Pov Isabel
Mi provocò, corsi verso di lei.
E inciampai, maledetta io che non sto attenta, impacciata come sono.
Arrivammo a terra e finimmo io sopra lei, e lei sotto di me. Ero imbarazzatissima. I nostri visi erano ad un centimetro di distanza l'uno dall'altro. Sentivo il cuore pulsare come non mai."Aspetta che ti pulisco" mi disse seria guardandomi negli occhi.
Lo disse con una voce, seria, roca, per me era terribilmente sexy con quella voce, mi fece impazzire.Volevo fiondarmi su di lei.
Si avvicinò alla mia guancia e la baciò, togliendo il cioccolato che avevo lì.
Si abbassò ed arrivo quasi vicino alle labbra, e baciò quel punto, marcando sempre più le sue labbra sulla mia pelle, sentì le sue labbra vicino le mie.
Un brivido mi percorse lungo la schiena.
Peggiorò la situazione quando dopo essersi staccata si lecco le labbra fatte di cioccolato.
Avevo bisogno delle sue labbra, e forse lei se ne accorse, perché le guardavo le labbra sempre, andavo dai suoi occhi alle sue labbra e viceversa. Quegli occhi verdi mi ipnotizizzarono. Io mi avvicinavo a lei, e lei sempre più a me. Eravamo ad un centimetro di distanza i nostri respiri si schiantavano.
Ad un certo punto sentii le sue labbra appoggiate alle mie.
Mille sensazioni mi invasero.
Come erano belle, morbide.
Fu un bacio, calmo, lento, sentivo che mancava poco ad un mio collasso.
Volevo di più, lo volevo, chiesi l'accesso e lei l'accettò, e mi fiondai senza pensarci su.
La mia lingua navigava dentro la sua bocca e si univa con la sua, era una sensazione magnifica.
Continuammo senza fermarci.
Eravamo solo io e lei, in un pavimento. Io sopra lei, lei sotto di me. Le nostre bocche unite da una magia a dir poco emozionante.
Lei poggiò le sue mani nelle mie guance e mi teneva stretta assicurandosi che io non mi potessi staccare.
Ma non l'avrei mai fatto. Mai.
La mia mano navigava tra i suoi capelli. I nostri respiri sempre più affannati. Era tutto bellissimo.
E devo essere sincera anche eccitante arrivata ad un certo punto. Dato che sentivo una pulsazione nel basso ventre, aumentare sempre più. La sua mano navigava nella mia schiena. Stavo per morire.
Non credevo di poter fare queste cose con una ragazza.
Non ho mai provato cose del genere, neanche con un ragazzo.
Forse sono anche io così.Era tutto così bello però.
Neanche con John provavo queste cose.
oh cazzo John
Quel pensiero mi fece distogliere da quella meraviglia.
Ma che stavo facendo?
Lo stavo tradendo. L'ho tradito.
Cazzo. Cazzo.
No, devo staccarmi.
Mi alzai d'improvviso e mi staccai da lei, vidi il suo sguardo perplesso.Era così bella con i capelli scompinati per via delle mie mani, e quelle labbra, rosse, per via di un bacio durato per un bel po' di tempo.
<<No non posso Cristel, che ho fatto>>
Dissi io.Lei si alzò. E si avvicinò a me.
<<Aspetta, tranquillizzati un attimo, scusami per questo, davvero, io, io non volevo, ma non mi sono riuscita a trattenere, poi, poi anche tu lo hai voluto vero? Me ne sono accorta.>>
Disse lei, guardandomi negli occhi.Io, io mi sentivo tremendamente in colpa, mi allontanai da lei, e scappai fuori piangendo.
<<Isabel>> Urlò.
<<Torna qui Isabel>> mi urlava mentre correva appresso a me.
Correvo più veloce.
Volevo scappare, fuggire da quelle emozioni che ho sentito.
Volevo fuggire dalla realtà.
Io amavo lei e non lui.Mi raggiunse. E mi afferrò per un polso.
<<Cazzo Isabel, fermati>> mi disse.
<<Lasciami, fammi andare via Cristel>> le dissi ero in lacrime.
<<No ora tu vieni con me>> mi disse lei.
<<No lasciami.>> Risposi io.
<<Perfetto lo hai voluto tu.>> mi disse. Mi alzò e mi mise sopra le spalle.
Era forte, dimenticavo. Ed io nei suoi confronti ero una mosca.
<<Mettimi giù Cristel>> dissi io urlando e dimenandomi sopra la spalla.
<<No, mai, ora vieni con me e parliamo>> mi ammonì.
La gente ci guardava strana.
Cosa cazzo ci guardavano?
Bah...Arrivammo a casa. Salimmo su in cucina. E mi lascio giù.
<<Cosa cazzo ti salta in mente me lo spieghi? Mi prendi così? Volevo andarmene ok? Voglio andarmene, lasciami>> dissi io urlando.
<<No, tu non te ne vai>> mi disse trascinandomi per un braccio.
Mi trascinò e capitammo con i visi vicini.
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Due destini uniti da una foto.
RomanceDue destini uniti da una foto: Una fotografa di alto livello, mentre quel pomeriggio sfoglia le sue innumerevoli foto, si accorge che dietro quella vetrata che ha immortalato è presente una ragazza seduta in un tavolo mentre legge un libro...Può que...