Capitolo 2

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NICOLAS'S POV.

Questa notte ho dormito veramente male, sentivo perennemente freddo.

Ma continuai a dormire, a stare fermo, per non dar fastidio a Giulia.

Provando a cancellare quell'idea malsana della mia ragazza.

Io non sono nervoso o diverso, è lei che pensa male.

Ancora non volevo aprire gli occhi, volevo restare sdraiato ancora per molto.

Ma, la giornata davanti a me era lunga.

Decisi di stiracchiarmi.

Giulia ancora dormiva, forse è meglio svegliarla.

"Giul.."
Il suo nome morì nella mia gola.

Evidentemente mi sbagliavo, si era alzata prima di me e spero che stia preparando da mangiare.

Ho già fame.

Mi alzai dal letto, sorridente.

"Buongiorno!"
Urlai, entrando in cucina, dove le miei idee morirono.

Lei non era lì.

Forse era in bagno, pensai.

Scartai quell'idea, di nuovo, un'altra.
Quando vidi un foglio con una calamita a forma di cuore sopra.

Che sorpresa carina.

Ignaro di cosa potesse esserci scritto.

Sorrisi, immaginando delle parole dolci e qualche accenno a fare pace.

Io voglio fare pace con tutto il cuore.

Il giorno, nonostante fosse esausta, come da un po' di tempo, era iniziata nel migliore dei modi.

Fino a quando, i miei occhi iniziarono a leggere, la mia mente capì che tutto stava andando a rotoli.

Senza che io potessi far niente.

Mi aveva lasciato.
Mi aveva abbandonato.
Avevamo rovinato tutto.

Se sono così mostruoso, adesso voglio proprio dar sfogo a questo mostro.

Vuole o no, lei ha mio figlio in grembo, ho il diritto di sapere tutto ciò che gli riguardi.

Alla fine lo ha scritto, quando si tratta di mio figlio, posso contattarla.

Inutile dire che mi arrabbiai e molto, l'unica cosa che lasciai intatta fu la sua lettera di merda.

"Si Ingrid, se n'è andata"
Chiamai mia sorella, solo lei poteva aiutarmi.

"Ho capito, ma adesso mi fai leggere quella lettera?"
Mi domandò per la miliardesima volta.

Ma da che parte stava?

"Scusa, ti ricordo chi dei due è tuo fratello"
Le dissi con astio.

Sbuffò.
"Sei un bambino.
Nicolas se non mi dici cosa ti ha scritto non posso aiutarti.
Ovvio che ti voglio bene, ma non prendiamoci in giro.
Giulia è più matura di me e te, di certo non è tornata a casa per l'ebbrezza di alzarsi presto e scappare come una ladra"
Mia sorella aveva ragione.

Avevo paura del suo giudizio, ciò non mi fermò dal farle leggere quel pezzo di carta.

"Fratellone tu sei sicuro di aver letto solo cazzate?"
Chiese dopo aver posato la lettera sul tavolo.

Annuì.

Sorrise, mi abbracciò.

"Non c'è niente di male ad ammettere di essere un po' nervosi.
Ma vedrai che si troverà una soluzione"

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Spero vi piaccia!

Grazie per tutti i vostri bellissimi commenti💖❤

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