Capitolo 2

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Mi sedetti, dopo pochi minuti arrivò il cameriere.

«Cosa vuole ordinare?» disse il cameriere tirando fuori il suo taccuino.

«Grazie vorrei un involtino al pistacchio e da bere un the alla pesca, preferibilmente EstaThe se c'è» dissi.

Poi c'è da dire che mi drogo di the alla Pesca, ne bevo un sacco al giorno.

Morirò per questo, ne sono sicura.

<<Mi dia pochi minuti e sarò subito da lei>> disse il cameriere.

Aspettai l'arrivo del mio ordine. Ci mise qualche minuto, arrivò.

Appena vidi spuntare il cameriere, sorrisi.

Sorrisi all'idea che finalmente avrei saziato le mie papille gustative.
E in modo molto più particolare, il mio stomaco.

Lui si, che sarebbe stato felice.

<<Ecco a lei, serve altro? >> disse, facendomi un sorrisino.

<<Nono va bene così, grazie mille>> gli dissi io. Mi limitai a rispondergli così.

Mentre mangiavo, pensavo ad oggi.

Decisi di sfogliare le foto che avevo scattato questo pomeriggio.

Erano davvero belle, sfogliai e sfogliai.

Ogni volta io non faccio mai una foto soltanto, ne faccio più di 100 ad ogni cosa, poi arrivata a casa mi sarei messa davanti al computer a scegliere quale meglio sia venuta, per poi cancellare tutte le altre.

Sfogliavo e sfogliavo.

Fino a quando, notai una foto in particolare che mi fece sentire una fitta al cuore, e non so per quale motivo.

Mi ricordo che mentre camminavo per le strade del paese, restai davvero affascinata dalla vetrata di un locale, era tipo un ristorante, e quindi decisi di immortalare il tutto, senza farmi nessun tipo di problema se c'erano persone dentro.

Nella foto, a parte la vetrata, davvero ben decorata, al suo interno c'erano un sacco di persone, ma io notai una ragazza in particolare.

La ragazza era seduta ad un tavolo, con una mano che fermava le pagine di un libro, ed i suoi occhiali appoggiati accanto al libro, intenta forse ad aspettare il suo ordine, lo sguardo diretto fuori, perso nel vuoto, era pensierosa, i capelli castani, con una ciocca che le rigava il viso, gli occhi di un azzurro cielo, molto acceso, erano un incanto.
Un viso tremendamente dolce.

Afferrai, le mie cose, la giacca e la fotocamera, mi diressi correndo verso la cassa <<Si tenga pure il resto>> dissi scaraventandomi fuori dal bar, sentivo tutti gli occhi puntati addosso a me, in effetti, stavo correndo come una pazza squilibrata.

Non sapevo quello che stavo facendo.
Ma dovevo vedere quella ragazza.
Correvo, senza sosta, pur di trovare quel locale, pur di vedere quegli occhi che mi restarono fissi in mente.

Corsi a lungo, sentivo che da un momento all'altro sarei svenuta se avessi continuato, ma per fortuna...

<<ECCOLO>> esclamai.

Mi avvicinai alla vetrata, e cercai con lo sguardo quella ragazza.

E non potevo credere ai miei occhi...

Due destini uniti da una foto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora