<<E tu? Tu sei fidanzata?>> disse Cristel.
In teoria si, ma sono sempre più convinta che questo sentimento nei suoi confronti sia svanito. E ora?
Cosa le dico?
Perché non voglio dirgli di esserlo?<<Beh, si, sto con un ragazzo da un anno e qualcosa in più>> dissi rivolgendo lo sguardo verso il basso.
Alzai lo sguardo e vidi come se ad un tratto lei si spense, d'improvviso.
Perché? Perché sta così?<<Tutto bene Cristel? >> le dissi io.
<<Sisi continuiamo dopo, adesso mangiamo >> mi disse in modo diretto.
Perché si è voltata così.
Mi si spezzò il cuore.Pov Cristel
È fidanzata. Non potevo crederci.
Mi stavo solo illudendo di un qualcosa che non sarebbe mai potuto esistere.
Ha un ragazzo, è etero, e per di più ci sta insieme da un anno. Questo vuol dire che lo ama. E che lui ama lei.
D'altronde come dargli torto.
È una ragazza bellissima.
Ha due oceani al posto degli occhi.
Un sorriso da favola.
È simpatica, timida, dolce.
Chi mai se la farebbe scappare una ragazza del genere.
È felice lei. Figurati se mai proverà qualcosa per me.
Ci restai male. Molto male. Ma dovevo accettare la realtà. Mi si incupì il cuore. Mi chiese se stavo bene, e no che non sto bene, la ragazza che mi ha colpito dal primo momento, da quella maledettissima foto, la ragazza che amo, si amo, e vorrei gridarlo, l'amo, l'amo da impazzire, è già di qualcun'altro. Qualcuno che la ama.
E mai, mai potrò provare la gioia di averla tutta mia. Di assaporare quelle labbra che formano quei sorrisi belli, belli da morire. Quegli sguardi che mi tolgono il fiato. Mai potrò sussurrarle "Ti amo", tenerla stretta a me, dormire insieme a lei, e svegliarmi la mattina con un suo bacio. Mai.
Mai. E fa male molto male.Pranzammo in silenzio. C'era un silenzio tra di noi. Nessuno delle due aprì bocca. Fino a quando si sentì uno squillo.
Squillò il telefono, il suo.
Che era appoggiato al tavolo.Lessi <Amore>.
Vaffanculo. Mi si ruppe il cuore definitivamente. Mi sentivo lacerata.
Lei prese il telefono e rispose.
<Si certo John>
<Nono, okay>
<Stavo pranzando con una amica.>
Si amica. Perché per lei io sono solo un'amica.
Mi alzai dal tavolo ed uscì da quella cucina. Le lacrime iniziarono a rigarmi il volto. Mi diressi nel bagno.
Entrai e chiusi la porta alle mie spalle.
Mi cedettero le gambe e caddi a terra.
Perché, perché a me?
Avevo trovato chi anche con un solo sguardo mi stravolge l'intera esistenza. E mi stavo alla fine solo illudendo. Ma in effetti era così. Chi mai si prenderebbe una come me.
Nessuno. Sarei rimasta sola. Per sempre.Bussarono alla porta.
<<Cristel, sei qui? Aprimi. Stai bene? Che cosa è successo?>> mi disse lei.
Non potevo aprirle e farmi vedere in quello stato. Non potevo proprio. E poi mi si sarebbe frantumato peggio ancora il cuore a vederla. Quindi no.
<<Lasciami stare, ora esco. >>
Le risposi fredda.<<Adesso tu, ti alzi, ed apri questa cazzo di porta. >> mi disse lei continuando a bussare.
Ok. Si stava innervosendo.
Ma lascia che si innervosisca pure.<<Ti ho detto di no, ora esco>> dissi.
<<Non farmi perdere la pazienza, mi spieghi cosa è successo?? Apri, subito>> esclamò con tono alto e serio.
Avrebbe capito dopo questa mia reazione qualcosa? Speriamo di no.
Mi alzai, avevo gli occhi rossi.
Ma non potevo continuare a farla bussare mi avrebbe sfondato una porta.Aprì. E subito i miei occhi si scontrarono con i suoi.
Il mio cuore perse un battito.
Pov Isabel
Mentre parlavo al telefono con John vidi Cristel alzarsi dal tavolo, e dirigersi fuori dalla cucina correndo.
Ma cosa?<John devo staccare ciao>
Riaggangiai la chiamata e mi diressi verso dove era andata lei.
Era in bagno. Abbassai la maniglia, la porta era chiusa.
Non mi apriva.
Stavo per perdere la pazienza, mancava poco.
Dopo poco, mi aprì.
I nostri occhi si scontrarono.
Aveva quegli occhi verdi, gonfi e rossi.
Era bellissima anche così.
Capí che aveva pianto.
Ma per chi? Per cosa?<<Spiegami cosa è successo? Perché hai pianto? Perché sei scappata via dalla cucina in quella maniera? Cosa hai Cristel?>> Le dissi non togliendo i miei occhi contro i suoi.
Una lacrima le rigò il viso.
Mi afferrò, mi trascinò verso di lei, e mi abbracciò.
Altro che farfalle, zoo, sentì una miriade di emozioni dentro indescrivibili.
Il cuore iniziò a battere, sempre più veloce, senza sosta.
Un brivido mi percorse tutta la schiena.
Eravamo unite, sentivo il suo cuore battere con il mio, formando così, una dolce melodia.Mi teneva stretta a lei, e avrei voluto rimanere così tutto il tempo, in eterno.
STAI LEGGENDO
Due destini uniti da una foto.
RomanceDue destini uniti da una foto: Una fotografa di alto livello, mentre quel pomeriggio sfoglia le sue innumerevoli foto, si accorge che dietro quella vetrata che ha immortalato è presente una ragazza seduta in un tavolo mentre legge un libro...Può que...