Capitolo 36

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<<Ei, Cristel, chi l'avrebbe mai detto, io qui a parlarti mentre tu sei sdraiata in un letto d'ospedale.
Ho bisogno di parlarti e di dirti tante cose, che in queste settimane ormai sono state confermate. Ti ricordi il primo giorno che ci siamo viste, al supermercato, o forse è meglio dire la prima volta che ti ho incontrata io, perché tu già mi avevi vista, in una delle tue foto. Ti ricordi che mi hai aiutata a prendere il pacchetto di brioche che io non riuscivo a prendere? Sai da quel giorno, da quell'esatto momento che io mi sono voltata per vedere chi fosse la persona che mi ha aiutata, mi persi in due bellissimi smeraldi incastonati nel tuo viso, già da lì sentii una forte emozione, che col passare del tempo crebbe sempre più.
Quella volta in cui per la prima volta vidi un quadro, enorme, che raffigurava me, appeso nel tuo studio, e come da quella foto mi hai subito capita, mi hai dimostrato di essere una ragazza davvero dolce, una donna affascinante, meravigliosa, un incanto.
E quando mi hai salvata dalle mani di un brutto maniaco che stava per abusare di me? se non saresti arrivata in tempo chissà come sarebbe finita, ma tu c'eri, mi hai salvata, e ti devo la mia vita per ciò. Mi hai portata a casa tua, e ti sei presa cura di me.
Quel giorno stesso, è successa la cosa più bella che poteva accadere.
Il mio essere impacciata mi ha fatto scaraventare su di te, e da lì è scattato il bacio, il nostro primo bacio.
Il bacio più bello che ho ricevuto nella mia vita, era pieno di amore, di dolcezza, era una completa magia.
Mi sentivo persa dentro quel bacio, dentro quelle sensazioni che mi hai fatto provare, avrei voluto restarci lì, su quelle labbra, per tutto il tempo.
Ma poi scappai, mi passò in mente il pensiero di John e scappai.
Scappai dalla realtà, io amo te, non lui. Cercai di distogliermi, ma ormai facevi parte di me, in tutto e per tutto.
Purtroppo John non ho potuto lasciarlo perché, perché sua papà sta morendo, e lui soffre per questo, non voglio dare altro dolore alla sua famiglia, ma quando tutto si sistemerà io lascerò, sarò tutta per te. Solo tu ed io. E quando hai cantato davanti a me, quando, hai cantato per me, avevi una voce così bella, così dolce, unica in tutti i sensi, mi hai fatta innamorare ancora più, ed è stata una delle conferme che ho ricevuto del mio amore per te. Avevo voglia di buttarmi tra le tue braccia, di sprofondare, di perdermi nei tuoi baci, di aggrapparmi a te. 
Ma una cosa in tutto ciò mi frenava, una cosa in tutto ciò mi ha sempre frenata nel fare ciò, nel dirti tutto.
Nel confessarti ciò che provo, ciò che sento. La paura. Paura di tutto.
Paura di tutto quello che potrebbe accadere se io e te venissimo allo scoperto, cosa ti farebbe John? Cosa pensarà? Cosa pensaranno tutti? E se anche i miei, come i tuoi, non mi accetteranno? Queste erano le domande che mi facevo ma adesso ho capito che non mi importa, io ti amo, ti ho sempre amata, dall'inizio, dal primo incrocio del tuo sguardo. Da sempre.Mi dispiace che ti sei subita la scena di me e John, eri incazzata anche per questo, ed è giusto che tu lo sia. Però capiscimi...Io non provo niente per lui, per me esisti tu. Scusami per averti ridotto in queste condizioni, perché si, è colpa mia, se non avessi accettato il tuo passaggio saresti rimasta a casa, e tutto sarebbe andato bene. Ti chiedo scusa per tutto. Per tutto amore mio.
Sappi che io ti amo più di qualunque altra cosa, devi farcela, devi vivere, io ho bisogno di te e di amarti, se non potrò farlo, non voglio vivere, non così, non senza te.>>

Mi avvicinai al suo viso, una mia lacrima, bagnò la sua guancia.
Dopo di che appoggiai le mie labbra sulle sue e le sussurrai "Ti amo"

Le asciugai la guancia dalle mie lacrime, e la accarezzai, come avrei voluto che aprisse gli occhi, come avrei voluto ammirare il verde dei suoi occhi, come avrei voluto essere illuminata dal suo sorriso, sentire la sua voce, come avrei voluto che lei fosse li a parlarmi, a dirmi cosa lei prova. E invece guarda come sta.
E tutto questo per colpa mia.
Se solo potessi tornare indietro ti direi "No Cristel, vado a casa a piedi"
Non riesco a smettere di piangere da quando Anastasia mi chiamò e mi riferì cosa è successo.
Svegliati Cristel, svegliati.

I miei pensieri furono interotti dall'apertura della porta alle mie spalle.

Entrò il medico.

<<Signorina è ora di uscire e di lasciar spazio all'altra ragazza, poi l'orario delle visite finisce, stia tranquilla noi faremo il possibile per salvare la sua ragazza>> mi disse sorridendo.

Mi avvicinai a Cristel.
E la baciai.

<<Amore mio, io ti aspetto, svegliati ho bisogno di te, ti amo>> le dissi sulle labbra, per poi alzarmi.

Col dorso della mano mi asciugai le lacrime. E mi voltai.

Vidi il medico con un gran sorriso.

<<Siete davvero belle insieme>>
Esclamò.

Arrossì.

<<La, la ringrazio>> dissi abbassando lo sguardo.

Diedi un ultimo sguardo a Cristel ed uscì.

Anastasia che era seduta, alla mia uscita, si alzò di scatto.

<<Allora? Come sta? Come è>>
Una lacrima mi rigò il viso ripensando a come i miei occhi videro Cristel pochi secondi fa.

<<Vai entra prima che si fa tardi>>
Entrò ed io mi sedetti al posto di Anastasia.

Pensavo a quando potessi amarla.
A quando sciocca sono stata.

Darei la qualsiasi cosa per far si che ora stesso, lei, apra quei bellissimi occhi e sia più forte di prima.

Due destini uniti da una foto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora