Capitolo 26

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Agnes, mia madre, decise di farmi incontrare mio papà.

Noto di aver ancora difficoltà a chiamarli con i nominativi che meritano, geneticamente parlando.
Senza di loro non sarei qui, non sarei in dolce attesa, non starei pensando al mio matrimonio, anche se al momento non ci abbiamo ancora pensato seriamente.

Colpa mia, Nicolas vorrebbe trovarsi a casa, a lavoro, in qualche mia visita ginecologica che per l'appunto avrei dovuto fare qui, ma sono troppo fedele alla dottoressa che mi segue fin dall'inizio.

Ho delle visite arretrate, fa niente.

Non ho la minima intenzione di fidarmi...
Questo non è il mio paese, non è la mia gente.

Sto prendendo peso, in modo spaventoso, so perfettamente quanto sia normale e giusto l'aumento di peso, solo che, ti stai accanto ad un ragazzo stupendo, in forma e senti la tua autostima calare a picco.

Agnes ci aveva dato l'indirizzo per arrivare ad un parco, luogo del nostro incontro.

Ci fu un piccolo problema, non conoscendo queste strade, in poco tempo, ne io ne Nicolas sapevamo dove andare.

E dopo una piccola discussione, perché lui si rifiutava, come la maggior parte dei maschi, a chiedere delle benedettissime indicazioni.

Anche se riuscimmo ad arrivare con mezz'ora di ritardo, eravamo li e percepì le medesime forti sensazioni nel venire a conoscenza di avere una famiglia.

Agnes tratteneva colui che dovrebbe essere suo marito, mio padre.

Il signore si alza di continuo, è nervoso, forse non voleva neanche essere qui, vedermi e lasciarsi rovinare la vita da un'estranea.

Perché negli ultimi giorni, ero così pessimista, stavo conoscendo una realtà che non mi era mai appartenuta.

"Salve"
Dissi con un sorriso e con grande incertezza dentro di me.

Agnes sorrise a sua volta e mi strinse a se.
Quel giorno aveva un profumo simile al mare, trasmettendo quella medesima freschezza e con una piccola fragranza di fiori.

"Come state?"
Ci chiese, una volta sciolto questo nostro legame.

"Bene"
Disse il mio ragazzo, stringendole la mano.

Ora si passava alla parte più importante.

Quell'uomo non smetteva di guardarmi, voleva entrare dentro la mia anima, il mio cuore col singolo sguardo.

Sospiro, sperando che sia solo un momento, che non capiterà mai più una situazione come questa e di sorridere in futuro, al ricordo di tutto questo.

"Giulia, lui è Alfred.
Per abitudine lo chiamo Alf, ma tu prenditi il tempo di cui hai bisogno.
Dobbiamo darci sostegno l'un l'altro"
La donna è molto più solare, serena e sciolta dalla scorsa volta.

Questo particolare mi aiuta molto, rende più tranquilla anche me.

A differenza del marito teso.

Fra loro due, Agnes mi trasmette serenità, l'uomo riesce a distruggere quelle emozioni positive.

"Alf, lei è Giulia"
Mi avvicinai, stringendo quella mano grande e fredda a causa del clima della Germania.

"Tutto ok?"
Stava pensando a cosa chiedermi, così se ne uscì con una delle tante domande prevedibili.

"Em si"
Continuai ad essere ansiosa, intimorita dalle sue considerazioni, dalla sua statura notevolmente muscolosa ed alta.

"Vuoi, mangiare qualcosa?"
Fu come un colpo a ciel sereno.

Nicolas ormai sapeva quando avevo fame, iniziava a farci l'abitudine e dal quel che mi riferiva e faceva notare, gli piaceva vedere il mio attuale essere mamma.

Probabilmente non sapeva cosa dire ed ha pensato che un dolce, non sarebbe stato male.

"Onestamente, si, perché no"
Affermai, accettando il suo invito.

Ci portarono in una pasticceria, dove c'è di tutto.
Crepes, bignè, croissant, cestini alla frutta, paste di mandorle e quant'altro.

Le mie papille gustative ed i miei occhi fremevano, non aspettavo altro che mettere qualcosa sotto i denti.

E mi sa proprio che qualcuno è molto goloso.

Agnes prese il braccio di Nicolas per accompagnarla a prendere i posti a sedere.

Rimasi sola con i miei dolci, anzi non propri sola.
Alfred era lì con i suoi occhi che non avevano tregua, era perennemente rivolti verso il mio corpo.

"Cosa preferisci?
Offro io"
Mi sollevai, ammirando colui che mi ha donato la vita.

E nonostante il tempo, la poca conoscenza, sono fermamente convinta di poter costruire quello che non c'è stato.

"Beh, se ne sei sicuro, vorrei una crepes alla nutella e farina di cocco"
Risposi.

"Ottima scelta, credo che prendo lo stesso"
Strizzò l'occhio destro verso di me, non feci altro che sorridere.

Qualche minuto più tardi, persi fra le chiacchiere e arrivarono le nostre ordinazioni.

"Sei molto golosa vero?"
Agnes mi guardava con uno sguardo tenero, lo stesso di ogni mamma che guarda la figlia mangiare il gelato.

Nicolas invece, come sempre ormai, prima aspettava che finissi di mangiare e poi pensava a se.

"In realtà, è un'altra persona gelosa"
Commentò, rimanendo sul vago il mio ragazzo, al quale strinsi la mano.

Il cuore prese a battere forte al sol pensiero di poter avere una famiglia con lui.


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Allura, per il 2,15 k vorrei farvi un vero ringraziamento.
Stavo pensando al faq, nonostante sia senza social.

A voi va bene?
La storia vi sta piacendo?

Comunque io non sto allentando gli aggiornamenti per un mio piacere,ma perché non ci arrivo e devo pensare alla scuola ed alla mia vista.
Ma vi giuro che tutto ciò che faccio su Wattpad è vera e non ho la minima intenzione di lasciare questo libo❤

Un amore impossibile 4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora