Capitolo 7

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"Buonanotte"
Dissi, prima di andare a letto.

Mandai un messaggio a Fede, alle quattro di notte.

Domani verso le sedici, volevo incontrarla, così per vederci, parlare e mangiare un gelato.

Non vedo l'ora di mangiarmi quel gelato.

Mi addormentai sognando quel bel dolce, al pistacchio con granella e con del cioccolato sopra.

Potevo sentire il mio stomaco brontolare tutto il tempo, mentre dormivo.

Mi svegliai con un dolore insopportabile per tutto il bacino.

Mi girai stranita, cercando di capire da che cosa era scaturito questo mio fastidio.

Nicolas.

Stringeva il suo braccio attorno la mia vita, che era compressa quanto una sottiletta.

Nei piccolo gesti tenta di mandarmi dei messaggi, vuole che resti.

Forse dovrei vedere come si comporta in questa settimana, due settimane e successivamente si vedrà.

Sogno di essermi sbagliata.

Sempre.

Ero indecisa se continuare a star così o mangiare qualcosa.

Ho già fame.

E se andassi al bar?
Un bel panzerotto alla crema, caldo.

Ahh!

Il paradiso, in un dolce.

Però, la pigrizia dell'ultima ora mi impediva di fare un singolo movimento.

Quindi, il letto era comodo, avevo sonno e fame, Nicolas non accennava a lasciarmi, sommando, il risultato è.

Dormire!

Con molta poca nonchalance, mi lasciai cadere di schiena contro il materasso.

"Fame?"
Domandò, svegliandosi.

Ogni volta che parla con me è per chiedermi se ho fame.

Insomma, non è tutta colpa mia, c'è un'altra vita dentro di me.

"Non solo e comunque non posso essere sempre affamata.
Prima o poi dovrà passare"
Dissi con fare obbietta a tutta questa mia dipendenza dal cibo.

Nicolas rise facendomi intendere che non sarà così.
Data la sua esperienza con la sorella.

"Nel suo DNA vi è il 50% di quello della mia famiglia.
Quindi, stai combattendo una battaglia persa in partenza"
Incoraggiante, veramente.

Diventerò una mongolfiera!

"Ti va di uscire?"
Forse non è una pessima idea.

Un po' di movimento, aria pulita, compere!
E forse anticipare la mia uscita con i miei amici.

Potrei anche controllare le lezioni che mi mancano e come recuperare quelle perse.

"Em.
Si"
Risposi.

Iniziammo a lavarci e prepararci.

Presi una salopette di jeans a pantaloncini, un top bianco, un po' scollato devo dire e delle Superga del medesimo colore.

Decisi di non coprire in modo eccessivo il mio viso col trucco.
Col piega ciglia sistemai quest'ultime, coprì con un correttore le mie occhiaie.

Successivamente feci un twist con i miei capelli, prendendo il mio ciuffo e girandolo su se stesso, fermandolo con due o tre mollette.

"Yo estoy pronta para salir"
Annuncia felicemente in spagnolo.

Ovviamente Nicolas mi guardò stranito, perché non capì una mazza.

Riccardo mi stava rimproverando tramite messaggi.

Aveva ragione, potevo scrivergli qualcosa.
Invece me ne sono andata e non gli ho più lasciato mie notizie.

Gli chiesi scusa, mentre Nicolas stava ordinando tre gelati.
Uno al cioccolato, un altro al pistacchio e l'ultimo alla vaniglia e nocciola.

"Non posso avere sempre fame"
Il ragazzo biondo di fronte a me continuava a prendermi in giro, per le mie due ordinazioni.

"La colazione è il pasto più importante della giornata"
Mi difesi.

"Stupido"
Commentai il suo atteggiamento da spavaldo, nella speranza di non farmi sentire.

"Disse Einstein"

Spero vi piaccia.

Un amore impossibile 4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora