Capitolo 2

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#Aurora POV
Non so per quanto tempo ho vagato.
Ho riguardato ogni posto in cui ho dei ricordi in questa città, ricordi che ora sembrano solo una grande presa in giro. Alzo gli occhi al cielo, non voglio piangere, ora è il momento di mostrarsi forte, mi sono mostrata fin troppe volte debole.
Il suono del mio telefono mi riporta alla realtà. Guardo il mittente, ma è un numero sconosciuto. Fino ad ora ho accuratamente evitato di rispondere alle chiamate di Elisa ed Alessandro. Non che lui abbia realmente insistito, dopo la seconda chiamata non ha più provato, mentre Elisa ha continuato fino a poco fa.
Spero che non abbia deciso di chiamarmi con un altro numero purché le rispondessi.
- Pronto? - la mia voce è diversa, spezzata dal dolore degli ultimi avvenimenti.
- Ciao, disturbo? Ho visto il tuo annuncio e io e le mie amiche stiamo cercando una coinquilina. - va dritta al sodo ed un sorriso appare sul mio viso.
- Ciao. No, nessun disturbo. Ti ringrazio per avermi chiamata, ho un disperato bisogno di un posto dove stare visto che da settimana prossima inizierò a lavorare a Roma. - spiego.
- Beh, e noi siamo alla ricerca di una coinquilina per dividere le spese e quant'altro. Puoi essere interessata ad una stanza quindi? -
- Assolutamente sì, grazie. -
- Se vuoi ti mando le foto, così vedi tu stessa cosa abbiamo da offrirti e vedi se ti piace. -
- In tutta sincerità, devo organizzare il trasloco per iniziare questo nuovo lavoro il prima possibile e preferisco avere un posto dove stare piuttosto che un anonimo hotel. E ho anche bisogno di avere un po' di compagnia, per me sarà un nuovo inizio, ma sono certa che anche se è una semplice stanza andrà benissimo. -
- Ti mando comunque le foto. E vedrai che ti troverai benissimo con noi, studiamo e lavoriamo. Poi se vorrai ti faremo conoscere meglio la città visto che noi ormai la conosciamo a memoria. -
- Grazie mille. - sorrido, è gentilissima. - Giusto per conoscerci meglio, ti dico che mi chiamo Aurora e ho ventinove anni. Verrò a Roma per lavoro, come ti dicevo, e faccio la manager. - le spiego brevemente.
- Che ne dici se facciamo una videochiamata? Così mi presento e ti presento anche le altre - propone lei.
La cosa mi fa sorridere. Per quanto la giornata sia stata dura, direi che ora sta prendendo un'altra svolta. Ci sono le cose positive: un lavoro, un posto dove stare e tre ragazze da conoscere.
- Certo, molto volentieri. -
Chiudiamo la chiamata e poco dopo ricevo una videochiamata. Non ho idea di quale sia il mio aspetto, ma decido senza alcun indugio di aprire la videochiamata. Mi trovo di fronte a tre ragazze sorridenti.
- Ciao a tutte, sono Aurora. - e muovo la mano in segno di saluto.
- Ciao, io sono Agnese, abbiamo parlato fino a poco fa e scusa se non mi sono presentata. - fa lei sorridendomi.
- Ehi, tranquilla. Eravamo prese in altri dettagli. -
- Beh, visto che siamo in videochiamata, penso potremmo mostrarle la camera che c'è libera, così si fa meglio l'idea. Un video credo che sia meglio di una foto, no? - propone una ragazza dai capelli rossi.
- Ottima idea- approvo.
Da quello che vedo, le tre sono in un salotto bello grande con tavolo da pranzo, due divani posti di fronte alla tv e c'è anche un bel tappeto. Mi piace molto perché sembra luminoso e credo che la luce di Roma sia molto particolare. Fin dal mio arrivo nella città, sono rimasta stupita oltre che dalla bellezza senza tempo anche dalla luce.
- Ah, io sono Beatrice, mentre lei è Marta! -
- Piacere di conoscervi. -
- Ora ti mostriamo la camera. - e Agnese si alza avviandosi per un corridoio. Vedo quattro porte e ne aprono una.
È una bella stanza, con un letto ad una piazza e mezza, un grande armadio e addirittura una scrivania.
- È perfetta! - e mi sento commossa.
- Sicura che ti piaccia? - domanda Marta.
Riesco solo ad annuire, sto per mettermi a piangere e non è il caso.
- Se ti fa schifo, dillo senza problemi. - aggiunge Beatrice, e riesce a strapparmi una risata.
- Direi che è perfetta per me, già mi ci vedo lì. - confesso.
- Allora ti aspettiamo! - mi dice Agnese.
- Settimana prossima sarò da voi, se non è un problema -
- Assolutamente no, sta tranquilla. La stanza è tua e ti aspettiamo a braccia aperte. Quando inizierai il lavoro? -
- Appena arriverò. Avrò giusto il tempo di sistemarmi un po' e poi firmerò il contratto. Penso che inizierò lo stesso giorno della firma o al massimo il giorno dopo, sembra una cosa piuttosto urgente. -
- Ma sai già di cosa ti occuperai? - domanda Beatrice.
- Tutti compiti manageriali per un artista che però non so ancora chi sia, probabilmente dovrò viaggiare molto. -
- Che bello! Ti piace molto il tuo lavoro vero? - chiede Agnese.
- Si nota molto? - e ridacchio.
Le tre annuiscono e io sorrido, - Sì, amo il mio lavoro e ho colto al volo quest'opportunità e lascerò questa città- e muovo la mano ad indicare ciò che mi circonda.
- Bologna? - tenta di indovinare Agnese.
- Ebbene sì. A parte che è arriva questa opportunità di lavoro, stasera mi è un po' crollato il mondo addosso, motivo per cui non vedo l'ora di andarmene. -
- Se vuoi parlare, noi ci siamo. Certo, capisco che ci conosci ancora poco, ma sicuramente avremo modo di conoscerci meglio e ho la netta sensazione che diventeremo molto amiche noi quattro. - asserisce Marta.
- Sono d'accordo con te. Sicuramente vi racconterò tutto, anche perché ho bisogno di essere circondate da persone nuove. Sono appena stata tradita dalle persone più importanti della mia vita e ora devo ricominciare tutto da capo, anche questa cosa. -
- Si vede che ci stai male. Ti dico una cosa, io sono un po' come te: non pentirti e non tornare indietro perché soffriresti ancora. Noi tre ci siamo trovate e sarà lo stesso per te, ci siamo sempre l'una per l'altra. - mi dice Agnese.
Ed è incredibile come io riesco a fidarmi già di loro. Non me lo spiego, però mi piace questa cosa.
- Hai già saputo capirmi e solitamente non è facile. Comunque so che mi troverò bene con voi, ho proprio questa sensazione. Voi invece che fate nella vita? - domando curiosa per spostare l'attenzione su di loro e non sui miei inutili drammi. E poi devo dire che sono curiosa di poterle conoscere meglio, sapere cosa fanno nella vita, se lavorano o studiano, se sono di Roma o si sono trasferite anche loro, se sono fidanzate o meno.
Sono la solita curiosa ma, come si suol dire, la curiosità è donna.
Prende la parola Marta, - Io sono di Roma. Ho viaggiato per un bel po' di tempo finiti gli studi, volevo capire cosa volevo fare nella mia vita e durante i miei viaggi ho conosciuto Beatrice. Siamo subito andate d'accordo e lei ha deciso di fermarsi a Roma. Da quando siamo qui, abbiamo aperto un bar e puntualmente ogni sera ci ritroviamo lì tutte e tre per fare aperitivo. - e sorride.
- Che bello, dovete assolutamente raccontarmi dei vostri viaggi. Io adoro viaggiare e scoprire il mondo. Beh, gestire un'attività penso che non sia per niente facile, quindi vi faccio i miei complimenti. Non vedo l'ora di iniziare a fare aperitivo con voi dopo il lavoro, così mi svagherò un po'. -
- Diventerà il nostro rituale, vedrai. - mi dice Agnese.
- Ci conto. - e scoppiamo tutte e quattro a ridere.
Poi tocca ad Agnese, - Io invece lavoro agli studi romani della Rai. Ho da sempre la passione per la tv, ma anche per il cinema e così, dopo gli studi, ho colto al volo l'occasione che mi si è presentata. -
- Da quello che capisco, direi che siete molto determinate e avete ottenuto ciò che volevate dalla vita. -
- Assolutamente sì. Io ho iniziato viaggiando e poi seguendo Marta a Roma, avevo anche io bisogno di cambiare vita. -
- Tu di dove sei Beatrice? - le chiedo.
- Io sono di Venezia, mentre Agnese viene da Verona. -
- Quindi avete totalmente cambiato vita. -
- Esattamente, un po' come te, quindi capiamo perfettamente come ti senti tranquilla. -
- Eh sì, ci siete già passate e vedo che ce l'avete fatta alla grande. -
Le tre annuiscono, - Merito della nostra unione e del gioco di squadra e con te saremo sicuramente un'ottima squadra. -
- Spero vincente. - azzardo la battuta.
Le tre ridono e io le seguo.
- Siete fidanzate, ragazze? - chiedo dopo un po' di altre chiacchiere riguardo le loro vite. Siamo più o meno tutte coetanee e questa cosa che i trenta si avvicinano inesorabilmente mi spaventa un po', se devo essere sincera.
- No, per ora nessuna di noi. Tu invece? - chiedono.
- No. O meglio, ho lasciato oggi il mio ragazzo, ma vi spiegherò meglio. Preferisco farlo di persona. - e cerco di sorridere.
- È un tasto dolente, immagino, quindi ti prenderai tutto il tempo che ti serve. Ricordati solo che non sei da sola. -
E sorrido, - Grazie davvero. -
Si è fatto abbastanza tardi. Le ragazze devono uscire per cena e quindi le saluto. Anche io forse dovrei tornare a casa, anche se ancora non mi va, così inizio a pensare a come organizzare le mie giornate fermandomi in un bar ancora aperto a bere un caffè.
Sono una perfettina e devo organizzare tutto, ma proprio per questo ho scelto di fare la manager. Recupero la mia agenda e stilo un programma di tutte le cose che devo fare prima della mia partenza. A tal proposito, apro subito il sito internet di Trenitalia per prenotare i miei biglietti, o meglio il mio biglietto.
Questa volta solo andata.

Un'altra vita - Fabrizio Moro [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora