Capitolo 50

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#Aurora POV

9 aprile 2019

Mezzanotte è passata da pochi minuti e quindi è ufficialmente il compleanno di Fabrizio. Siamo tornati a Roma poche ore fa, mi volto verso Fabrizio e gli accarezzo i capelli. - Buon compleanno, amore mio! - gli dico notando che mi sta fissando e poi lo bacio.

- Grazie, amore! - dice quando ci stacchiamo. - Che hai organizzato? -

- Eh, sapessi. - faccio vaga e lui scoppia a ridere e poi pensa bene di torturarmi con il solletico, mi dimeno sotto di lui continuando a ridere.

- Basta, tregua! - lo prego con il fiato ormai corto.

- Mmm, fammi pensare. - e finge di pensare poi torna all'attacco.

- Sei uno stronzo. - lo ammonisco.

- Ho imparato da te. L'allievo ha superato la maestra. - ovviamente lo guardo male dopo questa sua affermazione.

- Cretino! - finalmente ha smesso di torturarmi.

- Amore, non pensavo fossi così fuori forma. - e si riferisce al mio fiatone.

- Parla quello che fa le prove seduto sul divanetto. - replico io.

- Poi sul palco salto come un grillo mi pare. -

- Beh, quello sì. -

- Il che sai cosa implica? -

- No, cosa? -

- Che anche se ormai sono ufficialmente un quarantenne sono sempre più in forma di te. -

Alzo il dito medio. - Finissima. - e ride.

- Mi stai dando della vecchia. -

- Ho detto che sei fuori forma anche se hai tredici anni meno di me. -

- Sottolineerei che io ho pur sempre tredici anni meno di te. - fingo di darmi delle arie.

- Solo all'anagrafe. - mi riprende lui.

Recupero il mio cuscino e gli tiro una cucinata in faccia scoppiando a ridere perché non è riuscito a fermarmi in tempo. - I riflessi, Mobrici. - lo riprendo io.

- Te li faccio vedere io i riflessi. - e anche lui recupera il suo cuscino e diamo il via a una battaglia in piena regola. Per fortuna che siamo due persone adulte e mature mi ritrovo a pensare.

Mi sto divertendo un sacco, penso, anche se mi fermo per recuperare fiato e mi arriva un'altra cuscinata con lui che scoppia a ridere divertito per avermi ritornato la cuscinata.

- Aspetta! - dico io buttandomi sul divano perché ovviamente ci siamo inseguiti per tutta la casa.

- Si sarebbero divertiti anche Anita e Libero. - mi dice lui sedendosi al mio fianco.

- Credo proprio di sì. Ti mancano? -

- Un sacco. Domani, però, li vedrò vero? - domanda lui. - Sono certo che hai già organizzato tutto nei minimi dettagli. -

- Può essere oppure non ho organizzato nulla, chi lo sa. -

- Dai, le ho provate tutte per farti parlare. - si lamenta lui.

- Beh, tutte no. - dico io divertita sorridendogli.

- Beh, potevi dirlo prima però che bastava quello. - e mi sorride maliziosamente.

Scoppio a ridere. - Invecchiando mi perdi i colpi. - sottolineo io.

- Ma ti stai un po' zitta? - mi domanda attirandomi sopra di lui e iniziando a baciarmi.

Un'altra vita - Fabrizio Moro [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora