Cristel P.O.V
5 giorni dopo...
Chiudo la borsa e la poso sul letto, oggi giornata di partenza. Fortunatamente in un modo o in un altro ho indugiato e non ho fatto capire nulla. Le ho mentito dicendole che le chiamate che ricevevo erano da parte di Chris, o di Anastasia.
Lei ha abboccato. Non potevo dirle la verità.
E la verità qual'è in questo caso?
Le sto organizzando una festa a sorpresa per il suo compleanno e lei non si aspetta nulla di tutto ciò, non ci pensa minimamente, dato che non le importa, ma secondo me è importante, una tappa fondamentale. Certo non cambierà nulla nella vita, ma i 18 anni si devono festeggiare.
Ho potuto capire che da quando ricevo quelle chiamate è diventata più distaccata nei miei confronti, ed io non le do a vedere che ci resto male, chissà cosa pensa la sua mente, su quali pensieri naviga, spero solo che al ritorno capirà il perché di ciò e mi perdonerà.
Forse non ha abboccato appieno la menzogna che gli ho detto. Ma non le dirò mai quello che sto preparando.
Metto la giacca ed esco dalla mia camera. Percorro tutto il corridoio e arrivo davanti la sua porta, busso ed attendo la risposta, tarda un po' ad arrivare, si starà lavando.
Finalmente apre la porta e la trovo in accappatoio sulla soglia della porta.
<<Ei come stai?>> le chiesi, lei abbassò lo sguardo e alza le spalle in risposta.
<<Sto uscendo>> le dissi schietta e in maniera molto fredda.
<<Aspetta che mi vesto e vengo, stavo sistemando la valigia>> esclamò rientrando in camera.
<<Non c'è di bisogno, voglio stare un po' sola>> le mentì. In realtà stavo andando dai suoi genitori per organizzare al meglio la festa.
<<Ah, ok, dove vai?>> sussurrò piano lei, ci sarà rimasta male, e chissà quali pensieri affiorano nella sua mente.
Sicuro come la morte, il tradimento. Pensai.
<<Fuori, vado, ciao>> lei è fredda bene, adesso lo sono anche io, anche se la voglia di afferrarle il viso e baciarla e tanta. A stento le rivolgo uno sguardo e chiudo la porta alle mie spalle.
<<Si sarà incazzata sicuro>> sussurro tra me e me.
Esco fuori l'hotel dopo aver salutato Mike messo dietro al bancone. Chiamo un Taxi e riferisco la via del posto, il solito traffico di New York, denso e lungo, non lascia spazio alla velocità a quanto pare.
Arrivati a destinazione, pago il taxi e cerco di strizzare la memoria, non mi ricordo dove abitano i genitori di Isabel, bene. Cerco nella via qualcosa che mi ricordi la casa.
Sguizzo con lo sguardo da una casa all'altra ed intravedo una pianta di rose posta in una piccola siepe, credo che sia quella, mi avvicino al portone e noto l'etichetta sul portone.
Edward Mayers
Cassandra OlivieroPerfetto, è qui, busso ed attendo la risposta. Poco dopo la porta si spalanca e la signora Cassandra mi sorride sulla soglia della porta.
<<Salve Cassandra>> la salutai io con un gran sorriso, lei si avvicinò e mi salutò.
<<Cristel, cara, come stai?>> mi chiese lei, è una donna molto gentile ho potuto notare.
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Due destini uniti da una foto.
RomanceDue destini uniti da una foto: Una fotografa di alto livello, mentre quel pomeriggio sfoglia le sue innumerevoli foto, si accorge che dietro quella vetrata che ha immortalato è presente una ragazza seduta in un tavolo mentre legge un libro...Può que...