Capitolo 70

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Attenzione all'inzio sono presenti parti leggermente spinte tra le due, per la gioia delle mie lettrici😉

Se siete suscettibili, o non vi va giù la cosa, non leggete la prima parte e scorrete in giù.



Cristel P.O.V

<<Sei ubriaca scema, non ti reggi in piedi>> esclamai io ridendo, mentre il suo corpo esile poggiava sulle mie braccia.

La sua festa andò nel migliore dei modi, tutti volevano fare la mia conoscenza, ed io felice mi presentai a tutti.

Al momento sono le 04:12 del mattino, eravamo quasi davanti al portone, decisi di portarla a casa mia, in questo stato non mi sembra il caso di lasciarla sola. Aprii il portone e stavo per salire le scale, quando lei scese dalle mie braccia.

<<No>> esclamò lei mentre cercava di mantenere l'equilibrio. Io la guardai confusa.

<<Ma come no, dai saliamo e ti metti a letto>> le dissi io prendendola per un braccio.

<<Lo sai che ti amo?>> mi domandò afferrando il mio viso. Io scoppiai a ridere.

<<Ti fa ridere questa domanda?>> disse facendo la finta offesa, ed io feci segno di no con la testa.

<<Lo so, lo so che mi ami, e ti amo anche io, ma adesso saliamo dai>> cercai di farle capire che era meglio così.

<<Ti ricordi cosa mi avevi chiesto al supermercato, quella volta in cui i miei occhi si scontrarono con quelli, con quelli tuoi? Te lo ricordi?>> domandò lei ad un soffio dalle mie labbra. Ripercorsi il momento ma lei subito mi precedette.

<<Mi avevi chiesto se mi andava di posare per qualche tua foto>> esclamò lei con gli occhi chiusi, sorridendo, come era bella anche così, in queste condizioni.

<<Certo che me lo ricordo>> dissi io mettendo le braccia attorno alla sua vita.

<<Allora fallo, mettimi in posa per le tue foto>> disse prendendomi per un braccio per poi trascinarmi nel mio studio. Accese le luci, e mi guardò.

<<Sei sicura?>> le domandai io e lei subito iniziò a ridere e ad annuire.

Ok, perfetto, iniziai a sistemarmi, tolsi la giacca e mi diressi verso la mensola delle mie fotocamere, ne presi una, sistemai il treppiede, posizionai le luci attorno al divanetto, presi il flash e lo agganciai alla fotocamera. Sistemai tutto ed ero pronta.

<<Ok, pronta?>> domandai io, lei aveva gli occhi chiusi, li aprì e mi guardò fissa.

<<Però queste foto non potrai metterle in pubblico, perché voglio farle non così, avvicinati>> mi chiese ed io subito mi avvicinai a lei, si voltò dandomi le spalle.

<<Abbassa la cerniera>> mi ordinò, mi si prosciugò la bocca a quelle parole, le spostai delicatamente le ciocche di capelli tutti da un lato, e le abbassai la cerniera. Lei fece scivolare il suo vestito lungo le sue gambe ed io rimasi pietrificata a quella vista.

<<I-Isabel non sarebbe meglio, ve-vestita?>> iniziai a balbettare io a quella vista. Lei si voltò e con il dito iniziò a farmi segno di no ridendo.

Io imbarazzata mi voltai ed andai dietro la fotocamera.

<<Mettiti pure distesa nel divanetto>> le dissi io, lei seguì ciò che le dissi e si mise distesa nel letto. Quella posizione e quell'intimo nero di pizzo mi fecero venire i brividi.

<<Metti una mano dietro la testa, e l'altra lungo il corpo>> lei fece quello che le chiesi e scattai la prima foto.

<<Ora guardami, guarda l'obbiettivo, fai finta che l'obbiettivo siano i miei occhi>> lei si voltò verso me, mi sorrise e scese a guardare l'obbiettivo.

Due destini uniti da una foto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora