Capitolo 25

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<<Ti lascio ok? Ti lascio andare, ma prima ti devo dire una cosa, mi rispondi e poi fai quello che ti pare.
Perché? Perché mi hai baciata se non volevi? >> mi disse guardandomi dritta negli occhi.

Io volevo eccome se lo volevo.
Io le volevo le tue labbra.
Io volevo baciarti.
Da sempre.

<<Io, io volevo>> le dissi abbassando lo sguardo.

Lei era lì davanti a me, quegli smeraldi mi guardavano.

Pov Cristel

Mi voleva baciare? Lo voleva?
Perché è scappata?
Dio mio.

<<Cos? Tu, tu volev->> non mi fece continuare che si fiondò di nuovo sulle mie labbra. Come se baciarmi era una necessità per lei.
Come erano morbide le sue labbra.
Sentivo una pulsazione dentro di me che cresceva sempre più.
La presi e la misi in braccio a me.

Ci staccammo poco dopo.

<< Scusami per essere scappata e che sono così tanto confusa, ho bisogno delle tue labbra, le volevo davvero, ti volevo davvero. Sento una cosa incredibile quando sono con te, che non riesco a capacitarmi.
Non ho mai sentito queste cose per una ragazza, non ho mai fatto queste cose con una ragazza, e volevo fuggire. Poi, poi io sono pure fidanzata, ed è come se io l'ho tradito, mi sento in colpa. Molto.>> disse con le lacrime agli occhi.

<<Isabel, ei, stai tranquilla okay?
Capirai col tuo tempo molte cose.
Voglio solo farti una domanda.
Lo ami?>> Dissi.

<<Io? Beh, no. Da un bel po' ormai.
Perché lui mi trattava male ed io, io stavo con lui perché non volevo lasciarlo, perché non so come potrebbe reagire.>> esclamò lei abbassando lo sguardo.

La trattava male? Cosa le faceva?
Come osava trattare male, lei, che ha così tanto bisogno di dolcezza di essere amata. La rabbia pervase la mia persona. Ero furiosa.

<<Isabel, ti tratta male? Cosa ti fa?>>
Dissi io con i nervi già a mille.

<<Nulla di che Cristel, tranquilla.>>
Cerco di tranquillizzarmi lei.

<<Rispondimi. Non farmi innervosire.
So che c'era qualcosa che ti faceva stare male, ricordi te l'avevo detto, l'avevo capito, mi è bastato guardarti negli occhi per capire che c'era qualcosa che non ti faceva star bene.
Ma non pensavo un ragazzo, il tuo.
Cosa ti ha fatto? Dimmelo>>

Ero furiosa, ero furiosa. Cosa le faceva.

<<Usava la violenza con me, mi usava sempre, ero la sua macchina del sesso. Mi prendeva con la forza e mi costringeva a soddisfarlo. Non credo che lui mi amasse, se mi amava non si comportava così. Se per lui amare significava quello, beh, non è il tipo di amore che io voglio nella mia vita.>> Disse lei.

Cosa? Usava la forza? La costringeva a soddisfare le sue cose del cazzo?
Figlio di puttana. Ecco cosa aveva Isabel. Lo sapevo che qualcosa non andava. Lo sapevo. Ero nervosa.
Mi alzai e diedi un pugno nel muro.

<<Cazzo Isabel. Ti sfruttava Isabel, usava la forza e tu, tu ti senti in colpa per avermi baciata? Per una cosa che tu hai voluto. E non lo hai ancora lasciato. Ragiona.>> esclamai io.

Non rispondeva, aveva lo sguardo abbassato, e le lacrime iniziarono a rigarle il viso.

<<Cosa aspetti a lasciarlo? Non ti merita. Meriti una persona capace di farti sorridere, capace di farti star bene. Che con te non ci fa solo sesso, e non pretende soddisfazioni, ma che con te faccia l'amore e ti coccoli alla fine di ciò.>>  dissi io senza staccare gli occhi da lei.

<<Non mi merito quello, io l'ho sempre trattato bene, non l'ho mai lasciato credendo che forse cambiava, ma nulla, lui non cambiava, ed io, smisi di amarlo, anche se capì che amore non era, era solo affetto>> abbassò lo sguardo lei.

<< Meriti un'amore come quello delle favole. Meriti tutto questo.
Perché tu sei una bella persona e non meriti del male. Da quel giorno che ti ho vista, da quella foto, capì che avevi bisogno di qualcuno che ti salvasse. Non so se tu vorrai, non so se sarò io la persona che condividerà il resto della vita insieme a te, ma a me non mi importa, io ti salverò, io ti proteggerò.>>

Vidi le sue lacrime non smettere di scendere.
La avvicinai verso me e la abbracciai, la tenni stretta me.
Adesso era mia. Non avrei mai osato far avvicinare qualcuno a lei.
L'avrei protetta, da tutti e da tutto.

Mi staccai dall'abbraccio.
Mi avvicinai e le poggiai le mie labbra sulle sue. Fu un bacio semplice, a stampo, ma pieno d'amore.
Lei ricambiò.
Ci staccammo.
Eravamo fronte contro fronte.
E mi sorrise.
Dio come era bella.

Due destini uniti da una foto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora