Capitolo 67

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Isabel P.O.V

Mi aveva mentito, solo per continuare ad usarmi, ed io? Io ingenua come sono gli ho creduto, ho ceduto quel cazzo giorno, non l'ho lasciato per stargli vicino, non si meritiva nemmeno quello, non si merita niente, per me è morto, già da prima, ma dopo oggi, dopo ciò che ho saputo non voglio nemmeno pensarci.

<<Adesso non pensarci, goditi New York, appena saremo tornati, sistemeremo tutto>> cercò di rassicurarmi l'unico essere prezioso che ho. Mi voltai per guardarla, pensando a quanto dolce e gentile poteva essere con me.

<<Si?>> domandai io mentre mi sistemavo tra le sue braccia, eravamo in un parco, un po' silenzioso, e rilassante, c'era poca gente, il che mi piaceva molto, non amo i posti affollati.

<<Te lo prometto>> esclamò per poi stamparmi un delicato bacio tra i capelli. Alzai lo sguardo verso lei e mi sorrise.

<<Amo il tuo sorriso>> dissi per poi con una mano abbassarle la testa verso me, feci incontrare le nostre labbra e ci scambiammo un delicato bacio casto.

<<Tra poco è il tuo compleanno>> disse lei, come lo sapeva, ne aveva parlato forse con Anastasia, o Alex o per lo meno, non credevo si ricordasse di ciò, quasi lo dimenticavo io se non lo avesse detto.

<<Oh, vero, l'avevo dimenticato, beh ma sarà una giornata qualunque>> dissi io seria, non amavo tanto festeggiare i compleanni.

<<Ma come? Fai diciotto anni, diventerai una grande donnaa>> urlò lei ridendo, io risi flebilmente e feci cenno di no con la testa.

<<Naaaah, un giorno qualunque>> dissi io e lei si portò una mano in fronte arresa al discorso.

<<Una gran testa dura sei sai? comunque andiamo?>> domandò lei, io annui e mi alzai, intrecciai la sua mano con la mia ricevendo un piccolo sorriso imbarazzato da parte sua, e ci incamminammo.

La meta, era raggiungere qualche negozio di abbigliamento perché Cristel, essendo senza vestiti, ne ha di bisogno dato che dovremmo stare qui qualche altro giorno.

Poco dopo un oretta buona, arrivammo, era un negozio enorme.
Cristel iniziò a provarsi qualcosa, ed inutile dire che con qualsiasi cosa è bellissima.

<<E questa?>> esclamò uscendo dal camerino, con indosso una felpa, grigia, ho potuto capire che va pazza per le felpe.

<<Stupenda>> dissi io guardandola.

<<Chi io? O la felpa>> domandò ridendo.

Mi avvicinai, la spinsi dentro il camerino, facendola scontrare con lo specchio e le tolsi la felpa di scatto, rimasi ad osservarla per qualche secondo, il suo seno così eretto e perfetto, i suoi addominali scolpiti, un fisico che non ho mai visto a nessuno.

<<Tu ovviamente>> le sussurrai sfoggiando un sorrisetto malizioso.

<<Ok, dopo questa te lo dirò sempre ogni qual volta mi provo qualcosa>> disse lei seria. Io risi.

<<Vestiti daii>> le ordinai uscendo.

<<Ma nemmeno un bacio?>> urlò lei.

<<Ma shhh che urli>> sbraitai aprendo la tenda del camerino, per poi baciarla <<Contenta?>> domandai e lei annui velocemente, ridendo uscii da lì e mi misi a sedere in una poltroncina ad attenderla.

Sentivo parlare nel suo camerino, mi avvicinai a sentire, ed era lei che parlava al telefono.

<<Ma certo che ci sarò scema, ovviamente>> disse lei con una lieve risatina.

Due destini uniti da una foto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora