Pov Cristel
Perché piangeva? Mi chiedevo...
In questo istante è tra le mie braccia come vorrei restasse così per sempre.Ciò che mi chiedo e se lei ha capito che la canzone era per lei.
Che mentre cantavo pensavo a lei, al suo sorriso, al nostro bacio.Eravamo ancora abbracciate.
Non mi sarei staccata fin quando lei non si tranquillizzasseAd un certo punto lei si stacca dall'abbraccio in modo lento, posa gli occhi suoi sui miei, e poi con il palmo della mano si asciuga le lacrime che le rigavano in pieno il viso.
Quel suo bel visino.
È bella anche quando piange, con quegli occhi blu come il mare che diventano arrossati.
Non smetterò mai di dire che lei è bella. In qualunque modo, in qualunque circostanza.
Sempre.<<Devo andare>> Disse Isabel quasi come un sussurro. No, come deve andare?
<<No dai, come, resta qui>>
Dissi io come se la stessi implorando.<<Isabel resta qui, io resto a dormire qui, perché non resti anche tu?>>
Disse Ana, dietro di noi, ancora nel divano, ha assistito a tutta la scena.
Speravo in un si.<<Mi piacerebbe ma mi dispiace devo andare si è fatto tardi e devo tornare casa...>> Disse lei abbassando lo sguardo.
<<Ok va bene, non ti voglio costringere, aspetta che prendo la giacca e le chiavi della macchina e ti porto a casa>> Dissi io alzandomi dalla posizione in ginocchio.
Vidi che Isabel si alzò pure.
<<No no tranquilla non c'è bisogno>>
Esclamo lei.<<Si che c'è bisogno>> Ribattei io.
<<Non voglio disturbarti>> Disse lei mentre si metteva la giacca.
<<È questo il punto, non mi stai disturbando.>> La ammonì. Non rispose. Aveva un sorriso sul volto, che mi rassenerò.
<<Dai andiamo su>>
Le dissi afferrandole le mano.Mi avvicinai ad Ana.
<<Torno subito, non andartene ah>>
Le dissi scherzando.<<Stai tranquilla, vai vai, io sono qui, mi raccomando Cristel >>
Disse lei, con un sorriso a 32 denti.
Ho la migliore amica del mondo, ok, con tutti i suoi difetti, ma è la migliore...Tornai da Isabel, le presi la mano. Non so cosa potesse pensare, ma avevo bisogno di un qualche contatto con lei.
Ci avviciniamo alla porta, rivolgo un sguardo ad Ana che ci guarda felicemente.
Ci dirigiamo nelle scale.
<<Non devi Cristel davvero>> Disse lei..
Non la lascerò mai andare a casa a quest'ora, a piedi, sola.
Mai.Mi voltai verso lei e le presi le mani.
La guardai negli occhi.<< Isabel non ti lascerò mai uscire da sola, a quest'ora, al buio. E poi a me fa piacere. Quindi non fare storie su.>>
Dissi io sorridendole.Lei mi annui, imbarazzata.
Arrivammo nel portone, uscimmo e ci dirigemmo verso l'auto.
Mi avvicinai alla portiera del passeggero, la aprì, porsi la mano ad Isabel che mi guardava divertita in parte ma anche felice.<<Signorina Mayers, prego salga>>
Dissi ridendo.Lei rideva e non c'era spettacolo più bello che i miei occhi volessero vedere.
<<Ma grazie>> Disse lei rivolgendo lo sguardo verso l'alto con fare superiore. Sorridendo.
Dio com'era bella.
Salì, chiusi la portiera, mi abbassai nel finestrino e le feci la linguaccia lei rise, girai è salì anche io.
Misi a moto la macchina ed uscimmo dal vialetto.
Eravamo in strada.
Tutti diventò serio e silenzioso in un attimo.Eravamo quasi arrivate a casa sua, come diamine fa a venire a piedi.
Parcheggiai e spensi la macchina.
Solo ora mi accorsi che avevo la mia mano intrecciata alla sua, rivolsi uno sguardo a lei, che forse era sorpresa anche, ci guardammo per un po' negli occhi, fino a quando.<<Amoreee>> si sentì un urlo provenire dalla soglia della ports di quella casa.
Vidi i suoi occhi spalancarsi, all'inizio non capì, ma poi subito dopo ci arrivai era quel lurido porco che la sfrutta.
Scese dalla macchina.
Ed io scesi pure, devo vedere chi è questa brutta merda.
Vidi Isabel guardarmi sorpresa dal mio gesto di scendere.
Aveva uno sguardo misto sorpreso e spaventato? Si forse..Lui mi guardò, squadrandomi per bene mentre mi avvicinavo a lui.
Si trascinò Isabel a lui e subito si fiondò sulle sue labbra.
No, non poteva farlo, non davanti a me, no. Chiusi gli occhi per distogliermi da quella scena orribile, sentì il mio cuore lacerarsi, frantumandosi in mille pezzi. Si staccarono dal bacio, Isabel subito cercò il mio sguardo aveva gli occhi spenti, abbassò subito il suo.In modo diretto il suo ragazzo mi porge la mano esclamando.
<<Piacere io sono Jonathan il ragazzo di Isabel>>
Il mio cuore si stava frantumando sempre più.Serrai la mascella e afferrai la sua mano senza far trasparire nessuna emozione, rivolgendo un sorriso, che più finto di così non ci sia nulla.
<<Piacere io sono Cristel>> dissi
<<Un amica di Isabel >> continuai rivolgendo uno sguardo a quest'ultima che non riusciva a guardarmi.
<<Ah ho capito, va bene>> disse lui
<<Io vado, è stato un piacere conoscere il tuo ragazzo Isabel>> le dissi con tono serio, con la rabbia negli occhi, i suoi occhi diventarono subito lucidi.
Afferrai la mano del suo ragazzo e la strinsi per salutarlo.
Stavo afferrando la mano di questo lurido porco che l'ha usata per fare chissà cos- basta, meglio non pensarci, mi diressi in macchina e salì.
Ancora erano lì sulla porta.
Misi a moto ed uscì dal vialetto, rivolsi un ultimo sguardo deluso, incazzato, arrabbiato, serio, ad Isabel, che aveva attorno il braccio di quello schifo.Mi rivoltai e me ne andai.
Come poteva farsi baciare da quell'essere come poteva?
Io non la capisco.
Dovrebbe lasciarlo e invece cosa fa ci sta insieme ancora, si lascia baciare, si lascia abbracciare.
Si diverte a farmi soffrire a quando pare. Mi ha distrutto.
Mi odio, la odio, lo odio.
Ma, io la amo.
Perché perché cazzo non può essere mia, perché non posso vivere questo amore. Perché lei non mi ama? A quando pare lei non mi ama. E così questa e la verità.Vai al diavolo Isabel
<<Cazzo>> Urlai sbattendo le mani nel volante.
Ero fuori, non ci vedevo più dalla rabbia, ero troppo delusa, mi crollò il mondo addosso, che non mi accorsi che avevo il piede spinto nell'acceleratore.
D'improvviso sbucò un camion, i fari mi fecero perdere il controllo del veicolo non vedevo più niente, cercai di deviare, di fare qualcosa, il cuore mi stava uscendo dal petto, il camion suonava senza sosta mentre mi veniva in contro.Fino a quando.
Buio.
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Due destini uniti da una foto.
RomanceDue destini uniti da una foto: Una fotografa di alto livello, mentre quel pomeriggio sfoglia le sue innumerevoli foto, si accorge che dietro quella vetrata che ha immortalato è presente una ragazza seduta in un tavolo mentre legge un libro...Può que...