Capitolo 1

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Mi chiamo Cristel, Cristel Johnson.
Ho 22 anni. Vivo da sola, in una casa comprata dopo anni e anni di sacrifici e di risparmi, da quando la mia famiglia mi buttò fuori per via del mio orientamento sessuale, sono lesbica.

Non mi accettarono, mi diedero della malata, e mi buttarono fuori.

All'inizio la presi malissimo, ma poi col passare del tempo capii che era meglio cosi.

Sono felicissima all'idea di non condividere casa con esseri del genere.

Lavoro nel settore fotografico.

La fotografia mi aiutò, e ancora adesso mi aiuta, nella vita.
Quando ho delle ricadute, quando mi sento giù, quando ho bisogno di sentirmi libera, mi basta una fotocamera in mano per far passare tutto.

All'inizio era tutta una passione.
Amo uscire con la mia fotocamera in mano e immortalare tutto.
A parer mio, tutto quello che ci circonda, ha una propria immensità, bisogna guardare tutto, da una prospettiva diversa, per vedere realmente cosa abbiamo davanti, quello che ci circonda, dagli oggetti fino alle persone, tramite la fotografia si riscopre la loro anima.

Un giorno mi dissi:
«Ma se con questa mia passione riesco a guadagnare qualcosa?»

Provai, e andò alla grande.
Adesso, sono molta richiesta per shooting e molto altro.

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«Ottimo, abbiamo finito, ti chiamerò quando le foto saranno pronte»
Dissi, stringendo la mano ad una ragazza che aveva appena finito uno shooting.
La accompagnai alla porta e la salutai.

Chiusi la porta e mi misi a spalle a muro, chiusi gli occhi e presi un respiro. Ero un po' stanca.

Mi avvicinai alla scrivania e mi sedetti. Un pensiero mi passò in mente.

Eccoci, ci risiamo.

Pensai a quando sfortunata potevo essere nella mia vita.

Una lacrima, mi rigò il viso.

Pensai alla morte di mio padre.
Mio padre morì quando avevo solo 15 anni e da quel giorno mi crollò tutto il mondo addosso.

Pensai alla mia famiglia che non accettandomi per quello che sono, mi buttò fuori casa.
Un giorno mia madre scoprì un video dove veniva raffigurata una scena:
Io che davo un bacio ad una ragazza.
Quella che adesso è la mia ex ragazza.
Da quel giorno vidi odio, ribrezzo e disprezzo nei miei confronti.
E mi fece stare male. Molto male.

Pensai alla mia Ex Ragazza.
Con la quale ho condiviso 1 anno della mia vita.
Ma alla fine capii, e forse un po' troppo tardi, che l'unica tra le due, ad amare, ero io. Solo ed esclusivamente io.

La lasciai, e ci restai molto male.

Da quel giorno misi una corazza di cemento armato attorno a me, attorno al mio cuore. Che nessuno sarà mai in grado di distruggere.
Mi dissi, non ti devi mai più affezionare a nessuno, mai più innamorarti, mai più.
Mai più.

Da quel giorno cambiai radicalmente carattere, diventai dura, la cosiddetta ragazza senza cuore, così mi chiamavano.

«BASTA» dissi con un filo di voce per poi asciugarmi le lacrime.

Presi la mia giacca, afferrai la mia fotocamera, e uscii.

Quello di oggi era il mio ultimo shooting, non avevo altre persone in programma.
Finii alle 17:30 e mi sono potuta permettere di uscire.

Passai un sacco di tempo. Le ore volavano.

Si fecero le 19:00.

Strade, traverse, percorrevo tutto con la mia fotocamera in mano, mi sentivo l'anima in pace, fotografai un sacco di cose, mi sentivo rasserenata.

Nessuno ha idea di quanto bene mi fa fotografare il mondo. Da lì, si percepisce la realtà della vita.

I miei pensieri furono improvvisamente interrotti da un rumore che proveniva dal mio stomaco.

Perfetto, ho fame.

Cercai un bar, quello più vicino a dove mi trovavo io in quell'istante.

Dopo averlo trovato, entrai.

Due destini uniti da una foto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora