Isabel P.O.V
Apro gli occhi, ed ecco che mi trovo due smeraldi puntati contro ai miei. Assonnata la guardo fissa, è davvero bella però, come vorrei ricevere i suoi buongiorni, mi sarebbe davvero piaciuto.
<<Siamo atterrati, ben svegliata>> esclamò lei ridendo.
<<Quanto ho dormito?>> domandai io ancora assonnata.
<<Beh, calcolando le ore di volo, tu che ti sei addormentata dopo un oretta dal decollo, possiamo dire 9 ore>> esclamò ridendo lei.
Nove ore? Wow, sarà stata la paura a farmi prendere questo sonno.
<<Dai scendiamo prima che ci lasciano qui>> continuò, abbassai lo sguardo e notai le mani intrecciate, subito per l'imbarazzo ci staccammo.
<<Che giorno è oggi?>> domandai io, lei alzò le spalle in risposta, mi crollò il mondo addosso, mi aspettavo almeno un "Buon Compleanno" o anche soltanto un "Auguri" ma niente, non ci potevo credere.
Entrammo in aeroporto dopo aver superato tutti i controlli e preso la valigia, nonostante l'attesa era diventata immensamente infinita.
All'inizio pensai che avessero perso i nostri bagagli, ma poi arrivò la nostra valigia e mi rasserenai.
Persone che si incontrano, amori che si ritrovano finalmente, tenuti lontani a causa delle distanze, persone che si lasciano, chi piange perché lascia una parte di se, chi ride perché è felice di riicontrarsi con le persone che ama, chi sorride ad una persona per qualche ragione, l'aeroporto è questo, sempre.
<<Isabel un attimo chiamo ad Anastasia che viene a prenderci>> esclamò, prese il telefono e digitò il numero di Anastasia.
<<Anastasia ei, siamo in aeroporto, vieni prenderci?>> domandò lei, esultando iniziò ad urlare, la sentii persino io anche se non capivo precisamente cosa diceva al telefono, ma notai subito Cristel ridere.
<<Sei scema>> sbottò lei ridendo.
<<Vieni con la mia macchina però>> continuò.
Dopo poco si allontanò, mentre continuava a parlare, e subito dopo pochi minuti ritornò vicino me.
<<Che ha detto?>> domandai io.
<<Che sta venendo>> esclamò mentre si sedeva su una poltroncina. La seguì e mi sedetti accanto a lei.
<<Cosa sta succedendo tra noi due>> sussurrai io, lei si voltò e rimase qualche secondo a guardarmi.
<<Non lo devo dire io questo, è iniziato tutto da te>> sbraitò lei seria. Il mio cuore si ruppe a due.
<<Ma ora te ne prego, non voglio parlarne, voglio stare tranquilla>> esclamò. Il mondo mi crollò addosso, non appena quegli occhi, questa volta scurissimi, si scontrarono con i miei con una tale freddezza, da farmi stare male.
<<Come vuoi...>> risposi io abbassando lo sguardo.
<<Andiamo a prendere qualcosa da mangiare?>> mi domandò, ed io accettai, andammo in un bar in aeroporto, anche se sono notevolmente contraria dato che ogni volta in aeroporto le cose, anche la minima, costano manco fossero oro. Ma Cristel di questi problemi non se ne fa, a quanto ho capito.
Arrivammo davanti ad un chiosco bar per prendere qualcosa, Cristel si limitò ad un cornetto, io presi un muffin. Squisito, lo assaporai a poco a poco, non ne mangiavo da un sacco di tempo, e poi questo, cioccolato, le gocce di cioccolato bianco, ahh una delizia.
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Due destini uniti da una foto.
DragosteDue destini uniti da una foto: Una fotografa di alto livello, mentre quel pomeriggio sfoglia le sue innumerevoli foto, si accorge che dietro quella vetrata che ha immortalato è presente una ragazza seduta in un tavolo mentre legge un libro...Può que...