Capitolo 41

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<<Cosa? Cosa hai visto? >>
Anastasia ribattè.

<<Un quadro, bellissimo devo dire, appeso lì, nella parete. Quel quadro ritraeva me. Mille domande percorrevano la mia mente, ma in quel momento ero rimasta immobile lì davanti, sulla soglia della porta, a fissare quel quadro, chiedendomi il perché fosse messo lì, nel suo studio, e soprattutto chiedendomi perché proprio io. Lei mi raccontò tutta la storia, mi raccontò che tra gli scatti che aveva fatto quel pomeriggio, notò una foto in particolare, era affascinata dalla vetrata che non si fece nessun tipo di problema per chi ci fosse dentro, e scattò.
Riguardando le foto si accorse di me, mi disse che la ragazza nella foto la colpì fin da subito e che tornò di nuovo in quel locale a cercarmi, mentre mi raccontava ciò io ero pietrificata, immobilizzata davanti a lei, il suo modo di parlare mi affascinò tanto. Mi raccontò di come la colpirono le mie mani, e il modo in cui io tenevo il libro. Mi lesse completamente dentro, restai scioccata, terribilmente, al suono delle parole che fuoriuscivano dalla sua bocca, lei capì che avevo un problema che mi faceva stare male, capì che io soffrivo e che non ero felice, da cosa? Da una foto. Guardandomi affondo, dai miei occhi, dal mio sguardo, dal mio aggrapparmi ad un libro. Piansi e mi abbracciò. In quel momento mille pensieri percorrevano la mia mente, ma solo uno era capace di distrarmi, stavo al sicuro, in quel momento sentivo di stare bene, protetta, come se io fossi protetta da tutto e da tutti, il cuore mio batteva come non mai, insieme al suo, scariche di mille sensazioni pervadevano il mio corpo, la mia mente viaggiava, avevo paura di quella realtà, scappai. Scappai e non la vidi più. La lasciai lì e me ne pentì, dovevo cercare di capire cosa mi stava succedendo. Non la vidi per un po' di tempo. E nonostante ciò, io nella mia mente, avevo ancora lei, ed i suoi smeraldi, erano lì, presenti tra i miei pensieri. Mi chiedevo perché? Io sono etero, a me piacciono i ragazzi, perché questa ragazza mi fa questo effetto? Tante domande, mille confusioni, tutto tutto. Un giorno poi andai a ballare, non sono tipa da discoteche, ecco perché mi sentì male, iniziai a bere, volevo anche dimenticarla, perché si, ormai la pensavo sempre, e ad ogni pensiero mi saliva un groppo alla gola enorme, sentivo di provare qualcosa, sentivo il bisogno di vederla, di abbracciarla, di perdermi nei suoi occhi. Ecco perché volevo scacciarla via dalla mia testa.
Mi sentì male ed uscì da lì dentro, mi sedetti ma poi, la cosa peggiore arrivò, un ragazzo, un lurido porco mi strattonò e mi porto dietro la discoteca, non potevo fare nulla, la sua forza era maggiore della mia, ormai mi ero arresa tra le mani di quell'uomo, fin quando, arrivò lei, Cristel, appena la vidi il mio cuore esplose, ero felice di vederla, e avevo paura le potesse capitare qualcosa, ma invece lei, lei era forte, lei mi ha salvata, quell'uomo lo ridusse in fin di vita, si avvicinò a me, e poi nulla non ricordo più niente, svenni, e mi risvegliai in una casa, quella di Cristel.>> raccontai mentre qualche lacrima mi rigava il viso.

Il volto di Anastasia, era emozionato, aveva gli occhi lucidi, e qualche scia le percorreva il viso, a causa delle lacrime.

<<Oh, allora ecco perché quel giorno se ne andò dalla discoteca>> disse Anastasia abbassando lo sguardo.

<<Ha fatto un gesto troppo grande, è stata una pazza>> continuò lei con una lieve risatina.

<<Già, non me lo sarei aspettata che dietro quel visino dolce, c'era così tanta, ma tanta, forza>> dissi io ridendo.

<<E poi? Poi cosa è successo?? >>
Disse lei, curiosa, ormai voleva sapere tutto.

<<Beh mi propose se volevo passare tutto la giornata insieme a lei>> dissi

<<Ehh, hai accettato vero? >> Esclamò.

<<Certo, ovvio, che domande, andammo al supermercato insieme per comprare qualcosa da mangiare, e ci ritrovammo nel reparto dove la prima volta ci siamo incontrate, ti lascio immaginare l'imbarazzo Anastasia ahahah>> dissi.

Scoppiammo in una fragorosa risata.

<<Poi dovevamo prendere la panna, ci abbassammo tutte e due, e i nostri sguardi si incrociarono, era così bella, quei suoi smeraldi incastonati nel suo volto erano così luminosi, e le sue labbra, ti lascio immaginare cosa pensava la mia mente. Eravamo vicine al bacio, se solo non fosse stato per la cassa che richiamò un dipendente e subito ci allontanammo, l'imbarazzo era alle stelle. >>

<<Ricordami di uccidere quel dipendente >> disse lei seria.

<<Ahahah calmatii >> dissi io ridendo.

<<Nel tragitto per andare a casa, sentivo freddo, questo perché ero uscita senza giacca, ma Cristel preferì sentisse freddo lei, ecco perché mi coprì con la sua giacca>>

<<L'ho sempre detto che è una persona meravigliosa >> disse Anastasia emozionata.

<<Già, figurati che mi prese in braccio, dato che mi vide stanca, e proprio in quel momento sentì il bel profumo che aveva, restando certa che l'avrei riconosciuto anche tra una miriade di persone, era così buono, a quel gesto sentì il cuore battere e salirmi fino alla gola, ero imbarazzatissima e dire poco, ma non c'era gesto più bello, e poi ero così felice tra le sue braccia>>

<<Niente da dire, adorooh>> disse Anastasia battendo le mani.

Risi a quella scena.

<<Arrivate a casa, mi raccontò un po' di lei, restai terribilmente triste al racconto della sua vita, ha sofferto così tanto, la morte del padre, la madre che la buttò fuori casa, che comportamento schifoso. >> dissi io con la rabbia negli occhi.

<<Già...>> si limitò a dire.

<<Dopo poco mi chiamò il mio ragazzo, ancora salvato nella rubrica "Amore" lei lo lesse e subito si irrigidì, quando risposi, subito scappò via in bagno, riagganciai e la seguì, non capivo perché reagiva cosi, non lo capivo, non mi apriva ed iniziai a preoccuparmi, poco dopo mi aprì, e il cuore si fece così piccolo a quella vista, aveva gli occhi gonfi e rossi, aveva pianto, mi abbracciò e mi disse che ero troppo importante per lei, e che nulla, non era niente, gli era passato. Andammo in cucina e lei mi offrì un soufflé al cioccolato, iniziò a prendermi in giro perché mi ero sporcata, rideva ed io con lei, Dio mio come era bella, corsi incontrò a lei, ed inciampai, ecco perché finimmo tutte e due a terra, io sopra lei, e lei sotto me. Mi sentivo pulsare tutto, e fu lì che io e lei ci baciammo>> dissi con un sorriso da ebete.

<<O dioo mioo>> urlò Anastasia contenta.

<<Shhhh ma cosa urliii>> dissi io ridendo.

<<Vi vi siete baciate, o dio, come è stato, dimmi dimmi, racconta >>
Urlava lei.

<<Bellissimo, era tutto così magico, non avevo mai provato prima d'ora ciò che ho provato quando ho baciato lei, mille emozioni, mille scariche di sensazioni, era tutto magico, e poi avevo desiderato tanto questo bacio, che ero ancora terribilmente scioccata, non capivo nulla, non c'era più niente, solo io, lei, e il nostro bacio. C'era così tanto amore in quel momento. Solo che, solo che poi, poi mi sentì in colpa per John e scappai, ma lei stavolta riuscì a prendermi e non mi lasciò andare. Le confessai che io volevo baciarla, e nel suo volto la felicità si formò, ecco perché non resistetti e la ribaciai, le spiegai tutto, ciò che mi faceva john, tutto, la rabbia la pervase completamente. Poi dopo mi accompagnò a casa, ero decisa, a parlare con john, andai a casa sua e mi aprì, era triste, le chiesi cosa aveva e mi disse che suo padre sta morendo, mi iniziò a dire che grazie a me lui riesce ad affrontare tutto, che mi ama, che non ce la farebbe senza me, mi sentì in colpa, e decisi di non lasciarlo adesso, ma aspettare, uscì, avevo bisogno di Cristel, ecco perché venni a casa sua, e lì incontrai anche te e poi da lì in poi sai tutto no? Ecco questa è la storia.>> Dissi chiudendo il discorso...

<<Spero solo che tra voi due vada tutto bene, vi voglio felici>> disse lei sorridendomi.

<<Lo voglio anche io>>

Due destini uniti da una foto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora