CAPITOLO 4

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Jennifer

Ho la testa appoggiata sul quaderno, mentre il prof spiega,ho l'umore a pezzi, ho proprio bisogno di parlare con Scott..mi chiedo dove sia andato a finire,in questi due giorni è davvero strano, non vedo l'ora di chiedergli che succede.

Finalmente la tortura è finita, ripongo le mie ultime cose nello zaino ed esco dall'aula quasi l'ultima.
Incrocio lo sguardo di Monty, subito dopo mi accorgo che aggrappata al suo braccio, come una sanguisuga, c'è Jessica;allora cerco immediatamente di cambiare strada e improvvisamente vedo Scott e mi precipito verso di lui.

"Mi spieghi che succede?" Sbotto.
"Ho un problema a casa.."
"In che senso?"
"Mio fratello sta male.. Non volevo dirti nulla per non farti preoccupare."
"Dobbiamo andarci subito."

Gli grido. Mi volto e vedo che tutti mi fissano, tra cui anche Monty. Vorrei sprofondare.

"Io posso.. Tu invece devi rimanere qui, sola e questa cosa non mi va molto a genio."
"Perché devo rimanere?"
"Perché i tuoi genitori sono partiti per Londra e ovviamente hanno staccato il telefono.."

Tipico di loro.. Mi amano molto, ma gli affari, sono più importanti di me, invece con la famiglia di Scott, mi sento davvero a casa e non poter andare dal suo fratellino che è tutta la mia vita, mi fa stare parecchio male..

" Tu devi andarci. Io me la caverò, tanto è per pochi giorni, no?"
"Tre,solo tre.."
"Quando parti?"
"Ora i miei stanno per venirmi a prendere alla stazione.."
"Salutameli e mi raccomando aggiornami sulla salute del bimbo e dagli un bacio al mio fidanzatino."

Sorride e mi da un bacio

"Stai attenta vita mia."

Gli sorrido e lo guardo andare via.

Sono già due ore che Scott è partito, mi manca già un casino e sono molto in pena per il piccolo Harry.
Decido di smetterla di torturarmi, perché sicuramente tutto andrà bene, e vado da Nando's per bere un caffè.
Spero di trovare qualche faccia amica, magari Justin, magari Monty, anzi forse è meglio di no..No dopo quello che stava per succedere poche ore fa..
Senza neanche accorgermene sono già arrivata, mi siedo al tavolo e ordino un caffè macchiato,arriva dopo pochi minuti.
All'improvviso la  stanchezza  mi assale e bevo tutto il caffè d'un fiato, per poi uscire subito dopo dal locale.

Sento di nuovo tirarmi un braccio,solo una persona attira così la mia attenzione.

"Ormai è il tuo modo per farti riconoscere?"  Dico sarcastica e lui mi sorride.
"Beh, ancora non so come ti chiami"
"Jennifer, ma puoi chiamarmi Jen!"
"Io invece Montgomery,ma puoi chiamarmi Monty. "

Lo guardo senza dire una parola.

"Finalmente non sarai più la ragazza senza nome."

Replica.
Gli sorrido.

"Come mai sei tutta sola perora?"
"Scott è andato a casa sua per un po' di giorni, aveva problemi in famiglia"

Mi guarda con un ghigno.

"Posso farti compagnia se vuoi."
"No, sto bene anche sola."
"Non riesco a capire perché sei così prevenuta, voglio solo esserti amico. "
"Non voglio sembrarti sgarbata, ma la tua faccia non mi ispira molto fiducia.."
"La tua invece è perfetta."
Arrossisco.
"C'è qualcosa che ti tormenta,te lo leggo negli occhi."
Replica e io lo fisso.

"Una storia che mi porto dentro da una vita."
"Quale?"

Rimango in silenzio, sperando che capisca di cambiare discorso.

"Non ne vuoi parlare ok, sai anche io ho un qualcosa che.."
"Che ti tormenta? Si l'ho notato."

Lo interrompo.
Vedo la sua faccia sorpresa.

"Sei la prima che lo nota."
" O sono la prima a cui l'hai fatto notare."

Cambia decisamente espressione e abbassa lo sguardo. Ho capito che con questa mia frase l'abbia messo decisamente a disagio. Quindi svio il tutto.

"Fai parte di qualche squadra?"
"Si, sono nella squadra di  basket."
"Sai che io adoro il Basket?"
"Davvero? Appena ci starà qualche partita.."
"Si, già Justin mi ha invitato, grazie anche per il tuo invito eh."
"Ah.. Quindi vai a guardare lui."
"Non siete nella stessa squadra?"
"Si.. Ma.."
"Vengo per guardare te, se ti fa piacere."

Arrosisce leggermente. Sorrido.

Guardo l'ora, è tardissimo.

"Scusami Monty, ma sono già le 8 passate, ritorno in camera."

Lui sembra quasi dispiaciuto.
"Quindi sicura che non vuoi che venga a farti compagnia, magari ci guardiamo un film"

Ci penso per qualche attimo. Sinceramente odio stare sola..

"Dai, andiamo."
Sorride e sento il suono di una notifica,è il suo. Lui, a mia sorpresa spegne il telefono e mi segue.

Entriamo in camera, vedo la sua faccia leggermente sbalordita.

"Perché sei sorpreso?"
"Le nostre stanze non sono così.. Così.. Così grandi e poi noi comuni mortali non possiamo certo dividere la stanza con una ragazza e viceversa. "
"Eeemh.."
"Il papi è abbastanza ricco, no?"
"Mi vizia abbastanza. Ma preferisco evitare il discorso, se non ti dispiace."
"Vuoi evitare troppi discorsi tu, non dirmi che vuoi fare la misteriosa?"
"Ho letto da qualche parte che le ragazze misteriose sono molto più interessanti secondo il genere maschile. "

Dico ironica.

"Ma non è per questo che non voglio dirtelo."

Ribatto.

"E allora?"
"Come sei insistente, eh"
"Scusami."

Le mie labbra si allargano in un piccolo sorriso e lui ricambia.

"Che film ti va di guardare?"
"Horror. Non dirmi che hai paura?"

Mi domanda sarcastico.

"Non mi vanno molto a genio i film Horror, sinceramente."
"Vabbè ci sto io a proteggerti."
"Ah si? E da cosa mi vuoi proteggere? Dai fantasmi?"
"Da tutto quello che ti fa paura."

Guardo altrove e cambio discorso immediatamente.

"Ti faccio contento solo perché sei un ospite, ma non prenderci l'abitudine."

Mi sorride e ci buttiamo letteralmente sul piccolo divano, difatti siamo abbastanza vicini, ma anche abbastanza comodi. Ho un ginocchio poggiato sulla sua gamba e la sua mano mi sfiora quasi la nuca.
Ad un tratto si toglie la maglietta,io lo mangio con gli occhi,ha un corpo perfettamente scolpito e decisamente attraente.
Gli passo una birra e il film comincia è abbastanza intrigante quanto pauroso. In molte scene chiudo gli occhi e lui ride davvero divertito. Improvvisamente una scena del film mi fa saltare in aria, anche a lui provoca un certo trambusto. Chiudo gli occhi e lui mi tira  a sè e mi abbraccia forte.
Il mio cuore sussulta, lo abbraccio anche io, più forte,sono appoggiata al suo petto e  i nostri corpi sembrano un tutt'uno, tantochè sento  il suo cuore accelerare sempre di più.

"Perché il tuo cuore batte così forte?"  Domando.
"Non lo so nemmeno io, non l'ho mai sentito battere così.."

Alcuni attimi dopo ci allontaniamo immediatamente e imbarazzati ci alziamo dal divano.

Nata per brillareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora