Capitolo 82

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È un brutto periodo, sorry.

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Diedi alla luce la bimba più bella del mondo, con tantissimi elementi presi dal padre.

Capelli chiari, occhi azzurri, carnagione molto chiara, per quanto riguarda la forma del naso, la forma delle labbra ed il taglio degl'occhi ha preso da me e ne sono felice, vedere una parte di te rispecchiata sui tuoi figli.

Agnes pesa sui 3,57 kg, la più piccola del reparto. Gode di ottima salute, la sto già allattando, Giorgio invece dorme qui con me.

Nicolas sta sistemando le carte per la nascita della piccola.

Da mezz'ora erano arrivati tutti anche le future mamme.
Alexis e Ingrid sono in stato interessante, l'ultima ci sperava già da un po', per quanto riguarda la moglie di Riccardo è successo.

"A quanto pare è periodo di bambini qui eh"
Disse Finn non appena entrò nella mia camera. Salutò sua moglie con un bacio a stampo e poi si avvicinò, portando delle pizzette per gli altri, erano venuti qui senza aver pranzato.

Dopodiché prese Giorgio in braccio, facendo molta attenzione a non svegliarlo.

"Eccomi"
Arrivò Nicolas, il suo respiro è corto, l'affanno. Che abbia corso per venire qualche minuto prima.

I nostri parenti gli fecero gli auguri, ringraziò e venne verso noi due.

"Sei stata bravissima"
Guarda incantato la nostra piccola, il nostro raggio di sole.

Toccava delicatamente la sua testolina, mentre prende ancora il latte.

"Siamo stati bravissimi"
Lo corressi, non era solo merito mio.
Anzi.

"Ovviamente io sono stata più brava di me. Ma sorvoliamo"
Volevo sorridere un po', anche per dargli fastidio come al solito.

"Sisi, vedi di riposare"
Antipatico. Però è troppo dolce al momento, con quegl'occhi, quel tatto, così delicato, dolce e pieno d'amore.

Quando Nicolas prese Agnes, chiesi a Riccardo di far distendere il mio principino accanto a me.

Nicolas mi ha raccontato che stanotte non voleva dormire, temeva che partorissi di sera e voleva essere lui il primo a saperlo.

"Il mio piccolo cucciolo"
Lo strinsi a me, coccolandolo.

Mi era mancato un sacco in quei pochi giorni rimasta in clinica.

I miei nipotini avevano una festa di compleanno di loro amichetto e sarebbero venuti più tardi a vedere Agnes, le mamme non volevano, ma io non volevo che i bambini perdessero un pomeriggio di divertimento.

Rimasero con noi dalle tre alle quattro ore, alcuni se ne andarono prima, altri cercarono di farmi compagnia fino all'ultimo.

Stavo per buttarli fuori io stessa, non solo perché erano stanchi, soprattutto perché volevo restare da sola con la mia famiglia, con la mia splendida famiglia e salvare questo momento per il resto della nostra vita.

Solo noi quattro a ridere, scherzare, gioire, restare uniti per amarci sempre.

Giorgio quando si è svegliato, mangiò qualcosa e poi iniziò a guardare ogni secondo la sua sorellina dicendo alle infermiere.

"No bua! Agnes è piccola"
Ridevamo e restavamo sorpresi da tanta dolcezza, consapevoli che col tempo sarebbe rimasta, anche se, prima o poi sarebbe volato qualche arredo della casa, considerando chi sono i genitori.

"Ti amo"
Conclusi la giornata con questa splendida frase. Ciò di cui avevo bisogno.

Un amore impossibile 4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora