Capitolo 1

2.5K 106 2
                                    

Il messaggio del comandante ci avvisò dell'imminente atterraggio, del mio ritorno a casa.

Sospirai e mi feci coraggio.

Uscì dall'aereo.
La prima cosa che feci fu respirare quell'aria così fresca, frizzantina e vivace che circola per la mia città.

Tra le cose di cui avevo un estremo bisogno, è di inondare le mie narici del profumo stupendo del Mar Mediterraneo.

Semplicemente unico.

Alla stazione dopo aver preso la mia valigia, pochi minuti dopo.

All'incirca quindi metri da me, c'era mio fratello.
Intendo ad alzarsi in punta di piedi per trovarmi.

Lo trovai prima io.

Lasciai il manico della valigia e corsi verso di lui, saltandogli in braccio.

Da sempre sapevo di poter ricevere da lui, tutto l'amore possibile.

"Tutto bene?"
Fu la prima domanda, di una lunghissima serie.

"Purtroppo si e no.
Però vorrei spiegarti a casa"
Quello non era per niente il luogo adatto e soprattutto abbastanza privato da poter parlare dei miei problemi personali.

Riccardo una cosa che ben sapeva era della meschinità delle persone, quanto gli piaceva parlare, mettere zizzania e puntare il dito contro il prossimo.

Esattamente per questo motivo i nostri genitori, o quelli che per me dovrebbero essere adottivi, ci avevano cresciuto con il valore della: privacy, riservatezza e rispetto.

Da loro ho come frase giornaliera "non fare agli altri ciò che non vuoi fatto su di te".
Credo sia una tra le frasi più importanti e significative per me.

Grazie a ciò Riccardo non mi chiese altro e annuendo, mi portò a casa.

In macchina si parlò solamente del viaggio.

Anche se, potevo comprendere e notare quanto fosse agitato, preoccupato e curioso.

Non appena varcai la soglia della proprietà privata di mio fratello.

Quest'ultimo diede libero sfogo ai suoi pensieri.

"Adesso posso sapere che succede?"
Chiese con fare particolarmente ansioso.

Non sentivo la piccola di casa gridare, probabilmente eravamo soli.

Forse era meglio così, avrei avuto a mia completa disposizione mio fratello e la calma per riflettere e spiegare al meglio la situazione.

"Purtroppo le cose tra me e Nicolas non vanno molto bene"
Risposi.

Riccardo si rabbuiò molto in viso, questo non fece altro che rendermi triste.

Ma non per questo dovevo tirarmi indietro.

"Devi sapere che è molto nervoso e questo non gli ha mai fatto bene.
È diventato irascibile, aggressivo, distratto ed io avevo pensato che forse un po' di spazio gli avrebbe fatto solamente bene.
Ma non lo nascondo, altrimenti sarei ipocrita, di avere dei dubbi.
Altrimenti non me ne sarei andata di casa, come una ladra"
Praticamente era così.
Me ne andai nel cuore della notte per non farmi vedere.

Ecco fin dove mi ero spinta.

Sospiro, chiuse un attimo gli occhi, mostrando il suo dispiacere.

"Qualcosa di positivo?"
Rise per spezzare quella tensione mia e sua.

Beh, ovviamente avevo una buona notizia.
L'unico problema era la mia indecisione.

Aimè, amo troppo mio fratello e se vederlo sorridere equivale a renderlo partecipe della mia gioia perenne.

Non avevo nulla contrario.

"Hai presente quando ti hanno detto che saresti diventato presto papà?"
Domandai sorridendo.

"Certo, un'emozione come quella non si potrà mai dimenticare"
Disse con fare ovvio e felice al solo ricordo.

"Bene.
Ora non sarà mai paragonabile a quello, ma preparati perché presto diventerai zio"
Avevo parlato in un modo talmente tranquillo da lasciarlo di stucco.

La sua reazione fu stupenda.

Fermo a metabolizzare la notizia e verificare la veridicità delle mie parole.

Mi conosce bene, sa quando scherzo e quando no.

Mi trovai fra le sue braccia, sentendo il suo cuore battere all'impazzata per la felicità.

Un amore impossibile 4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora