Un amore impossibile 4

Capitolo 64

Stelline! Scusate il ritardo, ma nel paesino di mio padre nella scorsa settimana c'è una festa molto importante, purtroppo sono potuta andarci di sera unicamente queste sere che non ho pubblicato. Con orari assurdi, uscire vero le 19 e tornare alle 2 o uscire alle 17:30 e tornare alle 23.

Ero distrutta
Detto ciò, vi do una, o almeno spero, una bella notizia. Purtroppo o per fortuna, ancora ci vuole un Po prima di arrivare alla fine, quindi il libro sarà più lungo degli altri.

Buona lettura!

😱😱😱😰😰😜😜😜😜😜❤❤❤❤

Il cuore batte forte, il sudore cola lungo la fronte, il collo e la schiena.

Il cervello sembra fermarsi quando è in momenti come questi che dovrebbe darti una mano ed aiutarti a prendere in mano le redini.

Giorgio e Nicolas, io devo aiutarli, ma come? Come posso? Sono troppo debole. Non posso combattere ancora, non posso superare un ostacolo come questo. È impossibile. Ho dei limiti anch'io.

Prima di spegnersi del tutto, il mio cervello, mi ha dato il buon consiglio di chiamarlo, così da aiutarmi col bambino mentre io parlavo con i superiori.

"Matthew togli quel giocattolo di lì per favore, devo lavarlo"
Non vorrei che Giorgio se lo mettesse in bocca e prendesse dei germi. Ci manca all'elenco che si senta male.

Il mio amico ha lanciato quel pupazzetto, con molta poca delicatezza, per lo meno ha fatto come ho detto.

Tenevo sempre un numero d'emergenza. Un numero della sede nella quale lavora Nicolas, potranno aiutarmi solamente in casi di emergenza.

Dopo quella chiamata, tra l'altro spaventosa, credo di averne ogni diritto.

"Salve sono la moglie di"
Hanno riattaccato? Riattaccato? Oh no, sono una madre da sola, con un bambino che piange perché gli manca il padre, il quale ha permesso di restare ferito gravemente da quanto mi è stato riferito al telefono ed ora senza sapere nulla di lui, riattaccano? Hanno sbagliato, giornata, momento e persona.

"Matthew, prova a metterlo nel passeggino e fare un leggero movimento, forse ha sonno"
Sono una pessima madre, delegare il mio dovere ad un altro.

Matth in silenzio faceva ciò che gli chiedevo, gli sono molto grata del suo aiuto. Non lo dimenticherò.

Richiamai. Nessuno rispose. Ripetei la chiamata. Nessuno prese il telefono. Riprovai. Nessuno accettò la chiamata. 

"Devo, devo convincerli"
Avevo il fiatone per la rabbia, avevo il fiatone per la paura. L'incubo cresceva in me, perdere mio marito senza saperne nulla.

"Il piccolo dorme, una soluzione si trova sempre"
Ringraziai Matthew per il suo aiuto prezioso, quest'ultimo chiese di restare e di aiutarmi. Rifiutai la gentile offerta, dovevo pensarci io e poi non devo dargli false speranze.

Adesso devo pensare a mio marito.