Attenzione, la scena che leggerete alla fine del capitolo, contiene scene un po' più spinte, che potranno essere non gradite da molti, quindi vi prego di non leggere se siete tanto suscettibili.
Ho chiesto se fosse gradita come scena, anche per mettere un po' di passione alla storia, e tutti mi hanno cercata dicendo che volevano la scena.
Ed io, accontento tutti i miei lettori.
Isabel P.O.V
Era sulla soglia della porta. Era da un sacco di tempo che non la vedevo, e vederla adesso lì, era una qualcosa di davvero emozionante, abbiamo sempre avuto un rapporto bellissimo, sia con lei, che con mio padre.
Le corsi in contro e l'abbracciai, piangevo, ma del resto non potevo farci nulla. Lei mi abbracciava e finalmente dopo tanto tempo ho risentito quel calore che solo una mamma può trasmetterti.
<<Tesoro, come stai?>> mi domandò staccandosi dall'abbraccio. Mi asciugai le lacrime <<Bene e tu?>> le domandai io a mia volta <<Tutto bene, lei?>> mi chiese mia madre, non volevo dirglielo così, qui, sulla soglia della porta, mi voltai verso Cristel, che in tutto ciò rimase in silenzio, capì subito la mia difficoltà <<Sono una sua amica signora>> intervenne lei mentre si avvicinava, le strinse la mano e mia madre le sorrise.
<<Accomodatevi>> ci fece accomodare nella casa, era carina ed accogliente, i gusti di mia madre si notavano dappertutto, quel tentende all'antico, e un pizzico di modernità qui e là. Andammo in cucina e ci sedemmo a tavola, feci cenno a Cristel, imbarazzatissima dietro mia madre, di sedersi accanto a me.
Si sedette e subito cercai la sua mano da sotto il tavolo, era tesa, intrecciai la sua mano con la mia, e le rivolsi un piccolo sguardo, quei suoi occhi erano di un verde più scuro del solito.
Mia madre si sedette di fronte a noi <<E papà?>> domandai io, mia madre mi sorrise.
<<Sta arrivando era uscito per delle commissioni, e se tutto va bene, ti dovremmo dare una notizia>> rispose lei, a quelle ultime parole, un senso di agitazione prese il sopravvento in me.
<<E Johnathan? Dove lo hai lasciato quel ragazzo?>> esclamò lei entusiasta, notai subito Cristel come mi strinse la mano, e indugiava con lo sguardo, si era innervosita, ormai la conoscevo bene.
<<Te ne parlerò quando arriva papà>> dissi io, lei annui <<Vi devo raccontare un po' di cose>> continuai io, l'aria si fece un po' tesa, mia madre iniziò a preparare il caffè.
<<Tu come ti chiami?>> domandò mia madre alla ragazza seduta accanto a me.
<<Cristel signora>> rispose lei convinta, anche se un po' agitata.
<<Hai un bel nome, complimenti>> si complimentò mia madre, io non potei fare altro che sorridere, notai le guance di Cristel colorarsi di un rosso fuoco.
<<La ringrazio signora>> rispose Cristel, ricevendo un occhiataccia da parte di mia madre.
<<Non chiamarmi signora, mi fai sentire come una vecchia, dammi del tu, sono Cassandra>> esclamò lei, si, in effetti mia madre odiava quando la qualcuno le dava del lei, delle mie amiche o altro, la faceva sentire vecchia questo "Signora".
<<Oh certo, beh, va bene Cassandra>> rispose la mia ragazza sorridendo, mia madre le fece l'occhiolino <<Ora ragioniamo>> esclamò <<Caffè?>> domandò subito dopo rivolgendosi a Cristel <<No grazie, non ne bevo>> rispose lei.
STAI LEGGENDO
Due destini uniti da una foto.
RomanceDue destini uniti da una foto: Una fotografa di alto livello, mentre quel pomeriggio sfoglia le sue innumerevoli foto, si accorge che dietro quella vetrata che ha immortalato è presente una ragazza seduta in un tavolo mentre legge un libro...Può que...