Capitolo 32

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Ci siamo!

Devo, anzi, dobbiamo farcela.
Non abbiamo faticato tanto per una mia debolezza.

Testa alta, la mia vita sta prendendo una svolta grandiosa e stupenda.
Perché tirarmi indietro?

Rinuncerei a tanto, a ciò che è scritto nel mio sangue e richiede il mio cuore.

I ragazzi, ad un colpo di tosse del padre, portando molto rispetto a lui, si siedono subito.

Super tesi, si scambiarono degli sguardi fra l'incertezza e la paura.

Mio, meglio, nostro padre precede, Agnes, me e Nicolas.

"Ancora nervosa?"
Domanda premuroso il mio ragazzo.

"Rilassati, se qualcosa andrà male ci sono io qui.
Prometto che ce ne andremo subito"
Come fa ad essere così perfetto!

Il mio cuore si che ha buon gusto e soprattutto non si sbaglia.

"Sono proprio fortunata ad averti eh"
Sorrisi, rovinando la sua capigliatura, senza neanche un capello fuori posto.

Ora resterà infastidito, ma questo è il mio lavoro.

Rompergli le scatole!
Se non lo faccio io, chi potrà?

"I capelli!"
Ecco, si lamenta subito e prova, inutilmente a sistemarli.

Perché inutilmente?
Non lascerei mai che tornasse al suo ordine maniacale.

"Ragazzi, ora o mai più"
Agnes, è costretta ad interrompere quel momento ricolmo di gioia e serenità.

Purtroppo ha ragione, non si può creare un altro momento come questo.

Dimostrando a me e a tutti il nostro amore, forza ed unione.
Stringiamo le mani, un bel respiro profondo e via.

La prima cosa fu il loro sguardo ripugnante e colmo di odio nei miei confronti.

Sono udibili i panni miei e degli altri due in piedi.

Una volta preso posto, vicino ai proprietari della casa.

Mi resi conto dello sguardo, fisso su di me, del più grande dei tre.

Mette paura, comunque non abbassai lo sguardo.

Vi è come una sfida, una guerra aperta, iniziata da lui.

"Quindi questa ci vorrebbe rovinare eh?"
Poco dopo parlò e riuscì ad abbatermi.

Lo sapevo già.
Sarebbe successo, ma non ci potrai mai fare l'abitudine.

Quando senti queste cose, non fai altro che proteggerti, sperando che sia solo un momento, che un domandi sarete una famiglia unita e ti accetteranno.

Altrimenti non potrà altro che essere un incubo.

E non potrà che essere tutto inutile.

"Damien!
Che modi sono!"
Per darci una mano con la lingua, inesistente fra le nostre conoscenze, abbiamo chiesto di parlare in inglese, la lingua universale.

Damien replicò qualcosa, ovviamente poco carino nei nostri confronti, notando il suo sguardo verso di noi, peccato che stesse parlando in tedesco.

"Marmocchio, non mi stai simpatico neanche tu, ma alla mia donna, devi portarle rispetto!"
Mi è sfuggita la situazione dalle mani, Nicolas era fuori controllo ed in poco tempo, colui in cui scorre il mio stesso sangue nelle vene, stava litigando col mio ragazzo e forse non si sarebbero fermati solo alla parole.

Si fronteggiano, gonfiando il petto d'orgoglio e mostrando chi di loro è il più forte.

"Mamma, papà.
Ho già detto che la colpa è la vostra.
Io ora me ne vado"
Mio papà era troppo impegnato con quei due scemi.
Inoltre Nicolas non voleva darmi ascolto.

Così seguì la ragazza dai capelli biondi, l'unica che sembrava disposta a parlarmi.
Potevo comunque tentare.

Sono tornata!
Grazie a tutti quei bellissimi messaggi.

Ora sto un po' meglio e nonostante i vari compiti, non vi voglio lasciare più.
Vi voglio bene❤

Un amore impossibile 4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora