papà>> esclamai io mentre gli andavo in contro per abbracciarlo.

<<Tutto merito della mamma>> esordisce lui, e mia madre con aria superiore e altezzosa, va in cucina ridendo.

Cristel si avvicina a me e andiamo tutti nella cucina, ci sediamo nel tavolo mentre mia mamma, come al solito, va ai fornelli a preparare un the.

<<Mamma, Papà, volevo dirvi una cosa>> esclmai io, a quelle parole mia madre lasciò la pentolina sopra al fuoco e si sedette vicino a mio padre, che alzò lo sguardo verso di me, li avevo entrambi davanti, i loro occhi puntati contro ai miei. Come al solito per prendere un po' di forza, feci scivolare la mia mano lungo le gambe, e Cristel come se lo sapesse di già, si fece trovare con la sua di mano, pronta ad aspettarmi. La intrecciai e subito mi sentii tranquilla.

<<Dicci tutto>> disse mia madre.

<<Allora, dopo questo evento, ho capito un sacco di cose, che centrano con Cristel>> esclmai rivolgendo uno sguardo a Cristel che mi sorrise leggermente.

<<Sto sempre con lei, la maggior parte sempre in casa sua, non vado mai a casa, perché con lei io sto bene, mi sento al sicuro e protetta allo stesso tempo, quindi ho pensato che mi farebbe bene stare con lei per tutto il tempo, cioè andare a vivere da lei>> dissi le ultime parole rivolgendo un secondo piccolo sguardo a Cristel, per poi soffermarmi sui volti dei miei genitori.

<<Non prendetela come "Andare a convivere" ho 18 anni, voglio solo stare con lei, ho bisogno di lei>> continuai dato che non ho ricevuto risposta.

<<Tesoro, sicura? Io credevo che venissi a vivere con noi>> disse lui abbassando lo sguardo, per poi rialzarlo e mostrare un flebile sorriso.

<<Ma va bene, decidi tu, se per te è meglio andare da lei, la tua felicità conta, e ho capito che è Cristel la tua felicità>> esclamò lui rivolgendo uno sguardo alla mia ragazza che al momento mi stringeva da sotto al tavolo la mano.

<<Hai passato un sacco di cose, adesso conta solo la tua felicità, proprio come dice papà>> continuò mia madre posando per qualche secondo lo sguardo su mio padre, per poi soffermarsi a guardare noi, con tanto di occhi lucidi.

Io sorrisi come un ebete, mi alzai e li andai ad abbracciare. Mi stringevano così forte, come se avessero paura di lasciarmi andare, ma non c'era nulla di cui preoccuparsi.

<<Cristel hai da dire qualcosa>> esclamò mio padre serio, guardandola, lei sgrana gli occhi e mi guarda, con viso impaurito, scoppiai a ridere.

Due destini uniti da una foto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora